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Alluvione, più di 36 mila sfollati. Paura per le frane, cade un elicottero del soccorso. Riaperta l’A14

In Romagna continua la difficile gestione dei territori alluvionati: si continua a lavorare per togliere il fango e proseguono le evacuazioni, in particolare nella provincia di Ravenna. In regione 305 frane

Pubblicato:20-05-2023 12:06
Ultimo aggiornamento:21-05-2023 12:26
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di Angela Sannai, Vania Vorcelli e Luca Donigaglia

RAVENNA – Continua l’emergenza alluvione in Emilia-Romagna, in particolare nelle province di Ravenna e Forlì-Cesena. Prosegue la lotta contro il fango e continuano le evacuazioni: ad oggi le persone che hanno dovuto abbandonare la propra casa sono 36.600. Domani, domenica 21 maggio, è attesa la visita del premier Giorgia Meloni. Intanto, l’allerta per la giornata di domani è di nuovo rossa: si teme in particolare per le piene dei fiumi e per le frane. È stato riaperto il tratto di A14 tra Forlì e Faenza che si era completamente allagato. I danni alle strade e ferrovie sarebbero almeno 620 milioni, secondo una prima stima fatta dalla Regione Emilia-Romagna.

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18.26 – PRIMA STIMA EMILIA-R.: 620 MLN DANNI SU STRADE E FERROVIE

La primissima stima, definita “molto sommaria”, dei danni su strade e ferrovie dell’Emilia-Romagna a causa di alluvioni e frane degli ultimi giorni è di più 620 milioni. Però, si ammette dalla Regione, bisogna tener conto “che manca gran parte della viabilità comunale”. Oggi pomeriggio sul tema c’è stato un vertice in Prefettura a Bologna, alla presenza del presidente della Regione, Stefano Bonaccini, dell’assessore ai Trasporti e Infrastrutture, Andrea Corsini, e dei ministri Matteo Salvini (Infrastrutture e Trasporti) e Matteo Piantedosi (Interno).

Per quanto riguarda la Città metropolitana di Bologna, i danni alla viabilità ammonterebbero a 110 milioni di euro. Per la provincia di Forlì-Cesena, si parla di 95 milioni, a cui si aggiungono, per la sola viabilità comunale, 42,5 milioni a Cesena, 2-3 milioni a Bertinoro e 1,7 milioni a Galeata. Nel ravennate, una prima stima oscilla tra 120 e 150 milioni di euro. Nel riminese, al momento ci sarebbero 8 milioni di danni, a cui vanno aggiunti per la viabilità comunale 1 milione a Rimini, 700.000 euro a Maiolo e 4 milioni a Sant’Agata Feltria.

“Si tratta di un totale molto parziale, perché manca ancora la maggior parte della viabilità comunale- ribadisce Corsini- ancora incompleta anche la stima per quella provinciale, su cui nei prossimi giorni partirà la verifica”. Quindi per ripristinare nel più breve tempo possibile la viabilità di accesso e collegamento alle località collinari e appenniniche, partendo da quelle frazioni e i paesi completamente isolati, “serviranno indubbiamente molte risorse dal Governo”. Insomma, “abbiamo bisogno del Governo- conclude l’assessore- non solo per le risorse ingenti che serviranno ma anche per strumenti e norme speciali per velocizzare gli iter di ricostruzione”.

Per quanto riguarda la parte di competenza di Anas (viabilità statale), ad oggi la stima è di 100 milioni di euro di danni. Poi c’è tutta la parte delle ferrovie, con una stima totale dei danni che al momento arriva a 105 milioni, di cui 90 per infrastrutture in capo a Rfi e 15 di competenza di Fer, conclude la Regione.

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18.17 – FRANE NEL MODENESE, CHIUDE TRATTO SP 19

Nel modenese, oggi si sono verificate delle frane che hanno coinvolto la strada provinciale 19 in comune di Prignano sulla Secchia e che comporteranno la chiusura della strada nel tratto vicino al ponte Pescale a partire dalla mezzanotte di oggi. Lo fa sapere la Provincia, aggiungendo che i tecnici sono intervenuti anche sulla provinciale 20 in Comune di Sassuolo, sulla strada provinciale 41 a Maranello tra Puianello e Riccò, mentre sulla provinciale 28 in località Casa Pifferi hanno rimosso detriti in strada ripristinando la circolazione. Particolarmente monitorata anche la strada provinciale 3 Via Giardini all’altezza del ristorante “la Roccia” in comune di Serramazzoni.

Domani, quando la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni sarà in Romagna e a Forlì, dove atterrerà, “le faremo vedere la situazione perché il Governo sia consapevole anche del fatto che noi avremo bisogno di tutto”. Lo dice il sindaco di Forlì, Gian Luca Zattini in una conferenza stampa oggi dalla sede cittadina della Protezione civile in via Punta di ferro, assicurando la popolazione che è in corso il lavoro “di tutte le istituzioni per superare la peggiore alluvione della storia d’Italia, con tante città coinvolte”.
Il sindaco ringrazia poi per “l’affetto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che oggi mi ha chiamato chiedendo approfondimenti sulla situazione e di cosa abbiamo bisogno”.

