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Rientrati in Italia i due inviati di Report fermati nella Repubblica del Congo

I due stavano svolgendo un'inchiesta su una presunta tangente di Eni

Pubblicato:20-03-2017 10:15
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:01

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ROMA  – Due inviati di ‘Report’ sono arrivati oggi in Italia dopo essere stati fermati e detenuti per due giorni nella Repubblica del Congo, dove si erano recati per svolgere un’inchiesta su una presunta tangente di Eni per lo sfruttamento di un giacimento petrolifero in Nigeria.

Della vicenda, che sarebbe stata tenuta segreta nei giorni scorsi per non ostacolare l’attività della diplomazia italiana, si legge sul sito della trasmissione della ‘Rai’. Luca Chianca e Paolo Palermo, questi i nomi dei cronisti, erano stati fermati dai servizi di sicurezza dopo aver intervistato l’imprenditore Fabio Ottonello. Tramite, sostiene ‘Report’, per la messa a disposizione di un aereo privato per il trasporto di parte della tangente in Svizzera.

Secondo questa versione, i cronisti sarebbero stati fermati con il “pretesto” di non avere un visto giornalistico. Prosegue la ricostruzione di ‘Report’: “I due giornalisti sono stati trasportati nel palazzo della Direction de la surveillance du territoire, dove sono stati segregati per tre giorni e due notti, seduti su una sedia di plastica, in una stanza di due metri quadrati invasa da insetti”. Sequestrati computer e file delle interviste. Per la liberazione sarebbe stata determinante l’attività diplomatica dell’ambasciatore Andrea Mazzella, supportata dal ministero dell’Interno italiano.


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