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Intesa-Ubi, Fortuna (Unicusano): “Operazione interessante”

Intervista a Fabio Fortuna, economista e rettore dell’UniCusano

Pubblicato:20-02-2020 13:56
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 17:01
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ROMA – “E’ un’operazione interessante. Banca Intesa ha un’incidenza nella capitalizzazione di circa 40 miliardi, mentre Ubi di circa 4 miliardi, quindi è evidente che esista un rapporto di forza molto differenziato e infatti Ubi è destinata ad essere accorpata da Banca Intesa. Questa è forse l’unica preoccupazione che possono avere gli azionisti di Ubi”. Così Fabio Fortuna, economista e rettore dell’UniCusano, intervenuto ai microfoni di Radio Cusano Campus riguardo l’operazione Intesa San Paolo-Ubi Banca. “In realtà- spiega- le condizioni presenti in questa offerta pubblica di scambio danno agli azionisti di Ubi un vantaggio iniziale del 27,6%. Quindi è un’operazione che si configura vantaggiosa per gli azionisti di Ubi. Ciononostante, il cda di Ubi ha sollevato alcune perplessità. Sicuramente esiste una questione occupazionale, perché si configurano tra i 4500 e i 5000 esuberi e al tempo stesso si dice che si assumeranno 2500 giovani. Questo come può essere realizzabile? A mio avviso, gli esuberi potranno realizzarsi in funzione di uno scivolo o di qualche operazione che consenta di collocare in pensione personale già esistente per poi procedere all’assunzione di questi giovani. Anche in questo caso dunque, almeno a parole, viene proposta una soluzione di buon senso”. 

“L’operazione, visto che l’evoluzione economico-finanziaria negli ultimi tempi è stata frenetica, sarebbe anche necessaria- aggiunge Fortuna- Il nostro sistema bancario è caratterizzato purtroppo da un fenomeno di sottodimensionamento, con tante banche piccole e poche grandi. Anche quelli grandi non reggono il confronto, sotto il profilo della competitività, con i grandi colossi stranieri. Bisogna quindi procedere ad aggregazioni, come sollecitano le autorità monetarie ormai da qualche anno. Questa aggregazione Intesa-Ubi farebbe nascere il terzo o quarto gruppo bancario all’interno dell’Europa. Sarebbe un posizionamento importante che ci darebbe anche la possibilità di influire sulle decisioni che vengono prese in questo settore. Il nostro sistema bancario continuerà ad essere caratterizzato anche da banche piccole, che però a loro volta entrano all’interno di gruppi e quindi vedono aumentare la loro potenzialità”. “Del resto- conclude Fortuna- il nostro è un sistema economico di piccole-medie imprese e queste piccole-medie imprese devono avere un supporto sul territorio che solo una banca di dimensioni limitate può offrire”.


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