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Governo favorevole a ristori immediati per maestri di sci, rifugi e impiantisti

La sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa ha espresso un "parere favorevole" al documento promosso dai deputati del Pd, che impegna il Governo a valutare i ristori sia in caso di prolungamento della chiusura degli impianti, sia nel caso di una riapertura con forti limitazioni di presenze

Pubblicato:20-01-2021 16:31
Ultimo aggiornamento:21-01-2021 15:21

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BOLOGNA – “Ristori certi, immediati e proporzionati al minor fatturato della stagione, agli impianti di risalita e a tutte le attività correlate direttamente ed indirettamente coinvolte (come rifugi, alberghi, maestri di sci)” del turismo ‘bianco’ messo alle corde dallo stop alle attività a causa del Covid. È l’impegno chiesto dal Pd al Governo oggi alla Camera e su cui è arrivato l’ok dell’esecutivo. È stata la sottosegretaria alla Salute, Sandra Zampa, a esprimere “parere favorevole” al documento promosso da una pattuglia di deputati dem (primo firmatario Gianluca Benamati) che impegna il Governo a valutare l’opportunità di prevedere i ristori “sia in caso di prolungamento della chiusura dei comprensori sciistici, sia nel caso di una riapertura con forti limitazioni di presenze sugli impianti e sulle piste di sci”.

Le misure anti-contagio stanno consentendo di andare in pista solo ad atleti professionisti e non professionisti riconosciuti da Coni e Comitato italiano paralimpico per gli allenamenti in vista delle gare. Tutti gli altri appassionati di neve e sciate per il momento sono off limits. E il turismo ‘bianco’ ne soffre eccome: il documento Pd ricorda che nei territori alpini ed appenninici italiani operano circa 400 aziende, gli impianti di risalita sono 2.200, le piste da sci sono 3.683 per una estensione di 6.700 chilometri; per lo sci di fondo invece, si ricorda, si contano 239 anelli per una lunghezza totale di 1.926 chilometri. Tutto questo è rimasto ‘vuoto’ e gli operatori del settore parlano già di annata persa e di costi inaffrontabili se si autorizzasse l’apertura degli impianti solo per scampoli di stagione. Già ora, dicono i dem, ci sono stime di perdite per circa 8,5 miliardi di fatturato, il 70% del totale.

IL TURISMO INVERNALE DÀ LAVORO A 120.000 PERSONE

L’ordine del giorno Pd ricorda anche altre cifre per dare l’idea del comparto: il turismo invernale ha un peso economico tra i 10 e i 12 miliardi tra diretto e indozzo e filiera; dà lavoro a circa 120.000 persone tra addetti agli impianti, personale degli uffici degli skipass, addetti di pista (gattisti), maestri di sci, skimen, noleggiatori di attrezzature, guide alpine e organizzatori di manifestazioni. Di qui l’appello a non lasciarli senza ristori “certi e immediati” raccolto dal Governo. “Un segnale importante”, sottolinea Benamati.


“Ci saranno risorse e misure a sostegno dei rifugi alpini e in generale di chi fa vivere le nostre montagne, come gli impianti sciistici e le attività escursionistiche. Sarà possibile grazie allo scostamento di bilancio e all’ordine del giorno del Pd approvato con l’ultimo dl Ristori”, aggiungono i deputati dem Chiara Gribaudo, Enrico Borghi, Roger De Menech e Debora Serracchiani. I deputati dem firmatari dell’ordine del giorno precisano che “su questo tema in Parlamento c’è stata anche convergenza fra alcune forze politiche sia di maggioranza che di opposizione, e ci auguriamo che si possa presto lavorare unitariamente per ottenere insieme questo risultato. La montagna sta pagando duramente questa stagione mancata e abbiamo il dovere di dare risposte rapide ed efficaci. Anche per questo- aggiungono i parlamentari- auspichiamo che il Governo possa tornare presto a occuparsi di cose concrete, per le quali riteniamo indispensabile una maggioranza politica forte e rinnovata”.

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