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Casapound raccoglie le firme a Bologna, il presidente di quartiere: “Uno schifo”

Sotto le Due Torri, oggi, banchetti sia di Forza Nuova che di Casapound

Pubblicato:20-01-2018 13:21
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:22
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BOLOGNA – Mattinata di tensione sotto le Due Torri.

Da una parte, in piazza dei Martiri, il banchetto di Casapound con il candidato (sarà capolista al plurinominale alla Camera) Filippo Berselli. Dall’altra, in via Ugo Bassi, quello di Forza Nuova, anch’esso blindatissimo dalle forze dell’ordine.

Ed e’ qui, in via Ugo Bassi, che si e’ concentrata la contestazione dei collettivi, dopo che alcuni attivisti erano stati identificati anche nei pressi del banchetto di Casapound. “Fuori i fascisti da Bologna”, è lo striscione portato in strada da una trentina di attivisti di Hobo, separati dagli attivisti di Fn dai blindati della polizia.


BERSELLI-CASAPOUND IN P.MARTIRI, CIPRIANI: UNO SCHIFO

“Sono venuto a vedere questo schifo”. Al banchetto per la raccolta delle firme di Casapound in piazza dei Martiri, nel centro di Bologna, si è presentato stamane anche il presidente del quartiere Porto-Saragozza Lorenzo Cipriani, esponente dell’amministrazione comunale di centrosinistra. Cipriani ha voluto verificare “che dal punto di vista dell’ordine pubblico non ci fossero problemi, la presenza della polizia è tranquillizzante da questo punto di vista”. Ma al di là di questo, “c’è un tema che è tutto politico- precisa il presidente- questa è una chiara provocazione, credo che associazioni che fanno chiaramente riferimento alla ideologia fascista non dovrebbero essere all’interno del campo democratico”.

Oggi, sottolinea, “ho avuto modo di incontrare molti anziani che si sono lamentati in maniera forte di vedere Casapound qui. La legge non ci permette di impedirlo, personalmente però da cittadino prima che da presidente sono convinto che ci sia qualcosa che non va in questa legge”.

Lorenzo Cipriani

BERSELLI NEL MIRINO COLLETTIVI: MA NON SAREMO VITTIME

“Molte volte noi che passiamo per estremisti siamo oggetto di violenza da parte dei cosiddetti democratici, che non ci consentono di raccogliere le firme”. Lo dice l’ex sottosegretario Filippo Berselli, capolista di Casapound alla Camera sul proporzionale.

Accanto al leader regionale del movimento di estrema destra Pierpaolo Mora, Berselli (un “politicamente apolide” che ora ha “trovato una casa”) ha raccolto firme questa mattina per la lista di Casapound, protetto da un imponente schieramento di forze dell’ordine, mentre gli autonomi di Hobo chiamavano a raccolta i loro attivisti per contestare il banchetto (alcuni di loro sono stati identificati in via dei Mille; poi preferiranno confluire in via Ugo Bassi contro la raccolta firme di Forza Nuova). A Berselli sembra di essere tornato ai tempi dell’Msi, “quando avevamo la sede in vicolo Posterla ed eravamo presidiati dalle camionette dei Carabinieri all’angolo con Strada Maggiore da una parte e Santo Stefano dall’altra per impedire ai democratici di mettere a ferro e fuoco vicolo Posterla. Mi sembra un ritorno al passato”.

L’ex An ringrazia prefetto e questore “per avere garantito di raccogliere le firme in liberà” e precisa: “Noi non abbiamo interesse a passare per vittime. Non per aggressori ma nemmeno per vittime perché le vittime non suscitano consenso, mai“.

Filippo Berselli

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