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Giochi, aumento tasse costa allo Stato fino a 2,3 miliardi

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Pubblicato:20-02-2019 13:48
Ultimo aggiornamento:20-02-2019 13:48
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ROMA  – Una riduzione della raccolta e delle entrate da gioco stimata da un minimo di 14,4 miliardi di euro a un massimo di oltre 21,6 miliardi, che in termini di minor gettito oscillerebbe tra il miliardo e mezzo e 2,3 miliardi persi dall’Erario. È quanto emerge dallo studio dal titolo “Nuovo proibizionismo, quale impatto?” curato da I-Com (Istituto per la Competitività) e riportato oggi dal Sole 24 Ore, che analizza l’insieme di interventi sul gioco adottati negli ultimi mesi.

Secondo lo studio I-Com, nel caso particolare dei giochi, l’effetto di misure destinate a scoraggiarne il consumo – dai massimali di spesa, all’inasprimento dell’imposizione fiscale, ai divieti di consumo, ai distanziometri – porterebbe in realtà all’effetto opposto. Aumentando il prezzo medio del mercato legale, una parte dei giocatori si trasferirebbe sul mercato “grigio” o illegale, facilmente fruibile online, con un impatto immediato sui prezzi del gioco.

Sul mercato si tratterebbe di una riduzione della raccolta di almeno il 15% che equivarrebbe a 14,4 miliardi in meno raccolti sull’intero portafoglio del gioco. In un’ipotesi conservativa, si legge nelle conclusioni dello studio, in cui l’incidenza sulla raccolta fiscale resti pari a quella osservata nel 2016 (10,9%), la corrispondente riduzione del gettito fiscale sarebbe pari a circa 1,6 miliardi di euro. Se i prezzi aumentassero del 15% la riduzione della raccolta arriverebbe a valere 21,6 miliardi di euro, con una corrispondente riduzione dell’Erario per 2,3 miliardi di euro.


Una riduzione che se applicata agli ultimi dati sul 2017 resi noti il 12 febbraio scorso dall’agenzia delle Dogane – dove la raccolta è salita a 101 miliardi e le entrate statali a oltre 11 miliardi – la raccolta si ridurrebbe di 15,2 miliardi con una perdita di gettito di 1,7 miliardi nel caso di un aumento dei prezzi. Nel caso, invece, di un incremento più elevato del prezzo del gioco sul fronte della raccolta si registrerebbe una potenziale riduzione di oltre 22,5 miliardi e per l’Erario la perdita si attesterebbe sui 2,5 miliardi di euro.

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