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VIDEO | Coronavirus, partorire in sicurezza al Goretti di Latina

Lubrano: "Abbiamo organizzato una rete con i pediatri di famiglia per garantire il proseguimento delle cure"

Pubblicato:20-04-2020 13:20
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:10

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ROMA – Partorire ai tempi della pandemia in sicurezza e senza cadere preda del panico si può. Basta seguire con le normali regole d’igiene personale, di distanziamento sociale e sapere di poter contare su una struttura ospedaliera pronta all’emergenza e con un reparto di Pediatria e Neonatologia dotata di percorsi Covid e Non Covid. A rispondere in modo rassicurante alle domande dell’agenzia di stampa Dire è Riccardo Lubrano, direttore dell’UOC di Pediatria e Neonatologia dell’ospedale Goretti di Latina.

– La maternità è sicuramente un momento che si vive con molta intensità quali sono i consigli extra da dare alle mamme che aspettano un bebè in questo periodo?


“I consigli sono quelli di base di lavarsi bene le mani, stare attente ai contatti sociali da limitare in questo momento di ampia diffusione del virus. Sicuramente con l’arrivo del vaccino queste misure si allenteranno però quello che devono sapere le mamme è che in questo momento hanno alle spalle una struttura ospedaliera in grado di offrire loro ciò che serve. Il Goretti è in grado di dare assistenza sia a quelle mamme che dovessero essere positive al Coronavirus sia alle mamme sane. L’ospedale ha creato infatti tutta un’area del Pronto Soccorso del dipartimento materno infantile dove vengono accettate le mamme Covid, differente dal Pronto soccorso generico, dove vengono attivati tutti quei percorsi per quei soggetti che dovessero essere infetti che sono una percentuale per fortuna molto bassa. Le mamme realmente infette sono comunque poche e i bambini che nascono, come dimostra anche la letteratura scientifica, sono bambini sani. Anche il bambino nato da madre infetta qui al Goretti di Latina è nato perfettamente sano ed è stato allattato dalla mamma. Durante l’allattamento, che dunque è consentito, è necessario però che la mamma indossi la mascherina. Questo consente di non rompere il legame madre e figlio. In ogni caso presso l’ospedale Goretti esistono percorsi Covid e Non Covid e sono presenti ad assistere tutte le donne un team multidisciplinare composto sempre da un ginecologo, un’ ostetrica ed esperti tra cui quelli di terapia intensiva che, laddove necessario, sono in grado di fornire un’assistenza globale. Insomma le mamme trovano nel nostro ospedale parecchie cose”.

– I bambini subito dopo la nascita nel caso di mamme positive al virus sono sottoposti al tampone o esami del sierologici dopo la nascita?

“I bambini nati da madri Covid positive dopo la nascita sono sottoposti a tampone e poi sono seguiti anche successivamente una volta tornati a casa. Si è visto comunque che i bambini non si ammalano e non ci sono complicanze in genere nei nati da madri infette. Non a caso le nostre linee guida consentono alla mamma di stare con il piccolo subito dopo la nascita. Con estrema tranquillità bisognerà fronteggiare questo Covid-19 con cui avremmo a che fare per molto tempo e pensare di conviverci così come si fa con varicella e morbillo”.

– Fattori di rischio come diabete e obesità nelle donne in gravidanza che risultano Covid positive sono aggravanti?

“Certamente sono dei fattori di rischio ma il vantaggio che ad esempio si può trovare nella nostra struttura ospedaliera è il potersi avvalere di dipartimenti, come quello guidato dalla dottoressa Leonetti di diabetologia e obesità e per gravidanze a rischio di diabete, in grado di offrire cure adeguate e seguire le donne in gravidanza a rischio in collaborazione con il ginecologo. L’importante è poter essere sostenuti come dicevo in gravidanza, anche in situazioni normali, da equipe multi specialistiche”.

– In tempi di emergenza le patologie, anche quelle dei bambini, vanno avanti. Come vi siete organizzati per garantire loro cure e controlli?

“Sembra che siano scomparse tutte le patologie dei bambini non è così purtroppo per la paura del Covid gli si dà molta meno importanza e questo comporta il rischio che molti di loro non vengano seguiti come dovrebbero. Nel nostro reparto di pediatria ora abbiamo 9 specialistiche pediatriche. In più stiamo intessendo una rete con i pediatri di famiglia in modo che ci possano inviare casi selezionati che hanno bisogno di cure in modo tale da non trovarci in un futuro davanti a dei disastri clinici. Quando avete un problema rivolgetevi al vostro pediatra di famiglia perchè con loro c’è una collaborazione stretta. Entrambi chiaramente sono indirizzati nei percorsi puliti di cui è dotato il reparto di Neonatologia e pediatria dell’ospedale”.

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