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Manifestazione contro la ‘ndrangheta a San Luca, Boschi: “Scegliere la parte giusta, fin da piccoli” VIDEO

A San Luca in Aspromonte evento conclusivo di 'In campo per il futuro'

Pubblicato:20-04-2017 12:37
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:08

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ROMA – “Bisogna sempre scegliere da che parte stare, perche’ non tutte le parti sono uguali. C’e’ una parte giusta e una parte sbagliata. Fin da piccoli”.

La sottosegretaria alla presidenza del consiglio Maria Elena Boschi da’ idealmente il calcio d’inizio a ‘In campo per il futuro‘. La manifestazione si terra’ domani a San Luca in Aspromonte, con la partecipazione degli alunni della provincia di Reggio Calabria.


E’ la giornata conclusiva di un percorso durato tutto l’anno scolastico. Associazione nazionale magistrati, Csm, tribunale di Reggio Calabria, dipartimento pari opportunita’ di Palazzo Chigi, Cei hanno collaborato al fine di educare alla legalita’, al rispetto tra i generi e contro ogni forma di discrminazione, ivi compresa quella razziale.

E’ anche una risposta educativa a chi scrive ‘sbirri’ contro la polizia e insulta Don Ciotti, come avvenuto a Locri un mese fa.

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“Lo sport unisce. E noi vogliamo che i giovani di san Luca abbiano un luogo fisico in cui vivere i principi dello sport. San Luca e’ un luogo vivo, con tanti ragazzi. Sara’ una sorta di cantiere”, dice Boschi in conferenza stampa a Palazzo Chigi.

Domani a San Luca, la partita del cuore tra Nazionale Cantanti e Nazionale Magistrati (supportati da innesti dell’associazione calciatori) inaugurera’ l’impianto sportivo che sara’ poi manutenuto dai detenuti della casa circondariale di Locri.

Sara’ presente anche monignor Nunzio Galantino, ringraziato da Boschi per l’impegno profuso dalla Cei nel progetto.

L’Associazione calciatori nei mesi successivi aiutera’ ad animare i campi di calcio e l’impianto sportivo. Fabrizio Frizzi vestira’ i panni conduttore dell’evento, trasmesso da Rai e Rds.

“Domani siamo tutti di San Luca”, dice il presentatore in conferenza stampa.

“Andiamo a San Luca per lasciare un segno tangibile, un’opera, qualcosa di cui la Calabria avrebbe bisogno quotidianamente. Mi auguro che sia la prima puntata di un percorso su una terra che merita di avere i riflettori sempre accesi”, dice Luca Palamara, calabrese, capitano della nazionale magistrati.

“Vogliamo dare un segnale tangibile. Un forte no alla ndrangheta e a tutte le mafie. E speriamo che possa venir fuori anche qualche nuovo Simone Perrotta“. Il calciatore ex Roma, presidente dell’Associazione calciatori, ricorda quando da 14enne lascio’ la Calabria.

“Il calcio è uno strumento educativo pazzesco a patto che lo si faccia nel modo giusto. Io sono cresciuto come uomo grazie al calcio. L’uso condiviso delle regole, lo spirito di sacrificio per un compagno di squadra che non hai scelto tu, sono cose che insegnano”, spiega Perrotta.

Paolo Belli, neo presidente della Nazionale cantanti, e’ contento di inaugurare il mandato con questa partita. In 36 anni la nazionale ha devoluto 90 milioni di euro in beneficienza.

Ma questa partita del cuore, spiega Belli, ha un significato particolare. Gli ricorda di quando, una ventina di anni fa, andarono a giocare a Caltanissetta, e il bus fu preso a sassate “perche’ non volevano che scendessimo. C’è una parte d’Italia di persone per bene e altri no. Noi dobbiamo andare a portare la parola ‘pace’ ovunque”, dice Belli.

Il cantante legge il messaggio inviatogli da un amico calabrese, Domenico, sottoposto a regime di protezione, perche’ il fratello della moglie e’ coinvolto nella ‘ndrangheta.

“Dolore, angoscia, disperazione, incertezza e paura. Questi sono i sentimenti che ho provato nel sapere di dovere lasciare la mia terra, con la consapevolezza di non poterla rivedere mai piu’. E con la certezza di non averne colpa: io sono una conseguenza di cio’ che e’ stato attorno a me. Non sbagliate ragazzi, il crimine non ripaga mai, porta solo dolore su dolore, per voi e le vostre famiglie”, dice Belli, con la voce rotta dall’emozione leggendo il messaggio di Domenico. “Per questo- conclude- noi domani saremo a San Luca in Aspromonte”.

di Alfonso Raimo, giornalista professionista

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