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Covid-19, emergenza per i defunti musulmani: “Rimpatri bloccati, salme stipate in obitori”

Le rotte aeree e marittime per il rimpatrio sono sospese e i cimiteri in Italia sono pieno. L'Ucoii ai fedeli: sospeso il lavaggio delle salme per i morti da coronavirus

Pubblicato:20-03-2020 13:40
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 17:11

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BOLOGNA – Salme di persone musulmane – morte di coronavirus o di altro – allineati negli obitori ferme in Italia, perchè rimpatriarle in questo momento non è possibile. E i cimiteri musulmani in Italia hanno problemi di capienza. Un’emergenza nell’emergenza. A segnalare il problema è l’Unione delle Comunità islamiche d’Italia, che in una nota spiega come si stia cercando una soluzione al problema permettendo le sepolture di defunti nei cimiteri presenti in Italia anche se provenienti da regioni differenti. Ai fedeli di religione musulmana, spiega poi come alcuni riti legati ai funerali islamici siano sospesi in caso di chi muore per coronavirus: niente lavaggio delle salme e preghiere funebri.

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Dopo aver ringraziato medici, infermieri e operatori impegnati per l’emergenza coronavirus, scrivono le Comunità islamiche: “In questo momento di grande lutto per la nostra Italia esprimiamo le nostre più sincere condoglianze alle famiglie delle 3.405 vittime, e chiediamo all’Iddio di guarire i contagiati”.


Ecco poi spiegata la grave situazione che si è creata: “A causa dell’emergenza Covid-19, le rotte aeree e marittime del nostro Paese con l’estero sono interrotte“. Questo “ha portato alla giacenza di molti corpi di musulmani deceduti, sia per il coronavirus che per altri motivi, nelle celle di diversi obitori. Salme che in altri tempi, sarebbero state rimpatriate, in tempi ragionevoli, verso i paesi d’origine”.

E c’è anche un altro problema: “La carenza del numero di cimiteri islamici sul territorio nazionale e le strette regole comunali sui cimiteri che difficilmente permettono di ospitare defunti di altre province o regioni, rende ancor più difficile ogni operazione di sepoltura dei musulmani nel territorio nazionale”.

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L’Unione delle Comunità Islamiche d’Italia si è dunque attivata, spiega la nota, assieme ad alcune Prefetture, ed in contatto con il ministero dell’Interno, “per poter agevolare la sepoltura dei defunti musulmani nei cimiteri islamici già esistenti anche se provenienti da altre province o regioni. A maggior tutela del diritto di lutto e per garantire una degna sepoltura- prosegue la nota- l’Ucoii ha anche diramato un Vademecum per le ritualità funebri per la comunità islamica italiana al fine di dare chiare indicazioni sulle procedure da adottare e le deroghe sulle pratiche religiose in fase di emergenza”.

Infatti, per i deceduti di Coronavirus, “al fine di arginare il contagio, viene sospeso il lavaggio delle salme e il rito del Janaza, la preghiera funebre, sarà riservata a pochi familiari e l’imam rispettando le indicazioni ministeriali”. Infine, l’Ucoii mette a disposizione la lista dei cimiteri islamici presenti in Italia e delle agenzie per le onoranze funebri in grado di rispettare i canoni islamici indicati per le procedure di seppellimento. Così come mette a disposizione anche il proprio canale whatsapp (al numero 351 5101 666) per la segnalazione di casi affinché possa intervenire per facilitare la sepoltura nelle aree cimiteriali dedicate ai musulmani.

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