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Coronavirus, Binetti (Udc): “Aiutare malati tassando il tabacco riscaldato”

Lo chiede Paola Binetti, senatrice dell'Udc, che sostiene l'appello di oltre 40 associazioni di malati rari, intervistata dall'agenzia Dire

Pubblicato:20-04-2020 17:12
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:10
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ROMA – Tassare il tabacco riscaldato, che oggi gode di agevolazioni fino all’80%, come le sigarette e con questi soldi aiutare chi soffre di malattie rare. Lo chiede Paola Binetti, senatrice dell’Udc, che sostiene l’appello di oltre 40 associazioni di malati rari.

Intervistata dall’agenzia Dire, Binetti osserva: “Noi abbiamo assistito in questi giorni in Italia e in tutta Europa a un indice di mortalita’ cosi’ elevato nei confronti degli anziani, sia di quelli che vivono nelle loro case che di quelli che vivono nelle Rsa, e abbiamo scoperto che i piu’ fragili tra di loro lo sono o perche’ avevano delle patologie pregresse di vario tipo o perche’ affetti da altre malattie rare”.


“In tutto questo contesto ci e’ sembrato che per quanto ci si avvia alla fase due- sottolinea- non ci sia nessuna misura ne’ per la prevenzione, intesa proprio come stato di benessere dell’apparato cardiorespiratorio, ne’ per misure di azione concreta di tutela per i malati affetti da malattie rare”.

Binetti ricorda che “notoriamente i fattori di prevenzione sono quattro: alimentazione, movimento, il dire un no chiaro e distinto al consumo delle droghe e del fumo. A noi sembra che non aver voluto mettere in evidenza con adeguata forza che il fumo e’ qualcosa che va a incidere prevalentemente sullo stato dei loro polmoni e’ veramente una mancanza grave. Potrebbe essere una di quelle riforme a costo zero: diciamo alla gente che fumare in tutti i modi, compreso il tabacco riscaldato, fa male”.

Insomma, ricavare dalle tasse sul tabacco riscaldato le risorse per i malati rari: “Noi- dice ancora Binetti- desideriamo che i fondi che si possono ricavare da questa diversa tassazione vengano investiti immediatamente per quello che sono le forme di assistenza domiciliare di queste persone. Noi oggi vorremmo garantire a chi sta in famiglia una qualita’ di assistenza che la renda degna di essere vissuta stando accanto alle persone care in piena sicurezza di salute”.

“A nessuno di noi- conclude Binetti- e’ sfuggita la tragedia di questi giorni in cui le persone sono uscite dalle loro case per andare in quelle che abbiamo considerato Rsa pensando di poter essere piu’ e’ meglio accuditi” e invece “sono state esposte a un contatto molto piu’ forte di cui paghiamo tutt’oggi le conseguenze, una tragedia del nostro tempo che faremo molta fatica a dimenticare“.

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