NEWS:

VIDEO | Otto brani per Martin Eden, intervista a Marco Messina e Sasha Ricci dei 99 Posse

I due musicisti raccontano alla Dire il loro lavoro alla colonna sonora del film di Pietro Marcello presentato in concorso alla 76ma Mostra del Cinema di Venezia

Pubblicato:19-12-2019 16:12
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 16:47

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

NAPOLI – “Lavorare a Martin Eden è stato abbastanza complesso. Complesso perché già il romanzo ha un suo certo peso specifico e poi Pietro (Marcello, ndr) è un regista molto esigente perché fare le cose per bene richiede l’essere esigenti”. Così Marco Messina e Sacha Ricci raccontano alla Dire il loro lavoro alla colonna sonora di Martin Eden, il film di Pietro Marcello liberamente tratto dall’omonimo romanzo del 1909 scritto da Jack London.

La pellicola, presentata in concorso alla 76ma Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, ha visto il protagonista Luca Marinelli premiato con la Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile. Alla colonna sonora il “Capri Art Award” al festival “Capri, Hollywood”.

“Non è stata un’operazione semplice ma molto bella”, ammette Messina. Le prime note della colonna sonora sono nate dalla visione delle prime immagini montate e “in sei mesi sono accadute tante cose. I pezzi si sono trasformati, alcuni sono stati buttati: è stato il lavoro più difficile che abbiamo fatto”. A spiegarne il perché è Ricci: “il tradurre le emozioni di un film in musica e dare il significato giusto che devono avere non è mai una cosa semplice. Il regista, giustamente, fa il suo mestiere e, a volte, “rompe”. Ma è una cosa normale”.


Sono otto le tracce, già tutte disponibili per l’ascolto sulle diverse piattaforme online, nate dall’incontro/scontro, prima, e dalla fusione, poi, delle idee e della sensibilità dei due musicisti napoletani già accomunati nella loro carriera musicale dalla partecipazione al gruppo dei 99Posse.

Una collaborazione che li ha visti firmare diverse colonne sonore, sia per il grande schermo che per il teatro. Otto brani che vivono nel film, come fuori dalla pellicola, di vita propria.

“La mia preferita – confessa Messina – è ‘Bassifondi‘ un po’ per come è nata, un po’ perché l’hanno scelta nel trailer. Ma la cosa strana è che adesso che la colonna sonora è disponibile online, vedo gli ascolti e noto che ‘Martin lascia casa’, un brano per me quasi di “servizio”, è il pezzo che piace di più con il quadruplo degli ascolti rispetto agli altri”.

A completare la soundtrack ‘Malatesta’, ‘L’apostata’, ‘Il vecchio intellettuale’, ‘Paradiso’, ‘L’emigrante’ e ‘Sdoppiamento’.

Nel futuro di Messina e Ricci, oltre al sogno di portare la colonna sonora di Martin Eden in spettacoli live, l’aspirazione a raccontare in musica una serie Tv – “perché mi piace la serialità – sottolinea Messina -, perché professionalmente interessante e poi perché delle serie italiane, tranne una, non mi piacciono le colonne sonore e mi piacerebbe cimentarmi” – e incontrare nuovi registi e nuovi linguaggi.

Dopo Pietro Marcello, Daniele de Michele, Diego Olivares, Gabriele Salvatores, solo per citarne alcuni, ai due “piacerebbe lavorare con Alessandro D’Alatri, Matteo Garrone e Spike Lee“.

Tra tanti desideri un progetto concreto però già c’è: “un film documentario sulla tradizione orale napoletana. Raccontare il rapporto che c’è a Napoli tra il canto, la voce, e il lavoro”. È un progetto, conclude Messina, “in cui crediamo molto perché ci sono delle tradizioni che si stanno perdendo. Viviamo un momento, una fase storica, in cui l’ignoranza e il pressapochismo sembrano imperanti, fare cultura e preservare certe cose, perché un territorio che perde le proprie tradizioni è finito, mi rende particolarmente felice”.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it