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VIDEO | Siria, il padre di Lorenzo Orsetti: “Il suo sacrificio sia d’ispirazione per altri”

Il padre di Lorenzo Orsetti: "Spero quindi che rimangano dei segni visibili nella città di Firenze e nell'esperienza di ognuno di noi"

Pubblicato:20-03-2019 12:59
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 14:15

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ROMA – “Ormai siamo abituati alle notizie che passano e c’è il rischio che tra cinque giorni nessuno si ricordi più di Lorenzo. Spero quindi che rimangano dei segni visibili nella città di Firenze e nell’esperienza di ognuno di noi”. Lo chiede piangendo Alessandro Orsetti, padre del combattente fiorentino ucciso dai miliziani dell’Isis in Siria, nel corso di una conferenza stampa convocata in Comune.

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“Spero che qualcuno tragga ispirazione per fare qualcosa di concreto, che Lorenzo non sia morto invano. Spero che Firenze dia dei segnali”. A fianco del padre c’è la sorella del 33enne, Chiara, e la mamma Annalisa, che sussurra al marito: “I partigiani e i martiri non muoiono mai”.


Da genitori, continua Orsetti, “siamo pieni di dolore”, dopo “aver vissuto un anno e mezzo con il ‘cuoricino’, con trepidazione”. D’altra parte “la scelta di nostro figlio ci ha riempito di orgoglio”.

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Ora “speriamo che al di là di tutte le contrapposizioni e i pareri, ognuno possa prendere dall’esperienza di Lorenzo quello che può prendere: chi lo vedrà semplicemente come un crociato andato a combattere l’Isis; chi meglio ancora vorrà metterci di più, riconoscendo la rivoluzione, il progetto del popolo curdo. Chi, infine, lo prenderà da stimolo in Italia, per riscoprire certi valori, la solidarietà, la lotta, l’impegno, il non girarsi dall’altra parte. Questo sarebbe ancora meglio”.

E a chi dice “se l’è cercata, dico che sì, se l’è cercata, ma si è anche messo in gioco per una causa. Certo sperava di tornare, non era un pazzo suicida”.

Il padre ricorda anche gli attimi vissuti dopo la morte del figlio: “Lunedì mattina le agenzie hanno battuto la notizia della morte prima che avessimo l’ufficialità della cosa. Ci è dispiaciuto, però non ha cambiato nulla”.

Con la Farnesina, aggiunge, “ha parlato mio cognato. Io l’ho sentita il giorno dopo, quello mi è molto dispiaciuto… Mio cognato ha chiesto perché e ci hanno risposto che dovevano pensarci Polizia e Carabinieri”. Però “non voglio fare polemiche in questo momento”.

Infine, annuncia, “vorremmo fare anche una raccolta su qualche progetto, sostenere qualche iniziativa là, che sia una scuola, un ospedale. Sentiremo i curdi, cosa ci propongono, poi magari ci attiveremo per una raccolta di fondi”.

SIRIA. “CORPO ORSETTI RECUPERATO, È NEL KURDISTAN IRACHENO”

“Il corpo di Lorenzo è stato recuperato, ce l’ha confermato la Farnesina. Ora è custodito in un ospedale nel Kurdistan iracheno. Poi i genitori decideranno cosa fare”. Lo conferma nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Vecchio a Firenze, Luca Rasoti, zio di Lorenzo Orsetti, il 33enne fiorentino ucciso in Siria dai miliziani dell’Isis mentre stava combattendo a al fianco delle forze curde dell’Ypg. 

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