18.12 – SINDACO FORLÌ: A MELONI MOSTREREMO DANNI, CI SERVE TUTTO

Domani, quando la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni sarà in Romagna e a Forlì, dove atterrerà, “le faremo vedere la situazione perché il Governo sia consapevole anche del fatto che noi avremo bisogno di tutto”. Lo dice il sindaco di Forlì, Gian Luca Zattini in una conferenza stampa oggi dalla sede cittadina della Protezione civile in via Punta di ferro, assicurando la popolazione che è in corso il lavoro “di tutte le istituzioni per superare la peggiore alluvione della storia d’Italia, con tante città coinvolte”.
Il sindaco ringrazia poi per “l’affetto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che oggi mi ha chiamato chiedendo approfondimenti sulla situazione e di cosa abbiamo bisogno”.

17.58 – A FORLÌ IN 210 DA PROTEZIONE CIVILE, ALTRI 130 DOMANI

A Forlì, c’è “un dispiegamento di forze mai visto: oggi sono 210 i volontari della Protezione civile, di cui 119 delle associazioni nazionali e 89 delle colonne mobili regionali”. A questi si aggiungono le “centinaia di volontari delle 38 associazioni di volontariato che lavorano in tutti i Comuni in maniera estenuante”. Lo dice oggi in una conferenza stampa la responsabile dell’Unità Protezione Civile di Forlì-Cesena, Claudia Casadei, che parla accanto al sindaco, Gian Luca Zattini. Già domani altri 130 volontari saranno in città, per un totale di più di 350 persone “più le centinaia di volontari locali”. Già dal primo giorno di emergenza, prosegue Casadei, sono arrivati 52 appartenenti alla Protezione civile e subito dopo le squadre di soccorso speciale acquatiche che hanno lavorato coi Vigili del fuoco. Poi le associazioni nazionali e le colonne mobili.

Casadei conferma lo scenario dipinto già da Zattini e che “coinvolge quasi tutta la provincia un modo severo, una situazione che non si era mai manifestata in questa maniera con alluvioni e dissesto”. E se ora lo scenario è “complicato e in evoluzione- assicura Casadei- il sistema si è mosso fin da prima: qui dove siamo a parlarvi, in via Punta di ferro, era già pianificato come punto di convergenza della Protezione civile. Qui dormono centinaia di volontari, vengono nutriti grazie alla colonna mobile regionale e si turnano”. Zattini, dal canto suo, cita gli universitari fuori sede, che sono stati “tra i primi a metteesi a disposizione”, ma anche “le decine” di agenti delle forze dell’ordine che vigilano anche contro “gli episodi di sciacallaggio che si stanno moltiplicando”, è stato attivato anche l’esercito. Tra le criticità da affrontare, ci sono poi le “migliaia di auto che non sono più utilizzabili e vanno spostate: è anche complicato trovare luoghi per accoglierle”.

L’invito del sindaco ai cittadini è di “stare tranquilli, la macchina sta lavorando a pieno ritmo, nonostante le tante difficoltà”. Basti ricordare che “ho collaboratori che hanno dormito un’ora in cinque giorni, e che anche loro vivono la vostra tragedia”. Dunque “Vedrete la luce”, ribadisce ancora Zattini. Qunato al sistema fognario non si può disostruire tutto adesso, “lo faremo, ma ora ci sono altre priorità”. A chi gli chiede qual è uno dei problemi più impellenti su cui intervenire, infine, il sindaco risponde che
ci sono “masse montagne di suppettili in strada che fanno paura, mucchi che continuano ad aumentare” e che dovranno essere rimosse e smaltite.

17.22 – PIANTEDOSI: “NESSUN ATTO DI SCIACALLAGGIO PER ORA IN EMILIA-ROMAGNA”

Sciacalli in azione nelle zone alluvionate dell’Emilia-Romagna? “È arrivata qualche segnalazione, ma nessun grande episodio ad oggi conosciuto di vero e proprio sciacallaggio”. Lo precisa il ministro dell’Interni, Matteo Piantedosi, intervenendo oggi pomeriggio in Prefettura a Bologna a fianco del ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, del governatore Stefano Bonaccini, del prefetto Attilio Visconti e dei vertici delle grandi aziende interessate alla ripartenza, da Fs a Aspi passando per Anas. In ogni caso, incalza Salvini, se si presentassero episodi di sciacallaggio, in primis nelle case svuotate, la linea è quella della “tolleranza zero”. Sono presenti intanto alla riunione oggi di Bologna l’ammiraglio Nicola Carlone, comandante generale del corpo delle Capitanerie di Porto, l’amministratore delegato di Trenitalia Luigi Corradi, Aldo Isi di Anas, Giuseppe Strisciuglio di Rfi, Roberto Tomasi di Autostrade per l’Italia.
Aggiunge Piantedosi, dopo che Salvini ha confermato la missione di sorvolo oggi sull’area colpita insieme a tecnici e operatori: “Per quanto lo scenario sia profondamente drammatico- nota Piantedosi- la Protezione civile nazionale e i Vigili del fuoco stanno facendo la loro parte, a fronte di uno scenario fortemente complicato, con grande capacità di raccordo e coordinamento. Questo ci rende orgogliosi di nostre strutture operative”.

