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Abruzzo, Marsilio: “Su Sirente-Velino no lezioni da radical chic”

"Riperimetrazione risposta al territorio che la chiedeva da decenni"

Pubblicato:20-05-2021 16:18
Ultimo aggiornamento:20-05-2021 16:18

MARCO_MARSILIO
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PESCARA – “Non mi metto contro i cittadini che vivono in montagna. Perché la presunzione di qualche borghese radical chic che vive nei salotti dei Parioli di dire a chi vive sul Velino come deve vivere, se può fare una staccionata o se deve adibire a pascolo un terreno o no, la respingo. Dopo troppi anni di blocco in cui per pregiudizio non si rispondeva a questi Comuni e questi cittadini che chiedevano una perimetraione diversa, noi lo abbiamo fatto. Questo è l’atteggiamento con cui abbiamo affrontato la situazione del Velino-Sirente: collaborazione e rispetto delle popolazioni locali”. È uno dei passaggi chiave della risposta che il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, ha dato all’agenzia Dire nel corso della conferenza stampa sul Geoparco Majella appena riconosciuto patrimonio dall’Unesco, in merito alla polemica sorta attorno alla legge approvata martedì in Consiglio regionale con cui è stata decisa la riperimetrazione del Parco regionale Sirente-Velino. Vicenda che è approdata anche in Parlamento con l’annuncio di un’interrogazione depositata oggi dall’esponente M5s, Patrizia Terzoni, con cui la deputata chiede al Governo di impugnare il testo davanti alla Corte Costituzionale.

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Su questo, rispondendo sempre alla Dire, Marsilio ha aggiunto: “Mi auguro che ci siano dati veri. Quelli diffusi in Parlamento sono falsi e a chi parte diffondendo dati falsi per sostenere una propria tesi suggerisco di guardarlo con sospetto. Hanno diffuso la notizia falsa che avremmo tagliato 14mila ettari: sono meno della metà. E quando si falsificano i dati per drammatizzare la situazione, ripeto, c’è qualcosa che non funziona. Io ricordo che il parco del Velino Sirente è regionale, quindi non capisco il Ministero cosa dovrebbe obiettare visto che non è di sua competenza. Da quando è stato costituito ha una perimetrazione provvisoria che non ha nessun fondamento scientifico nella sua delimitazione”.


“Nessuno aveva mai avuto il coraggio di fare una scelta”, ha quindi precisato il presidente della Regione Abruzzo, sottolineando che molte delle aree che erano ricomprese nella perimetrazione precedente non avevano alcun pregio naturalistico. “Non intendiamo fare un parco contro i Comuni e cittadini che ci vivono. Abbiamo dato una risposta a questi Comuni e abbiamo costruito nuova governance che mette queste amministrazioni e le comunità locali nella condizione di esprimere e indicare alla Regione chi deve presidente il parco. Stiamo ricostruendo questo rapporto. L’esperienza del parco della Maiella dimostra con quale tipo di attività lo stiamo facendo e con quali risultati. Poi che la mia speranza sia che un domani il Parco del Sirente-Velino funzioni così bene con questo nuovo modello da invogliare non solo questi Comuni a tornare ad allargarne il perimetro, ma che magari anche qualche Comune limitrofo che non ne fa parte a volerci entrare, è un auspicio. Non sarà la perimetrazione più perfetta del mondo perché si può discutere e può essere legittimo aprire una discussione su tanti episodi di dettaglio e noi siamo comunque aperti a verificarlo- ha concluso- ma solo se avranno fondamento e rigore scientifico e non facile polemica da strillare in piazza”.

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