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Per Lepore Renzi strumentalizza le primarie, “ma Bologna è già scesa in piazza per Salvini”

L'aspirante sindaco non ha mezzi termini: “Credo di poter essere il candidato del Pd che ha più chance di vincere, ma soprattutto il candidato che può unire il centrosinistra”

Pubblicato:20-04-2021 14:03
Ultimo aggiornamento:20-04-2021 14:36
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Matteo Lepore_ imagoeconomica
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BOLOGNA – Alle primarie “c’è chi partecipa per dividere e chi per unire. Qualcuno ha deciso di strumentalizzare queste primarie”, cioè Matteo Renzi, il leader politico di riferimento di Isabella Conti, ma “non è un problema, perché Bologna è scesa in piazza quando è venuto Salvini al Paladozza, andrà a votare alle primarie per far rimanere Bologna la città più progressista d’Italia”. Lo dice senza mezzi termini Matteo Lepore, candidato Pd alle primarie di centrosinistra a Bologna, che ha lanciato questa mattina la sua candidatura dal cortile della biblioteca di via Scandellara. “Credo di poter essere il candidato del Pd che ha più chance si vincere, ma soprattutto il candidato che può unire il centrosinistra”.

“VINCERÀ IDEA PROGRESSISTA, NON AVRÒ PROBLEMI”

Saranno primarie “nelle quali i cittadini bolognesi sceglieranno un’idea progressista. Penso che non ci sarà problema nel mio caso a raccogliere il consenso. Si vuole partecipare e non farsi imporre il nome da qualcuno che vive in questa città”. Così il candidato Pd alle primarie bolognesi Matteo Lepore in conferenza stampa. “È chiaro che dovremo stare insieme, condividere un progetto e accettare delle regole”, aggiunge a proposito della sfida con Isabella Conti di Italia Viva. “La coalizione ci dirà quali sono le regole del gioco, che prevedono ovviamente che chi partecipa poi sostenga chi vince”, sottolinea il democratico.

“LETTA MI HA SPRONATO, DEVO FARE LE PRIMARIE”

Con Enrico Letta “abbiamo fatto un incontro molto bello e appassionato, lui mi ha spronato a partecipare alle primarie perché pensa che un sindaco democratico nel 2021 non possa non passare dalle primarie e credo che sia una scelta condivisibile” spiega Lepore. Il segretario nazionale Pd “mi ha spronato ad andare nelle strade e nelle piazze della città ad incontrare ora persone e non ad aspettare degli accordi di corrente”.


“CONTI ISCRITTA IV, SCORRETTO SGANCIARSI ADESSO”

Matteo Lepore non lascia passare una Isabella Conti “indipendente” alle primarie di centrosinistra a Bologna. “Credo che lei sia una persona assolutamente da stimare, che giustamente fa questa partita ed è giusto che ci confrontiamo sui contenuti. Sulla scheda- ricorda Lepore- i cittadini non troveranno simboli ma nomi. Quindi dire che si rinuncia al simbolo è un modo non corretto di presentarsi ai cittadini, perché comunque è un’iscritta di Italia viva, è stata candidata da Matteo Renzi e credo che dovrebbe essere orgogliosa di questo, come io lo sono di essere iscritto al Pd e ieri di aver incontrato il segretario nazionale Enrico Letta, col quale condividiamo una strategia delle alleanze e del futuro del nostro paese”.

A chi gli sottopone il proposito di Conti di presentarsi come “indipendente” Lepore risponde con una battuta: “Non la voterò”. “Penso sia un fatto- ribadisce poi- che sia stata candidata da Matteo Renzi, perché fino a prima di Pasqua ha detto che non si sarebbe mai candidata. Poi Renzi ha proposto dalle tv nazionali che fosse candidata, una cosa legittima che io rivendicherei se fossi in lei”. Infatti, aggiunge l’assessore sul filo del sarcasmo, “è un esponente molto importante del nostro paese che ha condizionato la caduta di diversi governi. Come sappiamo è una persona che sa come introdurre elementi di disturbo nel dibattito democratico del nostro paese”.

“BOLOGNA MODELLO ALLEANZA, SOLO IO POSSO UNIRLA”

Ne è certo, Matteo Lepore: “Le primarie di Bologna costruiranno un modello sul nuovo centrosinistra italiano”, quel “nuovo Ulivo” che il candidato Pd vuol cominciare a costruire con la Fabbrica del programma che ha in mente, sul modello di Prodi 2006. “Posso essere quello che mette insieme con ago e filo questa coalizione, posso convincere anche quelle forze che già si sono dichiarate contrarie alle primarie o alla presenza di Italia viva, perché dobbiamo condividere un progetto. Non credo che questo possa essere fatto da chi è entrato in queste primarie come un elemento divisivo”, sottolinea il democratico, oggi in conferenza stampa. Una coalizione larga “è possibile- assicura Lepore- io penso di essere, per il metodo messo in campo e le proposte che sto facendo, la persona che può unire una coalizione di centrosinistra. Il confronto va fatto con quelle forze che anche secondo Enrico Letta vanno considerate parte del nuovo centrosinistra, il Movimento 5 stelle, gli ecologisti, la sinistra. È chiaro che Italia viva a livello nazionale deve chiarire se c’è in questo centrosinistra. Questa ambiguità c’è”.