Intanto, Anas parla di 300 proprie persone al lavoro fin da primo momento dell’alluvione h24, con 4.200 telefonate alla sala operativa ricevute, come segnalazioni, e 300 eventi di calamità in totale registrati. Ci sono ancora 13 strade statali interessate a gestione Anas, mentre otto sono state riaperte al traffico con limitazioni modeste. “Su altre cinque strade stiamo gestendo i problemi, col possibile transito di tutti mezzi di soccorso e Protezione civile già oggi”, precisa Isi.
La direzione regionale dei Vigili del fuoco inoltre, conta oltre 1.000 persone in campo con rinforzi da tutta Italia e turni raddoppiati, per 4.000 interventi. Gli interventi del pompieri si stanno riducendo nel riminese, dove risultano quasi azzerati, mentre nel faentino sono impegnati negli svuotamenti.

16.52 – IN EMILIA-R. PERSI 400 MLN CHILI GRANO, FRUTTA KO PER ANNI

È andata perduta quest’anno la produzione di almeno 400 milioni di chili di grano nei terreni allagati dell’Emilia-Romagna, dove si ottiene circa 1/3 del grano tenero nazionale, mentre il raccolto della frutta sarà compromesso per i prossimi quattro o cinque anni perché l’acqua rimasta nei frutteti ha ‘soffocato’ le radici degli alberi fino a farle marcire con la necessità di espiantare e poi reimpiantare intere piantagioni. È quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti sui gravi danni provocati dall’alluvione che ha devastato oltre 5.000 aziende agricole e allevamenti con animali affogati in Romagna, una delle aree più agricole del Paese con una produzione lorda vendibile di circa 1,5 miliardi di euro all’anno che moltiplica lungo la filiera grazie ad un indotto di avanguardia, privato e cooperativo, nella trasformazione e distribuzione alimentare che è stato fortemente compromesso.

“Ai danni sulla produzione agricola si aggiungono- sottolinea Coldiretti- quelli alle strutture come gli impianti dei frutteti, le serre, gli edifici rurali, le stalle, i macchinari e le attrezzature perse senza contare la necessità di bonificare i terreni e ripristinare la viabilità nelle aree rurali dove si moltiplicano frane e smottamenti”. Nelle aree colpite Coldiretti stima che sono a rischio nell’intera filiera almeno 50.000 posti di lavoro tra agricoltori e lavoratori dipendenti nelle campagne, nelle industrie e nelle cooperative di lavorazione e trasformazione. “Ad essere sconvolto è un territorio- sottolinea- con la diffusa presenza di albicocche, pesche nettarine, susine, mele, pere, kiwi, fragole e ortaggi che alimentano industrie e cooperative di lavorazione e trasformazione che fanno della Romagna la ‘fruit valley’ italiana”.

Forte la presenza dei cereali con i terreni coltivati a grano tenero destinato alla produzione di pane e quello duro per la pasta che sono stati i più interessati dall’alluvione insieme ai frutteti. “Una decimazione dei raccolti che- precisa Coldiretti- rischia di pesare fortemente sui bilanci delle aziende ma anche sull’approvvigionamento nazionale di grano in un momento di grandi tensioni internazionali. Consistente anche la produzione di mais, orzo, girasole, soia, erba medica e molto rilevante dal punto di vista economico sono le colture da seme per cereali, bietole, girasole, erba medica ed ortaggi con migliaia di ettari coltivati completamente coperti dal fango”.
Non solo. Sott’acqua anche ulivi e vigne che sono stati anche “travolti dalle frane nelle aree collinari dove diffusa è l’attività di allevamento in forte crisi per le difficoltà a garantire acqua e cibo agli animali isolati per le interruzioni nel sistema viario. Sono proprio i danni alle infrastrutture a preoccupare con strade interrotte, ponti abbattuti e terreni franati“. Per il presidente dell’associazione dei coltivatori, Ettore Prandini, “serve garantire l’arrivo degli aiuti nel minor tempo possibile e dare a queste zone martoriate la possibilità di riparare i danni e ripartire con la nomina di un Commissario alla ricostruzione come fatto ai tempi del terremoto”, e in vista del Consiglio dei ministri sottolinea che “gli strumenti ordinari di intervento vanno attivati quanto prima, ma non sono sufficienti a garantire il salvataggio e la continuità delle filiere agricole del territorio colpito”.

16.24 IN TUTTO 36.600 SFOLLATI, 27.775 A RAVENNA E 4.830 A FORLÌ-CESENA

Delle 36.600 persone che hanno dovuto lasciare la propria casa a causa dell’alluvione in Emilia-Romagna, la maggior parte sono nel ravennate: 27.775. Sono 4.830 in provincia di Forlì-Cesena e 4.012 nel bolognese. I numeri li dà oggi l’assessore regionale alla Protezione civile, Irene Priolo in una conferenza stampa di aggiornamento sul maltempo che sta piegando il territorio regionale.

