NEWS:

Gioco, in Liguria proroga e sanatoria. Barricate opposizione contro Toti: “Così diventiamo zimbello Italia”

La legge del 2012 per limitare le slot non è mai entrata in vigore. E ora ce n'è pronta un'altra che metterebbe paletti solo per le nuove aperture

Pubblicato:20-04-2018 13:19
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:47

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

LIGURIA – Una proroga e una sanatoria. E’ l’azione combinata con cui la giunta Toti sta affrontando la nuova disciplina delle sale gioco in Liguria, che ha fatto scattare su tutte furie le opposizioni. La proroga riguarda l’entrata in vigore della legge regionale approvata il 30 aprile del 2012 dal centrosinistra che stabiliva una distanza minima di 300 metri da luoghi sensibili come scuole, chiese e luoghi di aggregazione per giovani, per sale slot ed esercizi commerciali con videolottery. La legge dava cinque anni di tempo agli esercenti per adeguarsi ma l’anno scorso la giunta di centrodestra aveva concesso altri 365 giorni. Adesso arriva la nuova proroga senza tempo o, meglio, finché non verrà approvato il nuovo testo unico regionale sulla disciplina del gioco d’azzardo che abrogherà la legge del centrosinistra, di fatto mai entrata in vigore.

La discussione a riguardo è iniziata ieri pomeriggio in commissione sanità e, prima di approdare in aula la prossima settimana, proseguirà con una nuova commissione in cui, tra gli altri, verrà audito il difensore civico e garante dell’adolescenza, Francesco Lalla, che oggi ha preso una netta posizione contro i provvedimenti della giunta Toti.

La sanatoria, invece, è la ratio del nuovo testo unico approvato in giunta ma che deve ancora iniziare il proprio iter in commissione. In sintesi, la nuova legge vieta “l’apertura di centri di scommesse, di spazi per il gioco con vincita in denaro, nonché la nuova installazione di apparecchi per il gioco lecito” a meno di 500 metri dai luoghi sensibili (scuole da medie in su, luoghi di culto, centri socio-ricreativi, strutture residenziali o semiresidenziali sanitarie o socio-assistenziali, strutture ricettive per categorie protette, esercizi di compravendita di oggetti preziosi ed oro usati). Un limite più restrittivo del testo voluto dal centrosinistra sei anni fa ma da applicare solo alle nuove installazioni.


Non una parola viene spesa per la sale gioco già esistenti– tuonano alla ‘Dire’ i consiglieri del Pd Giovanni Lunardon e Pippo Rossetti- si configura una vera e propria sanatoria, tenendo anche presente che difficilmente si apriranno nuove attività nel settore visto che il mercato è saturo”. Rossetti, inoltre, spiega che “la vicepresidente Sonia Viale ha detto che sono pronti a discutere rapidamente anche la nuova legge ma non credo gli interessi più di tanto. L’obiettivo politico di Toti ‘biscazziere’ era tenere inalterata l’offerta del gioco d’azzardo e per farlo non serve il nuovo testo unico, basta la proroga all’entrata in vigore della legge approvata dallo scorso ciclo amministrativo”.

Lunardon, inoltre, smonta passo per passo la difesa della Regione Liguria, che si affida l’intesa Stato-Regioni per la riduzione del 30% delle sale attualmente attive, quota decisamente inferiore rispetto a quella che invece provocherebbe l’entrata in vigore del 2012. “Innanzittuto quell’intesa manca del decreto attuativo e quindi non c’è alcun motivo per cui la Regione debba intervenire in modifica della legge regionale del 2012- spiega il consigliere orlandiano- e comunque prevede chiaramente che le leggi regionali più virtuose restino operative. D’altronde lo ha confermato anche la Corte costituzionale rigettando un ricordo dei gestori delle slot pugliesi contro la loro legge regionale”. Insomma, conclude Lunardon, “da regione locomotiva nella lotta al gioco d’azzardo, stiamo diventando la carrozza di coda. La giunta Toti ha fatto una scelta di campo a favore delle slot ma non ha il coraggio di dirlo. E dire che, volendo intervenire a favore degli esercenti, c’erano margini di miglioramento nella legge di sei anni fa, ad esempio prevedendo incentivi Irap a chi toglie le macchinette dai propri locali”.

Allineati anche Movimento cinque stelle e Rete a sinistra. Per il pentastellato Andrea Melis, “non bastavano i 12 mesi di proroga appena trascorsi. A pochi giorni dalla scadenza della moratoria, Toti ha già pronta una nuova proroga in eterno per la riduzione delle slot in Liguria. E con il nuovo testo unico, non solo si risana la piaga dell’azzardopatia ma si rischia addirittura di aggravarla sul piano sanitario, sociale ed economico. Sarebbe bastato applicare la legge regionale del 2012 sul distanziometro per abbattere circa l’80-90% di slot oggi in circolazione in Liguria, ben al di sopra della soglia di riduzione del 30% richiesta a livello nazionale”. Nel nuovo disegno di legge, inoltre, per Melis ci sono altre criticità “a cominciare da una riduzione delle fasce orarie di interruzione del gioco troppo blanda: appena 6 ore, andrebbe estesa almeno al doppio”. E ancora: “Toti non mette in campo alcuno degli sgravi fiscali sull’Irap o forme premianti a favore degli esercenti no slot che avevamo proposto nel 2015 così come non prevede sanzioni significative per chi viola la legge, limitandosi a multe poco più che simboliche tra i 100 e i 300 euro, contro i 1.000-5.000 euro che avevamo proposto”.