Per quanto riguarda l’altro competitor in casa Pd, Alberto Aitini, “farà quello che crede– taglia corto Lepore- se vuole partecipare alle primarie ha le firme per farlo. Il nostro statuto prevede le primarie di coalizione con al massimo due candidati del Pd. Stiamo parlando di contenuti, lui sta dando un buon contributo, non sta a me dire cosa deve fare. Io- ricorda ancora l’assessore- ho scritto a tutti perché penso che dobbiamo collaborare, non dividerci”.

“SBAGLIATO IMPORTARE IL MODELLO SAN LAZZARO”

Lanciando la sua candidatura alle primarie Matteo Lepore sottolinea un punto: “Non accettiamo lezioni da chi oggi cerca di descrivere un mondo che non c’è”. La stoccata è naturalmente per Isabella Conti, intenzionata ad esportare il modello San Lazzaro sotto le Due Torri. Invece “dobbiamo essere tutti più orgogliosi di quello che siamo e possiamo fare per il Comune”, è l’invito di Lepore, che nel suo intervento di questa mattina si è soffermato in particolare sulla proposta dei nidi gratis. Una battaglia giusta, premette l’assessore, quella di trasformarli in scuola a tutti gli effetti. Ma occorre “andare oltre”. “Dobbiamo abbassare la rette ma dire la verità ai cittadini, chi è sopra la soglia dei 40.000 euro di Isee è giusto dia un contributo”, sottolinea.

A Bologna “abbiamo stabilizzato 800 tra educatori e insegnanti delle scuole comunali. Nei prossimi anni abbiamo bisogno di costruire almeno dieci nuovi edifici, tra nidi e scuole dell’infanzia e allargare i servizi educativi fino a 18 anni. È sbagliato portare il modello di San Lazzaro a Bologna. Qui non abbiamo scelto di fare il 90% dell’offerta a convenzione o esternalizzata, abbiamo scelto la gestione diretta”.

La corsa verso le primarie (“sarà un’avventura entusiasmante”) parte dal cortile della biblioteca di via Scandellara dedicata a Mirella Bartolotti, “una grande antifascista”, maestra e assessore del sindaco Dozza. Ed è all’insegna delle donne che muove i primi passi la candidatura di Lepore, per l’occasione accanto a Cristina Ceretti ed Erica Capasso. “In particolare le donne hanno patito il peso di questa pandemia, per questo il 24 insieme a Letta presenteremo il piano contro le disuguaglianza”, dice l’assessore.

Nel lungo intervento l’assessore ha ripercorso le “svolte” che intende portare nell’amministrazione, su lavoro, ambiente, diritti, infrastrutture. “Non vi fidate dei politici che vi dicono che sono i salvatori- ammonisce Lepore- io credo nell’identità di questa città, sette mesi fa ci siamo messi in cammino in tanti, oltre 2.000 persone si sono candidate ad essere attiviste. Dopo 230 incontri siamo pronti ad organizzare la nuova Fabbrica del programma, che nei prossimi giorni presenteremo”. La prima proposta che arriverà alla fabbrica sarà il piano “per l’assistenza socio sanitaria universale. Non possiamo permetterci che la nostra sanità venga privatizzata. Dobbiamo avere il doppio delle case della salute e sportelli diffusi, il prossimo sindaco dovrà investire sulla prevenzione”, con la sanità impegnata sul Covid il “numero dei tumori sarà in aumento nei prossimi anni”. Poi il welfare (“il nostro futuro è tenere i nostri anziani a casa insieme a noi”) e il ‘salvataggio’ di asset come la fiera, praticamente azzerata dalla pandemia. La manovra da 80 milioni di euro messa in campo dall’amministrazione Merola “sarà la vera eredità al prossimo sindaco”. Coi fondi europei “saremo in grado di fare sei miliardi di investimenti sulla città”, ricorda ancora il democratico, che sottolinea anche ciò che non va. Hera, ad esempio, “non è abbastanza efficiente nella raccolta dei rifiuti”. Lepore ipotizza anche di usare 100 milioni di euro per rigenerare i quartieri “e propongo che siano decisi dai cittadini col bilancio partecipato, perché dobbiamo far decidere i cittadini anche sulle cose grandi, non solo sulle piccole”.

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