Gli interventi di assistenza alla popolazione “proseguono 24 ore su 24, grazie a tutte le forze in campo”, aggiunge. Degli evacuati 4.963 (di cui 3.652 nel ravennate, 798 nel bolognese, 509 nel forlivese-cesenate e 4 nel riminese) sono accolti in albergo e nelle strutture allestite dai Comuni: scuole, palazzetti e palestre. Le altre hanno trovato sistemazioni alternative (seconde case, amici e parenti). Ai 58 allagamenti segnalati ieri, se ne stanno aggiungendo alcuni nei comuni di Conselice, Lugo e Ravenna (zona nord). Intanto è stata chiusa la falla sul Lamone: la situazione è in miglioramento a Bagnacavallo.

16.19 – PRIOLO: “ALLERTA ROSSA EMILIA-R. SPECIE PER FRANE, SONO 305”

L’allerta rossa emanata anche per domani in Emilia-Romagna “non è per criticità dovute al quantitativo di piogge attese, ma per le frane. Le principali sono 305 nella province dell’Emilia-Romagna, soprattutto a Forlì-Cesena dove sono 127. Nel ravennate sono 90 e 49 nel bolognese, 12 in provincia di Modena, 14 in provincia di Reggio Emilia, 13 in provincia di Rimini”, spiega oggi l’assessore regionale alla Protezione civile, e vicepresidente della Regione, Irene Priolo, in una conferenza stampa. Tuttavia non c’è ancora una stima sui danni su frane e strade, continua Priolo, l’assessore ai Trasporti Andrea Corsini sta facendo un’analisi che “è più semplice in pianura e più difficile in montagna”, anche perché “alcuni versanti sono venuti giù e va cambiata la morfologia viaria”. Peraltro quelle frane “non sono nemmeno ferme”.
Quanto ai fiumi, nell’allerta di domani si segnala un innalzamento su Panaro, Secchia e Reno, “ma non prevediamo esondazioni”, aggiunge l’assessore. Sul Reno, per esempio, “non abbiamo avuto problemi, anche perché si è intervenuti sugli affluenti, come si sta intervendo sul Sillaro”, il cantiere in corso a Conselice vede l’uso di massi ciclopici. Quanto all’Idice “ha cambiato completamente il suo corso, ora confluisce in una zona di Selva Malvezzi che sta facendo da area di laminazione e si sta drenando nei canali”. Il Panaro ha raggiunto la soglia più alta di sempre negli eventi meteo precedenti, e “non abbiamo sentori” che accada ancora, ma di certo “il territorio è bombardato“, ammette l’assessore. I fiumi esondati in questa emergenza, rendiconta, sono 21 e ora per sistemare la situazione “non si può solo arginare la falla, parliamo di miliardi di euro”. Per quanto riguarda la viabilità, sono oltre 500 le strade chiuse, totalmente o parzialmente.

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L’assessore fa anche la conta dei volontari in campo per aiutare la popolazione: sono circa 1.200 e un migliaio appartengono alle Colonne mobili nazionali e a quelle delle Regioni Lombardia, Veneto, Friuli Venezia-Giulia e Provincie autonome di Trento e Bolzano. Gli altri 200 appartengono ad associazioni e Coordinamenti provinciali del volontariato della Regione Emilia-Romagna.
Al numero verde 800024662, attivato dalla Regione per rispondere, sette giorni su sette dalle 8 alle 20, ai quesiti legati all’emergenza alluvione, sono arrivate sinora circa 2.000 chiamate (dato delle 13 di oggi). Tra le maggiori richieste, a chi rivolgersi per avere beni di prima necessità e informazioni sulla mobilità, oltre a domande di intervento che sono state girate ai soggetti competenti.
Infine le donazioni. Sul conto corrente istituito dalla Regione sono arrivati 1,5 milioni di euro di donazioni di sngoli cittadini, e anzi, precisa Priolo, “dovremmo avere anche un’estensione del programma, tanti donatori ci sono”. È stata poi attivata mail specifica per le realtà che vogliono fare donazioni per i materiali, conclude.

15.30 – IN EMILIA-R. 36.000 SFOLLATI, PIÙ DI 20 LE AREE ALLAGATE

In Emilia-Romagna sono in tutto 36.000 i cittadini evacuati, con gli ultimi di Lavezzola e quelli di questa mattina attorno a Ravenna. Del totale degli sfollati, 5.000 sono ospitati negli hub e gli altri si sono organizzati in autonomia, aggiorna questo pomeriggio in conferenza stampa l’assessore regionale alla Protezione civile, Irene Priolo. Alle 18 zone allagate di ieri, se ne sono aggiunte nove in tre aree, a Conselice, a Lugo e a Ravenna. Tuttavia, proprio a Ravenna le acque stanno defluendo nel reticolo minore. Questo perché, aggiunge Priolo, le manovre già adottate ieri col Cer-Canale emiliano-romagnolo, con aperture controllate degli argini che permettono di far defluire le acque “sta fuzionando, siamo passati a far scolare 1,5 milioni di metri cubi d’acqua”, sempre in quelle zone.
Nei territori dove l’acqua è già scesa, invece, adesso si sta passando a spurgare e poi a pulire e per questo, spiega ancora la vicepresidente della Regione, “abbiamo emesso un’ordinanza che permette di usare gli autospurgo per buttare l’acqua nelle fogne e ammassare i fanghi solidi per essere magari riulizzati per le riarginature”. Perché, precisa, “sembra una banalità, ma i fanghi soni considerati rifiuto e andrebbero smaltiti in discarica”. Insomma è “un primo passo verso il ritorno alla normalità”.