Per gli esponenti di sinistra, Gianni Pastorino e Francesco Battistini, “da una regione che poteva essere all’avanguardia, rischiamo di diventare lo zimbello legislativo d’Italia. Dopo aver promesso dei correttivi in tempi stretti, oggi la maggioranza rifila ai liguri un’altra proroga scandalosa. È chiaro che Toti, Rixi e Viale non abbiano saputo gestire il problema, visto che la proroga 2017 doveva essere l’ultima e stavolta addirittura è indefinita. Almeno fin tanto che non ci sarà una legge regionale sulla ludopatia che per ora rimane chiusa in un cassetto. A noi sembra un cortocircuito creato ad arte”.

REGIONE: “NO SANATORIA MA RISPETTO INTESA GOVERNO”

Sonia Viale

Nessuna sanatoria sulle concessioni esistenti, ma il rispetto dell’intesa raggiunta il 7 settembre scorso in sede di conferenza unificata tra governo, Regioni ed enti locali concernente le caratteristiche dei punti di raccolta del gioco pubblico. E’ quanto afferma in una nota la Regione Liguria spiegando le motivazioni che hanno spinto la giunta ad approvare il disegno di legge del Testo unico in materia di prevenzione e trattamento del gioco d’azzardo patologico e a prorogare, fino all’entrata in vigore della norma, il termine relativo alle autorizzazioni all’esercizio delle sale da gioco e gioco lecito nei locali aperti al pubblico. “In quel documento- dicono da piazza De Ferrari- è prevista una forte ‘stretta’ sul numero di apparecchi esistenti che verrà ridotto a livello nazionale del 35% entro la fine del mese (30 aprile): in Liguria si passerà da 10.702 apparecchi a 7.090, con la garanzia di rigorosi controlli che saranno effettuati dall’Agenzia delle Dogane, pronta a intervenire in caso di inottemperanza della disposizione. L’intesa nazionale prevede, inoltre, un dimezzamento dei punti gioco in tre anni”.

Giovanni Toti

Alla base della proroga, invece, la Regione afferma ci sia “la volontà di garantire, così come avvenuto durante i tavoli tematici istituiti presso gli assessorati alla Sanità e allo Sviluppo economico, la più ampia discussione possibile anche in sede di commissione consiliare, per arrivare ad un testo condiviso da sottoporre all’approvazione definitiva da parte dell’assemblea legislativa”. La logica del disegno di legge approvato in giunta, prosegue la nota, “è aderire all’intesa raggiunta a livello nazionale, in considerazione della competenza statale in materia, potenziando gli strumenti di prevenzione della ludopatia e contrasto al gioco d’azzardo, consentendo anche agli enti locali di prevedere regolamenti più stringenti e di individuazione di ulteriori luoghi sensibili”. Infine, conclude la Regione, “si ricorda che anche altre Regioni, come ad esempio la Toscana o la Puglia, hanno scelto di non intervenire sulle concessioni esistenti, vietando nuove aperture entro i 500 metri dai luoghi sensibili”.

APPELLO GARANTE INFANZIA: NO SANATORIE

Nessuna eccezione, le slot machine e le videolottery non possono stare nei pressi di luoghi di socializzazione e devono restare il più distante possibile da scuole, chiese e palestre. E’ l’appello lanciato dal difensore civico della Liguria e garante dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, Francesco Lalla, e dal responsabile dell’ufficio Dario Arkel, nel giorno in cui la commissione Sanità e sicurezza sociale esamina la nuova proroga presentata dalla giunta della Regione Liguria all’entrata in vigore della legge sulla “Disciplina delle sale da gioco”. Manifesta la contrarietà dei due alla decisione della maggioranza: “Si tratta di un’ulteriore proroga rispetto allo spostamento delle slot machine e videolottery situate entro i 300 metri da cosiddetti luoghi sensibili quali scuole, chiese e palestre- spiegano- riteniamo necessario che non solo le eventuali nuove macchinette vengano poste ad una più congrua distanza dai luoghi di socializzazione, ma che ciò avvenga, senza eccezioni né riserve, anche per quelle già situate nelle vicinanze di ‘siti sensibili’ frequentati da adolescenti”.

Secondo Lalla e Arkel “è evidente che una sanatoria del passato, rispetto a questa problematica, manterrà una sempre costante, se non maggiore, affluenza di partecipanti a questi giochi che, a dire degli specialisti, sovente creano dipendenza e sono, pertanto, ritenuti nocivi per la salute se utilizzati in modo compulsivo”. L’ufficio del garante sottolinea che il gioco d’azzardo può “coinvolgere i minori in modo diretto poiché i controlli non sono effettuati a tappeto e svolti con sistematicità” e che “non solo può causare gravi perdite economiche, ma anche distogliere i genitori dal tempo e dall’attenzione da dedicare ai propri figli”.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it