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Usa, il cardinale O’Malley: “In ogni migrante un uomo”

ROMA - L'arcivescovo di Boston, Sean P. O'Malley, ha pubblicato un intervento di riflessione sul significato della visita

Pubblicato:20-02-2016 11:24
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:00

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ROMA – L’arcivescovo di Boston, Sean P. O’Malley, ha pubblicato un intervento di riflessione sul significato della visita di Papa Francesco nel continente, dicendo che la prospettiva entro cui le parole del pontefice devono essere lette non riguarda l’America soltanto ma si muove a livello globale. Secondo il cardinale, proprio allo stallo entro cui sembra essersi arenata la riflessione sul tema dell’immigrazione, risponde l’intervento di Bergoglio che richiama “l’aspetto umano” di rispetto della dignita’ e di condivisione che dovrebbe animare chi affronta a livello decisionale la crisi dei migranti e che invece rischia di essere “tagliato alla radice”, cancellando l’idea di un’unica comunita’ umana.

barcone migranti

“Troppo spesso- sostiene O’Malley- il dibattito sull’immigrazione si concentra su caratteristiche secondarie come religione, razza, etnia e nazionalita’. Questo e’ un male, in quanto il problema dell’immigrazione parte proprio da una questione identitaria. Quello che pensiamo di loro, come parliamo di loro e le scelte che facciamo in politica sono tutte cose che dipendono da come li vediamo. Possono essere chiamati migranti o rifugiati, possono essere descritti come siriani o salvadoregni e identificati come musulmani o cristiani; ma e’ un errore classificarli subito secondo queste categorie ed e’ un fallimento della morale chiudere la discussione in questo modo. Nessuno di questi titoli, sebbene possa essere importante a un certo punto, tocca il significato piu’ profondo della crisi immigrazione”.


“Prima di ogni altra cosa- prosegue il cardinale O’Malley- in ogni migrante, rifugiato, o in una famiglia in fuga dal pericolo e dalla miseria, incontriamo una persona, con la quale condividiamo la nostra umanita’, la nostra vulnerabilita’ davanti alla guerra, ai conflitti, alla poverta’ e alla discriminazione”. Il cardinale continua dicendo che presto il problema immigrazione assumera’ una dimensione locale, perche’ quel di cui hanno bisogno migranti e rifugiati sono accoglienza, sostegno e comprensione: tutte attivita’ che impegnano le persone nella loro vita quotidiana. Dopo la visita del Papa, “siamo invitati tutti- io credo – a pensare ancora profondamente al nostro mondo, al nostro Paese, alle nostre convinzioni. Il nostro mondo produce, per forza o per scelta, il fenomeno dell’immigrazione. La nostra nazione deve introdurre una politica che metta insieme compassione e sicurezza. Siamo invitati a sfidare le nostre convinzioni, religiose e razionali, e a usare efficienza e compassione per fronteggiare la crisi del nostro tempo”, ha concluso O’Malley.

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