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15.24 – A BOLOGNA DIVIETO ACCESO A PARCHI E SOSTA VICINO CORSI ACQUA

A Bologna prorogato fino a termine emergenza il divieto di accedere e stazionare in parchi, giardini e aree verdi lungo i corsi d’acqua presenti sul territorio comunale e lo stazionamento sotto alberi in tutti i parchi. E resta il divieto per le persone non autorizzate di stazionare lungo le aree pubbliche che costeggiano tutti i corsi d’acqua cittadini (fiumi, torrenti, canali, eccetera) e nei pressi dei ponti che li attraversano. Questo il senso dell’ordinanza che il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, a firmato oggi a causa del protrarsi del maltempo che ha determinato forti criticità idrauliche ed idrogeologiche sia per la collina che per la pianura.
Dal Comune spiegano che l’ordinanza è stata emessa con l’obiettivo di tutelare l’incolumità pubblica e il normale svolgimento dei lavori di ripristino e di soccorso, tenuto conto della criticità idraulica segnalata dalle allerte meteo e dalle previsioni meteorologiche per i prossimi giorni. Inoltre l’amministrazione comunale ricorda è molto pericoloso frequentare queste aree perché il terreno potrebbe muoversi anche in assenza di pioggia e si potrebbero verificare smottamenti e cadute di alberi.

15.05 – RIAPERTO IN ENTRAMBE DIREZIONI TRATTO A14 FAENZA-FORLÌ

È stato riaperto questa mattina in entrambe le direzioni, “dopo le intense lavorazioni notturne della task force”, il tratto della A14 che presentava maggiori criticità, ovvero quello tra Faenza e Forlì. Lo comunica Autostrade per l’Italia, aggiornando la situazione alle 13 di oggi. Nel corso di questi giorni le squadre di Aspi hanno operato e continuano ad operare giorno e notte per far fronte all’emergenza e ripristinare la carreggiata per assicurare la piena transitabilità dell’infrastruttura autostradale nel minor tempo possibile. Oltre ad aver concluso la mappatura delle interferenze idriche, sono in corso le attività di ispezione sull’infrastruttura. Avanzate le opere per la riqualifica di circa 3.000 metri di barriera new jersey spartitraffico e di 10 chilometri di barriera laterale, mentre procede il ripristino di 50.000 metriquadrati di pavimentazione. In avvio il ripristino di 30 chilometri di recinzioni, barriere fonoassorbenti situate al chilometro 72 Sud della A14, oltre agli impianti di stazione di Forlì.
Il gruppo Aspi si è inoltre messo a disposizione del territorio per gli interventi a supporto delle comunità. Come ad esempio quelli avviati dalle squadre del tronco di Firenze per riaprire un tratto dismesso dell’Autostrada del Sole, al fine di garantire una via di collegamento alle comunità del territorio, rimaste isolate a causa di un’importante movimento franoso che ha interessato la provinciale di Val di Setta e Val di Bisenzio.

La rete Aspi ha potuto garantire, anche nei momenti più critici, il passaggio dei mezzi di soccorso, contando nei tre giorni di massima emergenza meteo oltre 600.000 transiti nel tratto di A14 tra Bologna e Ancona. Oltre 600 gli uomini a supporto del presidio bolognese (maestranze provenienti dalle Direzioni di Tronco di Bologna, Milano, Firenze e Pescara di Aspi, della società controllata Amplia, nonché degli appaltatori) e circa 160 mezzi impiegati nelle attività di ripristino eseguite in orario notturno (tra cui 120 camion, cinque escavatori, tre impianti di conglomerato bituminoso disponibili h24, due autobotti e due camion gru). Inoltre, sono stati 70 i soccorsi meccanici effettuati per il recupero di veicoli leggeri e pesanti nella zona tra Imola e Cesena nelle giornate di mercoledì e giovedì.

14.55 – RFI: “DIFFICILE PREVEDERE TEMPI RIPRISTINO SU BOLOGNA-RIMINI”

Resta difficile la situazione dei trasporti ferroviari nell’Emilia-Romagna martoriata dal maltempo, con effetti che si ripercuotono sull’intera rete nazionale. Fs segnala una riduzione dell’offerta (con la cancellazione di corse) e ritardi ai treni alta velocità, agli Intercity e ai regionali di Trenitalia e Trenitalia Tper, nonché la deviazione lungo la dorsale Bologna-Firenze-Roma di alcuni treni Nord-Sud che normalmente percorrono la linea Adriatica, raggiungendo la Puglia, a dei causa danni e della chiusura della tratta Bologna-Rimini. La circolazione resta sospesa sulla direttrice Adriatica tra Faenza e Rimini.
“I lavori per il completo ripristino dell’efficienza dell’infrastruttura nell’intera tratta Bologna-Rimini richiederanno tempi ancora difficili da quantificare a causa sia della gravità dei danni alle infrastrutture, che si sta evidenziando con il progressivo defluire delle acque, sia dalle difficoltà logistiche per raggiungere le aree interessate”, informa Rfi. L’obiettivo è abbreviare i tempi di riattivazione della linea, sulla tratta Faenza-Rimini ancora interrotta, facendo circolare i treni con iniziali limitazioni di velocità e di volumi di traffico, necessari per giungere a un completo ripristino. Ancora sospesa la circolazione anche sulle linee: per la Castelbolognese-Ravenna e la Faenza-Ravenna, i tempi di ripristino sono da definire, per la Ravenna-Rimini l’obiettivo di ripristino è fissato all’inizio della prossima settimana, mentre sulla Faenza-Rimini, il primo step della riattivazione tra Forlì e Rimini è previsto per lunedì. Ancora da definire la ripresa sulle linee Faenza-Lavezzola e Faenza-Marradi.

