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Agricoltura, ‘Sapere i Sapori’ riparte dall’Ic Fucini di Roma

[video mp4="https://media.dire.it/2017/01/sapere-sapori.mp4" poster="https://www.dire.it/wp-content/uploads/2017/01/sapere-sapori.jpg"][/video] ROMA - Riparte 'Sapere i sapori', il progetto della Regione Lazio in collaborazione con Arsial,

Pubblicato:20-01-2017 15:12
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 10:49

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ROMA – Riparte ‘Sapere i sapori’, il progetto della Regione Lazio in collaborazione con Arsial, rivolto agli studenti degli istituti scolastici della scuola primaria, media inferiore e del primo biennio degli istituti di istruzione superiore e degli Enti di formazione accreditati dalla Regione. L’assessore all’Agricoltura, Caccia e Pesca della Regione Lazio, Carlo Hausmann, insieme all’amministratore unico dell’Arsial, Antonio Rosati, hanno fatto visita all’Istituto comprensivo Renato Fucini di Roma dove hanno visitato l’orto scolastico e assistito alle rappresentazioni che i ragazzi avevano preparato. Canzoni, poesie e testi legate insieme dal fil rouge di una sana e corretta alimentazione, perchè conoscere la stagionalità di frutta e verdura, consumare prodotti a chilometro zero non aiuta solo a stare meglio, ma aiuta un’intera filiera che inizia nei campi del Lazio e termina sulle nostre tavole.

“Penso che questo progetto- ha detto Hausmann parlando ai ragazzi- sia molto importante, perché è una cosa divertente, e poi perché molti dei contenuti e delle regole li costruite da soli. Pensate che in Inghilterra hanno fatto il ‘semaforo alimentare’, lo stesso semaforo che avete fatto voi, però il loro è un po’ strano. A noi ha fatto veramente arrabbiare. Loro hanno detto che valgono solo le calorie, ossia quanta energia è presente nel cibo e per questo hanno inserito nel rosso, del semaforo alimentare, l’olio di oliva. Noi ci siamo arrabbiati non solo perché l’olio di oliva è uno degli alimenti più buoni, ma è anche uno dei più importanti per la nostra salute”.

L’obiettivo primario di ‘Sapere i sapori’, che lo scorso anno ha coinvolto 26mila ragazzi per oltre 200 istituti in tutte le province del Lazio, è quello di fornire alle scuole gli strumenti indispensabili per realizzare progetti e interventi di sensibilizzazione e formazione sui corretti stili di vita e sulle scelte alimentari consapevoli e responsabili da parte delle giovani generazioni, con particolare riguardo alle produzioni tipiche del Lazio.


Tante le novità di questa edizione: viene proposto un elenco di attività formative che privilegia il coinvolgimento diretto dei destinatari nelle attività educative, prevedendo il confronto con le imprese del settore ed esperienze dirette legate all’agricoltura e all’allevamento, e poi alla produzione e al consumo del cibo.

ROSATI: I BAMBINI SONO I NOSTRI AMBASCIATORI

“Riparte ‘Sapere i sapori’, progetto a cui siamo molto affezionati perchè ha molti significati e varie valenze. Lo scorso anno abbiamo coinvolto 26mila ragazzi per oltre 200 scuole in tutte le province del Lazio, con un entusiasmo e una grande passione”. Lo ha dichiarato, all’agenzia Dire, Antonio Rosati, amministratore unico di Arsial, a margine della presentazione della nuova edizione di ‘Sapere i sapori’ presso l’Ic Renato Fucini di Roma.

“Colgo l’occasione- ha aggiunto- per rivolgere un grande ringraziamento ai docenti di questi ragazzi delle elementari e delle medie che con grande simpatia, fantasia e passione ci danno l’opportunità di dare informazioni sull’educazione alimentare. Cosa mangiare, quando mangiare e come mangiare, che sono cose molto importanti per i ragazzi per una corretta crescita, e poi il rapporto fra le vitamine, le proteine e i grassi, la famosa piramide alimentare. Sapere come mangiare, significa anche aiutare la nostra agricoltura, perchè significa aiutare i coltivatori del nostro territorio, la famosa agricoltura di prossimità. Tutti questi bambini diventeranno i nostri ambasciatori nelle loro case per mangiare prodotti che rispettino la stagionalità. Un grande progetto per una società più armonica, ecco perchè ci teniamo moltissimo. Bisogna mangiare in maniera intelligente. Chi mangia bene, pensa bene”.

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