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Didattica digitale integrata, Tar della Puglia respinge ricorso contro l’ordinanza di Emiliano

La terza sezione del Tribunale ne ha sancito "piena legittimità", fa sapere dai suoi profili social il governatore pugliese

Pubblicato:20-05-2021 13:30
Ultimo aggiornamento:20-05-2021 14:50

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BARI – “Il Tar ha sancito la piena legittimità della mia ordinanza che consente alle famiglie pugliesi di chiedere e ottenere la didattica digitale integrata“. È il commento affidato ai social del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, alla sentenza del Tar della Puglia che ha respinto il ricorso presentato da un gruppo di genitori contro la possibilità di scelta affidata alle famiglie di far frequentare in presenza oppure no le attività didattiche.

“L’ordinanza del Tar – aggiunge Emiliano – riconosce alla Regione Puglia di aver adottato un provvedimento giuridicamente corretto e necessario per salvaguardare la salute pubblica. In situazioni di pericolo grave e straordinario, come nel caso di varianti covid insidiose, è diritto delle famiglie degli studenti tutelare il proprio ambito familiare da eventuali pericoli di contagio, richiedendo la didattica a distanza”. Per il presidente “il Tar in questo modo ha applicato la Costituzione della Repubblica e il principio di precauzione per contemperare il diritto allo studio con il diritto alla salute. Lo Stato, in una situazione di grave emergenza pandemica, assicura a chiunque la didattica in presenza ma deve concedere la didattica a distanza a chi ne faccia richiesta. In questo modo si chiude un anno scolastico sicuramente complicato, dolorosamente affrontato dalle famiglie e dalla scuola pugliesi con grande attenzione e determinazione. In particolare da parte degli insegnanti che hanno dovuto assicurare anche la didattica a distanza contemporaneamente a quella in presenza. Di questo sacrificio li ringrazio ancora”, prosegue Emiliano e conclude: “Se questo modello pugliese ha salvato dalla durissima prova della terapia intensiva o da altre più gravi conseguenze anche solo una mamma, un papà, un nonno o una nonna, in coscienza sono contento di averlo scelto. Sapere che esso è anche giuridicamente corretto mi dà sollievo e fiducia nella giustizia”.

Per la terza sezione del Tribunale il provvedimento regionale si “inserisce in un contesto di eccezionale e perdurante criticità sanitaria connessa al rischio di diffusione del contagio da coronavirus” e “la deroga al regime della didattica in presenza, contestata dai ricorrenti, è motivata sulla base dell’elevato rischio di diffusione della variante inglese del virus Sars-Cov-2 nella popolazione scolastica”. La situazione epidemiologica ha comportato la “facoltà di optare per la didattica digitale integrata, concessa agli alunni le cui famiglie richiedano espressamente di adottarla, in luogo dell’attività in presenza, costituisce misura ragionevole di esercizio del potere di deroga da parte del Presidente della Regione Puglia”. La didattica digitale integrata “appare rispettosa dei principi di adeguatezza e proporzionalità evocati dal legislatore statale, sia tenuto conto della necessità di continuare a impiegare misure di mitigazione volte a ridurre la possibilità di aggregazione interpersonale specie nei luoghi chiusi, come le scuole, sia in ragione del fatto che la didattica in presenza continua a essere assicurata senza preclusione alcuna”, sottolineano i giudici evidenziando che la didattica digitale integrata garantisce “il bilanciamento tra diritti di pari rilievo costituzionale”.


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