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‘Meddle’, i due giorni di Anorc dedicati alla sicurezza dei dati

Andrea Lisi, presidente di Anorc Professioni: "Stiamo vivendo la parte peggiore della digitalizzazione. Una digitalizzazione spesso improvvisata, in mano a progetti che non si sono posti le domande giuste".

Pubblicato:20-05-2023 12:40
Ultimo aggiornamento:20-05-2023 17:26
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Di Viviana Astazi

ROMA. – In un mondo sempre più digitale, custodire e proteggere i nostri dati e documenti diventano pratiche irrinunciabili. Come si fa a tenere al sicuro le informazioni che ci riguardano, di quali strumenti dobbiamo avvalerci per difenderci da chi è pronto a tutto pur di privarci dei nostri dati per specularci su? A queste e ad altre domande ha dato una risposta ‘Meddle‘, la due giorni che Anorc e Digitalaw hanno tenuto a Milano per sensibilizzare e aumentare la consapevolezza di chi con il digitale e con i suoi pericoli fa i conti quotidianamente.

Nella verde cornice di Cascina Cuccagna, professionisti esperti di digitalizzazione, di protezione dei dati e di conservazione documentale si sono confrontati attraverso quattro panel dedicati a tematiche mai così attuali. Dalla conservazione dei contenuti alla tutela dei dati sul Web, passando per la fatturazione elettronica e per la gestione dei dati sanitari. L’interferenza a cui il titolo dell’evento fa riferimento e che cita l’omonimo album dei Pink Floyd vuole ricordare che nessuno è un’isola né può illudersi di agire da solo in ambito digitale.


A ricordarlo, in apertura di questi due giorni, sono stati rispettivamente il presidente di Anorc, l’ingegnere Giovanni Manca, e il presidente di Anorc Professioni, l’avvocato Andrea Lisi. “Nessuno di noi può essere autosufficiente nel momento in cui la rivoluzione tecnologica cambia ogni giorno- ha affermato Lisi- Per riuscire a rendere la tecnologia a nostra disposizione una risorsa ulteriore per l’evoluzione umana, dobbiamo creare dei team interdisciplinari in cui più persone con teste e formazioni diverse sappiano parlarsi e organizzarsi per riuscire ad affrontare problemi che sono per loro natura interdisciplinari”.

Meddle, ultima tappa del Mastercourse Anorc iniziato lo scorso gennaio, ha avuto come punto di forza proprio lo scambio e il confronto tra professionisti, che si sono messi in discussione attraverso dei business game che hanno concluso ogni sessione tematica affrontata. Attorno a due tavoli di lavoro distinti, ciascuno ha avuto la possibilità di contribuire facendo ricorso alla singola esperienza professionale e personale, mettendo a disposizione del gruppo le proprie competenze per risolvere un caso pratico connesso alla conservazione e alla protezione dei contenuti digitali. Un’occasione, questa, per far incontrare professionisti del settore e aziende private, che però si trovano ad affrontare problemi comuni.

“Stiamo vivendo la parte peggiore della digitalizzazione- continua Lisi- Una digitalizzazione spesso improvvisata, in mano a progetti che non si sono posti le domande giuste. Le regole ci sono, questo è il paradosso. L’Italia addirittura è stata nazione di frontiera nell’emanazione di regole tecniche. Tutte queste norme però non sono conosciute. Non si sono sedimentate davvero nel cuore pulsante delle pubbliche amministrazioni o delle imprese e soprattutto nella sanità questo sta diventando un pericolo”.


L’ingegnere Giovanni Manca, pioniere delle firme elettroniche nel nostro Paese, ha concordato. “Di questi tempi non ci si occupa adeguatamente di sicurezza. Se nella pubblica amministrazione curiamo la cultura dell’adempimento e non dell’attuazione, avremo fisiologicamente delle voragini nei sistemi digitali, proprio come quando crolla un ponte a cui non è stata fatta manutenzione. Diverso il discorso per il cittadino. La casalinga di Voghera deve essere addestrata. La cultura della sicurezza deve sempre di più arrivare a tutti in maniera semplice. Uno strumento che viene utilizzato pochissimo a questo scopo è il mezzo televisivo”.


Conoscenza e consapevolezza procedono sullo stesso binario verso un futuro in cui l’intelligenza artificiale avrà un ruolo sempre maggiore. Le potenzialità di questo strumento in divenire non sono ancora quantificabili, ma bisogna tenere conto anche dei rischi che la AI potrebbe comportare. “Siamo messi di fronte a un’evoluzione che sembra sfuggirci di mano- commenta Lisi- L’intelligenza artificiale potrà rimanere un mezzo nelle nostre mani soltanto se saremo attenti a costruire con metodo le procedure, i processi e i procedimenti che dovranno avviare la sua evoluzione. Dobbiamo porci questi problemi perché sono anche problemi di democrazia. Se la AI inizia a costruirsi una sua identità e a sfuggire al controllo umano, è chiaro che ci possono essere dei rischi, anzi, delle possibili evoluzioni distopiche. Tutto dipenderà da noi, da come costruiremo questi processi”.

La collaborazione tra professionalità differenti diventa quindi fondamentale anche per mettersi al riparo da quelli che potrebbero essere i pericoli originati da una deriva della tecnologia. Ecco perché Meddle ha puntato moltissimo sul networking, sul creare una rete fatta di persone e competenze variegate che sia di stimolo a trovare nuove soluzioni per i problemi che il digitale solleva. “Questi due giorni per me possono definirsi come un incontro- ha sintetizzato l’avvocata Antonella D’Iorio, esperta di protezione dei dati personali e partecipante all’evento- Torno a casa con l’esperienza di vedere con altri occhiali, quindi da più punti di vista rispetto a quello solito, per allargare di molto l’orizzonte abituale”. Sulla stessa scia anche la consulente ICT Arianna Crepaldi: “Porto con me un rinnovato spirito di necessaria condivisione e un intento anche etico che noi professionisti abbiamo e dobbiamo coltivare, convincendoci che questo è necessariamente un ambito multidisciplinare che merita tutta la nostra attenzione e un aggiornamento continuo”.

L’interferenza tra passato e futuro, tra professioni e strumenti diversi può davvero essere una base di partenza per costruire in meglio la società digitale che si prospetta davanti a noi, abituandoci a custodire fedelmente quel patrimonio di dati e informazioni che ci riguarda e che costituisce la realtà stessa.

L’evento ha ricevuto il patrocinio di Agenzia per l’Italia digitale (AgID) insieme a AGI, AIPSI, AISIS, ANDIP, Assosoftware, CNA Professioni, Clusit, IAMCP, IIP, Procedamus, SIT, IBIMi, SGI, SOS Archivi, Trusts&Wealth Management Journal, Centro Ricerche Themis.

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