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Violenza donne, Valente (Pd): “Ok unanime a vittimizzazione secondaria”

Lo dice la senatrice del Pd Valeria Valente, presidente della Commissione di femminicidio, che sottolinea

Pubblicato:20-04-2022 19:54
Ultimo aggiornamento:20-04-2022 23:59
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ROMA – “La Commissione di inchiesta del Senato sul femminicidio e la violenza di genere ha approvato oggi all’unanimità la relazione su ‘La vittimizzazione secondaria delle donne che subiscono violenza e dei loro figli nei procedimenti che disciplinano l’affidamento e la responsabilità genitoriale‘. È una relazione che giunge al termine dell’esame di un campione rappresentativo costituito da circa 1500 fascicoli processuali di separazione con affido di minori e dei 40 casi in cui le madri hanno denunciato la sottrazione dei figli. Ci auguriamo possa essere uno strumento utile e prezioso per arrivare a leggere correttamente la violenza contro le donne nelle cause di separazione, con l’intento di aumentare la consapevolezza sulle dinamiche di ulteriore penalizzazione delle vittime, per abbattere stereotipi e pregiudizi che spesso colpiscono donne e bambini, portano sofferenza e distorsioni giudiziarie e che rischiano di costituire un impedimento alle denunce femminili e quindi all’intervento dello Stato. È significativo e importante che su un tema così delicato le forze politiche si siano trovate unite in Commissione su un testo che inquadra il fenomeno della vittimizzazione secondaria e avanza proposte per migliorare la situazione”. Lo dice la senatrice del Pd Valeria Valente, presidente della Commissione di femminicidio, che sottolinea: “Il lungo e prezioso lavoro è il frutto del contributo di tutti i commissari, dei consulenti, dei tribunali e degli uffici giudiziari, che ringrazio tutti per la loro disponibilità. Ciò che emerge dalla relazione- prosegue Valente- è che donne e bambini vittime di violenza domestica possono subire ulteriore vittimizzazione nel corso dei procedimenti giudiziari di separazione. Ciò conferma che occorre maggiore formazione da parte di tutti gli operatori per riconoscere la violenza domestica e una più ampia correlazione tra cause civili per separazione e penali per violenza domestica”.

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