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Turismo, Santoro: “Ville Aperte valorizza il patrimonio culturale”

TRIESTE - È stata presentata oggi Ville Aperte, l'evento giunto alla dodicesima

Pubblicato:20-04-2016 13:43
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:36

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santoroTRIESTE – È stata presentata oggi Ville Aperte, l’evento giunto alla dodicesima edizione che si svolgerà il prossimo 1 maggio in Friuli Venezia Giulia. La manifestazione è stata illustrata in una conferenza stampa a cui hanno preso parte l’assessore regionale al Territorio Mariagrazia Santoro, il vicesindaco di Manzano Lucio Zamò e la presidente di Itineraria, associazione delle guide turistiche autorizzate della regione, Maria Paola Frattolin.
L’iniziativa, organizzata dall’Aster Turismo (composta dai Comuni di Buttrio, Corno di Rosazzo, Manzano, Pavia di Udine, Pradamano, Premariacco e San Giovanni al Natisone) e da Itineraria, è nata nel 2005 e anche quest’anno propone l’apertura al pubblico di 18 ville private e di altri siti di interesse turistico com l’Abbazia di Rosazzo, l’area archeologica del castello di Manzano e sentiero della Sdricca, la chiesa della Santissima Trinità di Risano e il mulino Cainero di Judrio.
Accanto all’apertura delle ville, saranno organizzati numerosi eventi collaterali tra mostre, degustazioni, concerti, escursioni in carrozza, mentre ristoranti e agriturismo della zona proporranno menù tipici e a tema. L’obiettivo, come hanno indicato Zamò e Frattolin, è quello di superare i numeri dell’anno scorso, quando circa seimila persona, provenienti anche da Veneto, Slovenia e Carinzia, hanno partecipato a Ville Aperte.
“Vanno ringraziati non solo gli organizzatori di questo evento – ha affermato l’assessore Santoro – ma anche i proprietari delle ville che le aprono al pubblico ma soprattutto per l’opera di gestione e manutenzione di un patrimonio che è sì privato ma che appartiene a tutta la collettività. E va detto un grazie anche alle amministrazioni che credono a un progetto che valorizza ciò che di bello può offrire questo territorio”.
Questa iniziativa – ha concluso l’assessore – è la prova che la collaborazione tra pubblico e privato può dare ottimi frutti per l’interesse comune e nell’ottica di una maggiore conoscenza del nostro patrimonio architettonico e culturale, che si sposa con un turismo di qualità e non invasivo”.

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