NEWS:

VIDEO | Europee, Poggio (+Europa): “Il sovranismo teme le donne perché illiberale”

Daniela Poggio è una delle 150 donne più digitali e innovative del paese, come è stata etichettata recentemente da Startup Italia

Pubblicato:20-05-2019 15:10
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 14:29
Autore:

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

MILANO – “L’emancipazione della donna rompe l’equilibrio di una società che per il sovranismo è quella di riferimento, ma non è questa la società in cui ogni persona si potrà esprimere”. Daniela Poggio, classe 1975, madre di due bambini, piemontese di Acqui Terme, è una delle 150 donne più digitali e innovative del paese, come è stata etichettata recentemente da Startup Italia. È lei una delle candidate di punta di +Europa per le prossime elezioni europee. 

Daniela, esperta di comunicazione, giornalista, è tra le principali avversarie dell’idea di famiglia e di società recentemente espressa dal Congresso di Verona, dunque una delle principali ‘nemiche’ di quel decreto legge Pillon che tante polemiche sta creando su ogni ambito. 


Per Poggio quello sovranista è un progetto ampio che attraverso l’attacco ai diritti delle donne vuole restaurare una società arcaica, “riportando la donna in casa”, ad esempio “rendendo difficile anzi quasi impossibile divorziare”. A questo si aggiunge “un attacco al diritto all’aborto- afferma Poggio- in Italia ma anche in altri paesi, come Ungheria e Usa con la recente legge dell’Alabama”. 

Un percorso attivista, quello di Poggio, che parte da lontano: “Ho iniziato intercettando il Ddl Pillon e facendo rete per spiegare perché questo progetto è pericoloso per bambini, mamme ma anche papà”. Questo fino al colpo di fulmine con +Europa, scattato a fine agosto 2018 in Francia, a Parigi. “Stavo andando a Parigi per un viaggio personale- racconta- e ho intercettato un incontro organizzato da Alessandro Fusaccchia al Bataclan dove si spiegava il progetto di +Europa: è stato tutto casuale”. 

La neocandidata ‘europea’ spiega la sorpresa nel trovarsi subito a proprio agio nella nuova realtà. “Ho trovato un laboratorio di diversità e di esperienze giovani e meno giovani con uno sguardo molto concreto rispetto a quello che l’Europa deve diventare e rispetto al paese”, dice, dunque “ho deciso di far parte delle cinque persone che hanno dato il via a +Europa Parigi e da lì ho iniziato questo percorso, fin quando alla presentazione delle liste mi è stato chiesto di dar corpo a questo impegno che da mesi stavo portando avanti in un progetto concreto che fosse proprio la candidatura”. 

Ed eccoci qui, dall’attivismo alla politica istituzionale, quella degli scranni di Bruxelles attraverso cui deve per forza passare il futuro, un futuro possibilmente roseo, o quantomeno meglio del presente. “Siamo a un bivio e si stanno incontrando due bisogni del mondo”, è l’idea di Poggio. “C’è anche da dire che la trasformazione del mondo, la globalizzazione, i fenomeni migratori e il fatto che tante cose che prima accadevano comunque sono state sdoganate e diventate emergenti nella società- precisa l’esponente di +Europa- e in mezzo tutti questi fenomeni (penso alla violazione dei diritti di tante minoranze) hanno creato paura collettiva perché è sempre faticoso affrontare il cambiamento e riconoscerlo”. 

La ricetta è quindi impegnarsi “nel prenderci carico di queste paure” e “avviare” un percorso di narrazione. “Dobbiamo parlare alle persone- è l’imperativo per la candidata- e spiegare quali sono i vantaggi di una società aperta anche al contempo correggendo distorsioni laddove ci sono”. 

A detta di Poggio dunque non si tratta più di scegliere tra destra e sinistra ma “una scelta da una parte tra un sovranismo illiberale e contro i diritti delle donne- chiosa- e dall’altra un’Europa libera che aiuterà non solo le donne, ma attraverso la loro emancipazione garantirà una società più equa nel rispetto delle diversità”.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it