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Fase 2, per locali Firenze c’è rivoluzione tavolini. Ecco come

Lo spazio in concessione, per chi già ce l'ha, può aumentare fino a raddoppiare. E per chi non ce l'ha arrivano progetti speciali

Pubblicato:20-05-2020 06:30
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:21
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FIRENZE – Con le linee guida fissate dalla giunta comunale, a Firenze prende il via la ‘rivoluzione’ dei tavolini, la misura voluta dal sindaco Dario Nardella per sostenere negli spazi aperti (e pubblici) ristoranti, bar, locali e non solo, visto che potrà beneficiarne anche il mondo del commercio e dell’artigianato, nel caso di pedonalizzazioni serali. Diversi i paletti fissati per recintare il perimetro, due su tutti: la durata del provvedimento, dal primo giugno al 30 settembre, e lo spazio affidato gratuitamente in concessione. E qui la delibera presentata dell’assessore allo Sviluppo economico, Federico Gianassi, si è orientata su due parametri: se l’attività non ha già la concessione, l’area autorizzata non dovrà superare i 12 metri lineari, oppure, non potrà occupare più di due stalli per la sosta delle auto.

Non tutti i locali, infatti, avranno i requisiti per disporre tavoli e sedute nei 12 metri stabiliti, perché lungo i marciapiedi dovrà essere assicurato sempre almeno un metro di spazio per il passaggio pedonale. Senza questa possibilità, in sostanza, l’esercente si potrà spostare ‘in strada’, nei due posti sottratti al parcheggio.







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Per le attività già in possesso della concessione, invece, rimanendo assicurata la condizione minima dei 12 metri lineari o dei 2 stalli, nel centro storico lo spazio autorizzato (pagato con la Cosap) potrà aumentare del 25%, negli altri quartieri del 50%. Esempio: un locale che ha un permesso per 50 metri quadrati, in centro ne potrà aggiungere gratuitamente 12,5; mentre se fuori dall’area di pregio 25.

Altra novità contenuta nell’atto, che ora dovrà passare in Consiglio comunale, sta nella possibilità di presentare progetti collettivi, capaci di tenere insieme più attività della stessa strada o piazza per l’occupazione delle aree, oppure per progetti da sviluppare in un giardino pubblico nelle immediate vicinanze degli esercizi. In questo caso la pedonalizzazione, ottenuta l’autorizzazione, dovrebbe essere limitata negli orari e nei giorni: dal giovedì alla domenica e in una fascia oraria compresa dalle 18 a mezzanotte. Potrebbe essere questo l’orientamento del Comune, a quanto apprende la Dire.

Ci sono, poi, i progetti speciali dedicati agli imprenditori che non hanno alcuna possibilità di ottenere suolo pubblico davanti al proprio esercizio. In questo caso si può chiedere l’utilizzo di un’area, anche verde, o di uno stallo di sosta entro 50 metri dall’attività. Per quel che riguarda, infine, i progetti comuni per le pedonalizzazioni temporanee, se non fosse possibile garantire i 3,5 metri per la corsia di transito dei mezzi di soccorso, l’autorizzazione sarà subordinata al recepimento delle indicazioni dettate dalla prefettura.

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“Lo avevamo promesso e lo stiamo facendo in tempi veramente da record”, commenta Nardella. “Vogliamo con questo piano dare la possibilità di lavorare meglio, e in sicurezza, alle nostre attività così duramente colpite dalla crisi. E’ un piano ambizioso che crea le condizioni affinché non solo nel centro ma in ogni zona della città, nelle periferie e nei rioni storici, si torni a vivere sempre con attenzione alla sicurezza sanitaria”. Questa è una misura “straordinaria, che mettiamo in campo per favorire la ripresa delle attività perché grazie all’utilizzo di spazi all’aperto si recupera parte della capienza persa all’interno con le prescrizioni sul distanziamento e si garantisce maggiore sicurezza. Vale non solo per il centro, ma per tutti i quartieri”, aggiunge Gianassi.

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