L’impronta di Andrea Sempio vicino al corpo di Chiara Poggi. Taormina: “Era un mènage a trois, anche Stasi colpevole”

Lo rivela una perizia disposta dalla procura di Pavia in merito ai nuovi accertamenti disposti per fare luce sul delitto di Garlasco

Pubblicato:20-05-2025 17:50
Ultimo aggiornamento:21-05-2025 04:02

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ROMA – Clamorosa rivelazione del Tg1 sul delitto di Garlasco: “Ci sarebbe l’impronta di Andrea Sempio accanto al cadavere di Chiara Poggi. Lo rivela una perizia disposta dalla procura di Pavia in merito ai nuovi accertamenti disposti per fare luce sul delitto di Garlasco. Di questa impronta a quanto si apprende se ne sarebbe parlato nel corso dell’interrogatorio di Alberto Stasi e nell’audizione di Marco Poggi“.

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IL PRELIEVO COATTO NELLA CASERMA DI MILANO

Non è stata dunque una semplice formalità quella che ha portato Andrea Sempio a marzo scorso a lasciare anche le impronte digitali, oltre al DNA, durante il prelievo coatto effettuato nella caserma di Milano. Né casuale fu la convocazione per un secondo accertamento, il 17 aprile, con la metodologia tradizionale dell’inchiostro. Ufficialmente si parlò di un’anomalia tecnica nei vetrini utilizzati. In realtà, si puntava a una comparazione più efficace, resa possibile dal contatto con un mezzo liquido.

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Ora, quella che sembrava una precauzione tecnica assume un peso ben diverso: una perizia disposta dalla procura trasforma quell’atto in un elemento probatorio rilevante a carico di Sempio.

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CARLO TAORMINA: “ERA UN MENAGE A TRE”

In queste ore concitate, anche l’avvocato Carlo Taormina, legale difensore in molti processi che hanno fatto la storia del nostro Paese, affida ai suoi social un commento sulla svolta nelle indagini: “Perché Stasi non parla, non ha mai parlato accusando Sempio? Perché Sempio non parla, non ha mai parlato accusando Stasi? Perché gli avvocati di Stasi dicono che Sempio è innocente? E perché gli avvocati di Sempio dicono che Stasi è innocente? Ve lo dico io. Quella mattina Stasi, Sempio e Chiara erano insieme perché doveva essere chiarita una volta per sempre la questione di un ménage a tre”.

Taormina prosegue: “Scoppiò una lite tra i tre e uno dei ragazzi, molto probabilmente Stasi (ragione per la quale si è sorbito il processo in silenzio), colpì Chiara con il corpo contundente e all’aggressione in atto contro Chiara partecipò attivamente Sempio così da concorrere nella condotta omicidiaria rendendosi protagonista della suvonda parte consistita nel buttare Chiara per la scala. I due lasciarono l’abitazione insieme facendo seguito con la sceneggiata della telefonata. Le sorelle Cappa furono favoreggiatrici prestandosi all’occultamento dell’arma – aggiunge ancora – . Stasi pensava di farsi bello con la telefonata e Sempio mise da parte lo scontrino con il favoreggiamento della madre. Insomma, entrambi colpevoli. Il processo deve chiarire una sola cosa e cioè chi materialmente uccise e cioè se sia stato Stasi o Sempio perché quest’ultimo, come io penso, ha concorso ma non ha colpito. A futura memoria”, conclude Taormina.

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