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La Consulta dice no all’obbligo vaccinale per i militari senza l’indicazione delle malattie da contrastare

Per la Corte costituzionale l'articolo 206-bis del codice dell'ordinamento militare è in contrasto con l'articolo 32 della Costituzione

Pubblicato:20-02-2023 15:09
Ultimo aggiornamento:20-02-2023 15:09
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ROMA – L’articolo 32, secondo comma, della Costituzione stabilisce che nessuno può essere obbligato a un “determinato” trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La Corte costituzionale, con la sentenza 25 del 2023 (redattore Nicolò Zanon) scrive una pagina di svolta rispetto all’obbligo vaccinale per i militari. Ha stabilito infatti che è incostituzionale la norma di legge articolo 206-bis del codice dell’ordinamento militare nella parte che assoggetta ad obbligo vaccinale i militari da impiegare in particolari condizioni operative senza indicare le patologie che si intendono contrastare attraverso la profilassi vaccinale. La legge quindi non può limitarsi all’indicazione generica della tipologia di trattamento richiesta, ma deve specificare anche le patologie che si intendono contrastare.

La Consulta si è espressa sulla questione sollevata dal Giudice dell’udienza preliminare presso il Tribunale militare di Napoli, in un caso riguardante l’obbligo vaccinale per i militari da impiegare in particolari condizioni operative in Italia o all’estero. L’articolo 206-bis prevedeva infatti che la sanità militare potesse imporre ai militari “profilassi vaccinali” non previamente individuate in via legislativa, bensì rimesse a fonti secondarie ovvero ad atti amministrativi. Il trattamento sanitario come da articolo 32 deve essere quindi “determinato”.

“Fino a quando il legislatore non avrà provveduto al compito di fornire determinatezza al trattamento sanitario imposto nei termini qui indicati, resta dunque inteso – si legge nella sentenza – che, all’esito della presente pronuncia, il comma 1 dell’art. 206-bis cod. ordinamento militare non può fondare un obbligo vaccinale per il militare“. Plaudono i sindacati militari impegnati sul tema. Il presidente del Sum Antonello Arabia alla Dire dichiara: “Esprimiamo soddisfazione per il pronunciamento dell’Alta Corte che indica una direzione chiara a tutela del lavoratore militare, peraltro segnalato alla procura militare. Questa sentenza costituisce dunque una pietra miliare per la tutela dei nostri diritti in campo sanitario militare”.


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