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Sardegna, Solinas: “Test per chi arriva? Verrà rimborsato”

Il governatore Solinas conferma la scelta del test: "Possiamo quasi dirci una regione covid free e vogliamo essere una destinazione sicura per chi arriva"

Pubblicato:20-05-2020 11:21
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:21
Autore:

christian solinas
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CAGLIARI – “Al turista che deciderà di venire in Sardegna, dopo aver ottenuto la certificazione di negatività al virus, verrà rimborsato interamente il costo del test fatto in laboratorio. O attraverso servizi alberghieri, quindi uno sconto sulla camera piuttosto che l’utilizzo di un centro benessere, oppure con un bonus regionale che gli consentirà di accedere a un’area archeologica o acquistare prodotti tipici della Sardegna”. Così il presidente della Regione Sardegna, Christian Solinas, ospite questa mattina del programma Coffee break su La7.

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“La Sardegna ha avuto fortunatamente una circolazione virale molto bassa e contenuta in ragione delle misure che abbiamo adottato- le parole di Solinas in collegamento-. Ci possiamo quindi guadagnare sostanzialmente l’appellativo di regione covid free, perché abbiamo pressoché spento gli ultimi casi positivi ancora in essere. Diciamo quindi ai turisti che la Sardegna spalanca le sue braccia, ma vuole essere una destinazione sicura per chi arriva da fuori e per chi è già qui. Per questo chiediamo un piccolo sacrificio, che è quello di arrivare con una certificazione di negatività al coronavirus. Questo consentirà al turista di fare una vacanza degna di questo nome, e a noi di affievolire tutte quelle misure di sicurezza, che altrimenti sono indispensabili. È chiaro che solleviamo l’asticella, saremmo la regione al mondo con il più alto tasso di sicurezza sanitaria”.


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Dal punto di vista strettamente sanitario, “i tamponi ai quali facciamo riferimento non sono test sierologici, ma guardiamo a un brevetto italiano che ha già ricevuto il marchio Ce ed è in fase di studio dell’Aifa. Si tratta di test molecolari sulla saliva, che hanno una percentuale di affidabilità che è pari al tampone rinofaringeo, se non superiore. Ma chiaramente non pensiamo di esaurire il sistema di sicurezza sanitaria con il tampone, abbiamo anche aumentato la presenza della medicina territoriale in prossimità delle zone turistiche e allestito le Usca, le unità speciali di continuità assistenziale”.

Tutta questa macchina organizzativa, conclude Solinas, “non deve essere un deterrente per il turista, quanto un incentivo per arrivare in Sardegna. Perché si avrà la certezza di andare in una località che adotta misure di sicurezza che consentono una vacanza serena. Questo è stato molto ben compreso a livello internazionale. Ad esempio in Germania, dove, oltre la pensione, vengono garantite due vacanze all’anno, stanno già siglando degli accordi a livello internazionale per mandare charter con i loro turisti con il certificato di negatività. La Sardegna ha deciso di seguire questa strada: vuole essere accogliente, e dare in più la sicurezza di poter trascorrere una vacanza in serenità e in salute”.

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