Sono state, invece, riattivate le tratte Casalecchio-Sasso Marconi, Marzabotto-Pioppe, Mirandola-Castel Bolognese, Monzuno-Grizzana, Castel Bolognese-Faenza. Tra mercoledì 17 e giovedì 18 ci sono stati una riduzione dell’offerta del 20%-30% sul’Alta velocità tra Bologna e Firenze e un aumento dei tempi di percorrenza, fino a 30 minuti, determinato dalle deviazioni della circolazione sulla linea convenzionale tra Bologna e Firenze. Sulla Bologna-Prato la circolazione è avvenuta a binario unico con riduzione di velocità e dell’offerta Regionale.
Da ieri, la circolazione è tornata pressoché regolare sulla linea Alta Velocità tra Firenze e Bologna. Tra martedì e venerdì sono stati circa 250.000 i passeggeri in viaggio sull’Alta Velocità impattati dall’emergenza maltempo e sulla linea Av Trenitalia ha utilizzato anche treni in doppia composizione per garantire più posti ai viaggiatori.

13.41 – CATENA DI SACCHI DI SABBIA A CONSELICE, CHE PROVA A RESISTERE

Una ‘catena umana’ per passarsi i sacchi di sabbia e tentare di mettere una pezza, all’esondazione del canale destra Reno. Succede questa mattina a Conselice, nella bassa ravennate, dove la sindaca Paola Pula ha già diffuso un appello ai cittadini per l’evacuazione di Lavezzola, la frazione più vicina al ferrarese, cui è collegata tramite il ponte Bastia, proprio sopra al Reno. I video postati da residenti e volontari, anche in diretta, parlano di oltre un migliaio di persone presenti, compresi Esercito, Vigili del fuoco, Protezione civile, Guardia di Finanza, Polizia e Carabinieri, sommozzatori, camionette, furgoni, ambulanze, camion, trattori, idrovore e mezzi pesanti per riparare gli argini rotti e tenere all’asciutto il territorio, come appunto quello di Lavezzola. Mentre nei centri messi in piedi dalle istituzioni sono stati accompagnati anziani e persone fragili in particolare, ma non solo, c’è chi prova a fare coraggio a tutti: “Lavoriamo incessantemente da giorni, non ci fermiamo un secondo, lavoriamo, resistiamo e non molliamo di un centimetro. La comunità c’è, è forte, salda e non ci si arrende per nessun motivo”, scrive una giovane in un altro post.

12.46 – SINDACA CONSELICE A CITTADINI LAVEZZOLA: “EVACUATE SUBITO

“È il vostro sindaco che vi parla: dovete evacuare Lavezzola immediatamente, partendo dalla vostra casa e dirigendovi nei centri di accoglienza nell’argentano. Chi non può deve mettersi in contatto con la nostra del Coc, il Centro operativo comunale, per organizzare gli spostamenti in sicurezza”. È il messaggio della sindaca di Conselice, Paola Pula, in queste ore difficili per l’alluvione nella bassa ravennate. La sindaca si mostra in un video in presenza di personale dell’agenzia regionale di Protezione civile e dei Vigili di fuoco di Ravenna, oltre al direttore operativo della Protezione civile nazionale Luigi d’Angelo. Quest’ultimo avvisa nel video: “C’è un rischio concreto di esondazione del canale destra Reno verso Lavezzola. Quindi, i cittadini sono tutti invitati ad uscire da Lavezzola. Chi ha problemi può rivolgersi al Coc, con tutte le strutture operative forniremo il massimo dell’assistenza”.

12.44 – CADUTO ELICOTTERO A LUGO, UN FERITO

Un elicottero che era impegnato in un intervento per i guasti alle linee elettriche è caduto a Belricetto di Lugo, in provincia di Ravenna. Secondo le prime ricostruzioni l’elicottero avrebbe tentato un atterraggio di emergenza. Nell’incidente una persona è rimasta ferita, mentre gli altri tre occupanti sono illesi.

11.57 – RIAPERTA LA E45 TRA SARSINA NORD E MONTE CASTELLO

E’ stata riaperta al traffico la strada statale la E45 tra Sarsina Nord e Monte Castello, precedentemente chiusa per rimuovere alberi pericolanti. Lo comunica Anas ricordando che per alleggerire il traffico e facilitare le operazioni di soccorso nelle aree colpite dall’emergenza maltempo è stata prorogato fino alle 12 di lunedì il divieto di transito ai mezzi pesanti sulla la strada statale tra Sansepolcro (in provincia di Arezzo) e Ravenna. In alternativa è possibile utilizzare l’autostrada A1. I mezzi pesanti sulla E45 in direzione nord sono deviati con uscita obbligatoria a Sansepolcro e prosecuzione sulla SS73 in direzione Arezzo-A1.

