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Musica, il 24 aprile al Neema Festival l’Africa che non vi raccontano

Tra gli artisti anche Nelson Freitas, principe della Kizomba; Yemi Alade, regina della musica africana e Fally Ipupa, numero uno in Congo

Pubblicato:20-04-2018 10:55
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:47
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ROMA – Serge Itela, il re delle serate afro a Roma, intervistato dalla Dire, annuncia le novità della prossima edizione del Neema Fest- Roma Afro Festival. L’appuntamento è il 24 aprile allo Spazio Novecento, dalla sera alle prime luci dell’alba. Si ballerà afro beat, hip hop e la musica urbana. Parlando con Serge si scopre un’Africa che pochi conoscono davvero, perché pochi la raccontano.

“Dobbiamo parlare soprattutto della percezione che c’è in Italia dell’Africa- chiarisce Serge Itela, ideatore e direttore artistico del Neema Fest. “In Italia se si parla di musica africana si pensa subito ai tamburi, alla musica tradizionale e agli djembè. Con Neema vogliamo partire da Roma per portare in tutta Italia un’altra percezione. L’Africa non è solo quella che vi raccontano. Non è solo povertà, miseria. L’Africa è arte, cultura, bellezza, ricchezza. Noi che siamo cresciuti italo africani, proprio perché conosciamo la cultura italiana possiamo farlo e in modo diverso. Se guardo la tv vedo sempre gli stessi documentari e le stesse cose e purtroppo nell’immaginario del ragazzo italiano l’Africa è questo. Noi vogliamo portare gli artisti che in Africa riempiono gli stadi. Delle vere star che qui sono ancora ignorate perché non c’è mercato. Qui spopola il raggaeton, mentre l’afro regna in Francia. Arriverà anche in Italia, noi amiamo anticipare i tempi come è stato per la black o la musica latina”.


“Noi siamo gli stranieri della prima generazione che sono arrivati a Roma. Non sapevamo dove andare a sentire la musica che piaceva a noi. Ci ritrovavamo nelle feste techno e house, ma mancava il genere hip hop e R&B che piace agli stranieri”. E’ iniziata cosi la storia professionale di Serge Itela, nato a Kinshasa, in Congo, e arrivato in Italia alla fine degli anni 80. All’inizio degli anni ’90 arriva la volta di Les Enfants Prodiges, ma nel 2001 con il Black Planet a Testaccio finalmente l’afro music inizia a conquistare la Capitale. La strada è ancora lunga però.

“I giovani di oggi- spiega Serge- non hanno solo la discoteca come punto di riferimento, come era per noi allora. Oggi hanno più scelte con internet e un mercato notturno più ampio. Le discoteche hanno avuto una svolta”. Integrazione e conoscenza di culture diverse passano anche attraverso questi luoghi. “Io e altri amici abbiamo proprio partecipato a questo processo, ma l’educazione ai ragazzi si dà a casa e non in discoteca. Noi non siamo degli educatori. Possiamo aiutare, essere di sostegno e agevolare l’incontro tra chi viene da culture diverse”.

Al Neema quindi si ballerà musica afro beat ed urbana. “Una musica moderna. Quella che i giovani ascoltano su youtube e per questo Neema ha ancora più valore. Con facilità oggi si può ascoltare qualsiasi cosa. Tante musiche ascoltate provengono dall’Africa, ma i giovani ignorano chi sia l’artista”. L’Afro Fest sarà anche in questo senso un’occasione di conoscenza.

“Ci sarà anche arte, fotografia, cultura. Tra gli artisti anche Nelson Freitas, principe della Kizomba; Yemi Alade, regina della musica africana e Fally Ipupa, numero uno in Congo. Abbiamo scelto questi nomi- spiega Itela- per dare rappresentanza alle tre anime dell’Africa: inglese, francese e portoghese cosi mettiamo d’accordo tutti gli africani”. All’anima araba del vecchissimo continente si penserà per la prossima edizione. Perchè l’Africa è tante cose, che non ti aspetti.

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