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ROMA – “Forse abbiamo tralasciato i nostri temi… Di Maio ha 32 anni bisogna avere pazienza… dobbiamo influenzare Salvini…”. Ora ci si mette pure Beppe Grillo, garante supremo dei ‘grillini’, e le sue parole fanno male.
Il M5S guidato da Di Maio esce spaccato dall’immunità votata dai senatori a favore del leader della Lega. E la spaccatura è destinata ad allargarsi, soprattutto se tra qualche giorno arriverà un’altra batosta alle elezioni regionali in Sardegna, e un’altra vittoria per la Lega. Che fare?
Dentro il M5S tra le ‘voci’ che si rincorrono in Parlamento, tutte convergono su un obiettivo preciso: evitare le elezioni anticipate, proseguire con questo governo costi quel che costi. Ma il coltello non è in mano a Di Maio, ce l’ha Salvini.
In politica si vive e si lotta per mantenere il potere. Potere che ha bisogno del consenso. La Lega nelle passate elezioni ha preso il 17% dei voti, ora i sondaggi la quotano a 30-32%. Le condizioni, per Salvini, sono ottime sotto tutti i punti di vista. Pd in mezzo al guado; Forza Italia in crisi di consenso senza più effetto Berlusconi; M5S destinato a dimezzarsi se non proprio a saltare in mille pezzi. Un solo vincitore, Matteo Salvini. Perché dovrebbe salvare Di Maio?
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