11.53 – ESONDA CANALE, RAVENNA SI EVACUA ANCHE BORGO MONTONE

A Ravenna esonda il canale Drittolo a Chiusa San Marco, e dunque il Comune dispone l’evacuazione anche di Borgo Montone.
Intanto, Anas precisa i tratti in cui è stata chiusa la Romea a causa di un allagamento: è il tratto tra il km 0,000 e il km 5,200, a Ravenna, in entrambe le direzioni. In corrispondenza del km 5,200, tutti i veicoli leggeri provenienti dall’A14 Dir sono deviati sulla SS 16 Adriatica in direzione Ferrara, mentre i veicoli pesanti sono deviati sulla SS 16, con possibilità di procede sia in direzione Ferrara che in direzione Rimini. Al km 0,000 c’è l’obbligo di inversione di marcia. Il personale di Anas e le Forze dell’ordine sono sul posto per ripristinare la transitabilità appena possibile si precisa.
Da ieri sera, il Comune di Ravenna ha lanciato una raccolta fondi per dare sostegno alle famiglie e alle realtà colpite dall’alluvione. È possibile donare tramite bonifico bancario all’Iban IT96V0627013100CC0000308106 intestato a Comune di Ravenna con la causale “Donazione emergenza alluvione”.

11.41 – A RAVENNA ALTRE EVACUAZIONI, CHIUSO TRATTO DELLA ROMEA

A Ravenna, visto che il livello del canale Canala è salito, arrivano nuove evacuazioni, stavolta per la zona extraurbana a nord della via Romea dir delimitata a sud dalla via Romea dir, a est dalla Romea, a nord da via Fiumetto e a ovest dalla via Reale fino alla via Bagarina compresa.
E la stessa strada viene chiusa anche la stessa strada dal quadrilatero dell’Autostrada fino alla rotonda degli Spedizionieri e la strada provinciale numero uno verso Sant’Alberto dall’altezza di via Guiccioli. Il Comune ricorda ancora una volta che in questi frangenti “è obbligatorio lasciare l’abitazione, fino a cessata esigenza”. Per chi non è in grado di spostarsi autonomamente sarà disponibile un pullmino nel piazzale della chiesa di Sant’Antonio. Il punto di accoglienza, per chi non ha dove andare e dove si trova vitto e alloggio è il PalaCosta, in piazza Caduti sul Lavoro 13.

11.30 – MODENA A SAVIGNANO: GUARDIA ANTI-SCIACALLI E FARMACI AI BIMBI

Modena aiuta la Romagna alluvionata. A Savignano sul Rubicone sono attive da mercoledì quattro pattuglie della Polizia locale modenese a supporto delle strutture locali. Il servizio, disposto nell’ambito delle iniziative di collaborazione promosse dalla Regione Emilia-Romagna, proseguirà anche tutta la prossima settimana; domani è previsto un avvicendamento con altri quattro equipaggi in arrivo da Modena. Gli otto operatori modenesi (con un ispettore e quattro veicoli) sono impegnati nel raggiungere località del territorio dove si sono verificate frane e dissesti, per portare viveri e aiuti alle famiglie rimaste isolate da giorni oppure assistere le persone che devono lasciare le proprie abitazioni e accompagnarle in luoghi più sicuri. Non manca un compito di pattugliamento notturno anti-sciacallaggio, nelle aree dove le abitazioni sono rimaste incustodite.

Ieri pomeriggio, inoltre, una pattuglia è stata allertata da una mamma impossibilitata a muoversi a reperire un farmaco per un bambino: gli operatori si sono procurati il medicinale, quindi, e lo hanno consegnato nell’arco di un paio d’ore. Il Comune di Modena, inoltre, ha messo a disposizione del Comune di Cervia già da alcuni giorni la struttura di Pinarella per ospitare persone sfollate dalle proprie abitazioni: al momento sono rimaste una trentina. Subito dopo l’emergenza erano ospitati 26 nuclei familiari per un totale di 63 persone. Modena appoggia anche la raccolta fondi attivata dalla Regione per sostenere le persone e le comunità colpite.
Nel frattempo anche Upi Emilia-Romagna, l’Unione delle Province, segnala che si è mobilitata in questi giorni per disporre una cabina di regia costituita da personale di Polizia provinciale locale, cantonieri e tecnici, in modo da liberare le strade anzitutto. Poi, ci si focalizza sulle falle dei fiumi da recuperare, “per le quali di certo occorrerà l‘intervento dell’Esercito”, assicura tra l’altro Upi.

11.18 – A LUGO SI SVUOTANO STRADE CON POMPE, TANTI GIOVANI IN AZIONE

A Lugo, dove ci sono ancora strade con un metro d’acqua, mentre in alcune altre i livelli sono scesi, ieri sono state ripristinate 500 utenze elettriche “anche per permettere ai cittadini di caricare i telefoni e parlare coi loro parenti”. E oggi ne saranno sistemate “tante altre”, mentre partono le squadre con le pompe per svuotare appunto le strade più allagate, anche per permettere ai tecnici di lavorare proprio per ridare la luce a chi ancora non ce l’ha. Il sindaco Davide Ranalli, con una diretta Facebook, fa il quadro della situazione dopo giornate e nottate di corse contro il tempo per portare le persone fuori dalle case, dopo l’alluvione tra martedì e mercoledì e dopo una giornata particolarmente “critica”, quella di giovedì. “Fortunatamente- dice- tutti gli interventi sono andati a buon fine”, la priorità era “preservare le persone”. Oggi si parte per cercare di arrivare a una situazione “che vorrei definire di normalizzazione- prosegue- non ancora di normalità”. Il fine è appunto ridare energia alle famiglie, sgomberare dall’acqua le strade e cercare di mettere i cittadini nelle condizioni di avere “tutto quello che serve per avere una quotidianità almeno simile a prima”.

Ad aiutare, ricorda poi Ranalli, a Lugo c’è anche la Protezione civile del Trentino, che ha portato “uomini, mezzi e cuore” e che, assieme allo stesso sindaco ieri pomeriggio hanno portato cibo e beni di prima necessità alla popolazione che vive nelle strade allagate”. In città, sempre ieri, c’era anche il presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, che ha fatto sapere che i volontari trentini “hanno tratto in salvo più di 700 persone”. Ieri, racconta ancora il sindaco di Lugo, sono arrivate “tante telefonate di ragazzi che chiedevano di dare una mano, e tantissimi sono partiti stamattina per pulire scantinati e ingressi delle case”. Ora, commenta Ranalli, anche se “qui siamo abituati ai gesti di solidarietà”, in quelle profferte di aiuto “io ci ho visto qualcosa di straordinario”, perché liceali e ragazzi appena iscritti all’Università, prima di muoversi, “hanno chiesto un parere, una valutazione alle istituzioni, per fare del bene inseriti in un contesto che non impedisca ad altri di lavorare”. Insomma, “per troppo tempo abbiamo banalizzato e fatto retorica sulle nuove generazioni. Invece queti giovani dimostrano di voler dare una mano a una comunità ferita sentendosi parte di quella comunità”.
(Foto dai profili Facebook di Davide Ranalli e Maurizio Fugatti)

9.59 – NEL COMUNE DI RAVENNA A STAMANE 14.220 EVACUATI

Nel territorio del Comune di Ravenna a stamattina sono 14.220 le persone evacuate, il 9% della popolazione per un territorio di 108.730.188 metri quadrati (10.873 ettari e a circa il 16% dell’intero territorio comunale). Nelle scorse quattro notti, aggiorna il Comune, l’accoglienza messo in campo tra i punti di protezione civile e gli alberghi conta 1.200 pernottamenti in 60 hotel mentre, negli hub di Protezione civile, si sono avvicendate nei giorni quasi tremila persone. Nella notte il Centro operativo comunale ha continuato a monitorare i livelli dei corso d’acqua, sia da remoto che con le pattuglie della Polizia locale, “i dati appaiono attualmente in leggero miglioramento”. Nel frattempo si lavora a un programma di lavoro per ripristinare le migliori condizioni nel più breve tempo possibile.

Per quanto riguarda in particolare le evacuazioni, risultano tuttora sfollati Serraglio, comprendente via Canalazzo (civici dall’80 al 179) e via Coda Rondine, le ultime case di via Faentina sotto il ponte nel tratto verso Fornace Zarattini, la zona del centro iperbarico, Borgo Faina, Piangipane, Santerno, le abitazioni di via Canalazzo prima del e dopo il sottopasso di Sant’Antonio, e quelle prospicienti la vicina via Canala, San Pietro in Trento, Pilastro, Ragone, Longana, Ghibullo, Filetto e Coccolia, la zona di Conventello nell’area delimitata dalla via Basilica, dai canali Fosso Vetro e Fosso Vecchio, dalla ferrovia Ferrara – Ravenna e dal canale Destra Reno, San Michele, Fornace Zarattini, Villanova di Ravenna, via Pasna e via Acquarone Superiore a Bastia, Fosso Ghiaia, Borgo Sisa, Durazzano, Ghibullo, Longana, San Marco, Ragone, le case più vicine al fiume a Gambellara e a San Bartolo, Roncalceci.

Proprio a Roncalceci è allagata anche la sede del Consorzio Agrario che è monitorata, come molti altri luoghi in tutta la provincia, dal Ccs (Centro coordinamento soccorsi) in Prefettura. Restano chiuse le scuole, i centri di formazione professionale, gli impianti sportivi pubblici e privati, i centri di aggregazione giovanile, i centri diurni per anziani e disabili, i centri socio occupazionali e i cimiteri. E’ saltato anche mercato di via Sighinolfi a Ravenna e domani non si svolgerà quello di Marina di Ravenna. Il Centro coordinamento soccorsi in Prefettura e il Centro operativo comunale del Comune restano attivi e pronti a prendere ulteriori provvedimenti qualora necessario. Intanto stamane alle 8.30 è stata riaperta alle 8.30 la strada provinciale 118 a Borgo Faina.

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