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Report Consiglio Grande e Generale del 18 dicembre, seduta del pomeriggio

I lavori riprendono proseguendo l'esame dell'articolato del Bilancio previsionale 2019, e in particolare, si riparte con il dibattito, iniziato nella

Pubblicato:19-12-2018 09:07
Ultimo aggiornamento:19-12-2018 09:07

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I lavori riprendono proseguendo l’esame dell’articolato del Bilancio previsionale 2019, e in particolare, si riparte con il dibattito, iniziato nella seduta notturna di ieri, sull’emendamento presentato dai Consiglieri di Rete -Ciavatta, Bucci, Zeppa- aggiuntivo dell’articolo 10 bis per prevedere di portare in prima lettura entro marzo un progetto di legge che regolamenti l’uso della Marijuana per uso non terapeutico (ludico). Secondo l’emendamento il progetto di Legge dovrà stabilire, in via sperimentale per il primo anno, la depenalizzazione del possesso di marijuana fino a 20 grammi per cittadini sammarinesi maggiorenni, dell’uso di marijuana nel centro storico della capitale e della coltivazioni di marijuana a coloro che abbiano ottenuto specifica licenza. Inoltre prevede che dopo un anno di sperimentazione si proceda al referendum confermativo per continuare o meno la sperimentazione per altri 5 anni. La maggioranza distingue l’uso terapeutico, per cui l’orientamento è favorevole, da quello ludico, per cui la posizione resta contraria. Pierluigi Zanotti, Rf, boccia l’idea di trasformare San Marino in una “Repubblica dello spinello” che può avere “la fila dall’Italia per venire a fumarsi quello che oltre confine è illegale”. Jader Tosi, C10 ammette di essere perplesso sull’uso ludico di sostanze stupefacenti, ma riconosce la necessità di una discussione politica su un “argomento degno di attenzione”. Marica Montemaggi, C10, riconosce la necessità di affrontare la questione dei cannabinoidi a livello normativo e cita lo studio già avviato dalla Segreteria di Stato per la Sanità “sul ricorso a tutto tondo dei cannabinoidi per vari utilizzi- spiega- dalla depenalizzazione per una modica quantità ad uso personale, alla canapa light, all’uso terapeutico”. Enrico Carattoni, Ssd, estende il discorso ad altre sostanze tossiche anche se legalizzate come alcool e tabacco: “Ritengo necessaria- sottolinea- una riforma seria sulle varie sostanze stupefacenti”. Esprime però ferma contrarietà all’emendamento dei consiglieri di minoranza.

L’opposizione è divisa su questo tema: contrario Pasquale Valentini, Pdcs, per le possibili conseguenze sull’educazione dei giovani e con il rischio che il suo uso sia propedeutico a quello di droghe pesanti. Anche Federico Pedini Amati, Ps, annuncia il suo voto contrario: “Sono personalmente contrario all’uso dei cannabinoidi a scopo ludico- manda a dire- non è una decisione da prendere con un emendamento e il mio voto sarà contrario”. Dalibor Riccardi, Indipendente, al contrario, si dice pronto a votare l’emendamento di Rete e si congratula con i presentatori per il loro coraggio. “Oggi può rappresentare una opportunità ludica, turistica e culturale- sottolinea- un domani sarà tardi, ci metteremo solo in coda”. Alessandro Mancini, Ps, invita a prendere in seria considerazione la proposta di Rete e a non ridurre il dibattito al mero ‘canne sì-canne no’. “Si va oltre all’emendamento- evidenza- al comma 4 si chiede di dare la parola finale alla popolazione con un referendum”. Elena Tonnini, Rete invita a non esprimere giudizi personali: “La proposta non è ‘buttata lì’ in Finanziaria- replica- è un emendameno ben strutturato con importanti risvolti economici, si parla di rilascio licenza, di tassazione progressiva, di avere introiti per il nostro Stato in un momento di crisi nera da usare per finanziare il welfare”. Francesco Mussoni, Pdcs, riconosce a Rete il merito di “squarciare il velo di ipocrisia”, ma si dice personalmente contrario all’emendamento: “L’aspetto economico è importante- motiva- ma l’aspetto educativo rischia di degenerare”. Infine i proponenti: Marianna Bucci, Rete, punta il dito contro il pregiudizio che “erge un muro quando si parla di cannabinoidi”, diversamente da alcool e tabacco che risultano più tollerati, ma sono, osserva, ugualmente negativi sull’educazione dei giovani. Roberto Ciavatta, Rete, invita a non cadere in falsi moralismi: “Sono un lusso che non possiamo più permetterci”.

Il Segretario di Stato per la Sanità, Franco Santi, interviene per informare che sul tema della canapa e tutti gli aspetti relativi alla sua regolamentazione la sua Segreteria è già al lavoro: “E’ necessario costruire una normativa che prenda in considerazione tutti gli aspetti a 360 grandi ed è già stato costituito un gruppo di lavoro a questo scopo”. Il Segretario anticipa quindi la volontà di promuovere nei prossimi mesi un dibattito interno alla Commissione consiliare competente e sulla base degli indirizzi poi emersi in quella sede successivamente presentare un progetto di legge che “deve uniformare la legislazione sammarinese a quella della vicina Italia”. L’emendamento dei consiglieri di Rete diversamente, per Santi, “non rappresenta la modalità corretta ragionare su questo tema”. L’emendamento viene quindi respinto con 30 voti contrari, 15 favorevoli e 6 astenuti.


L’Aula passa ad affrontare l’Articolo 11 “Disposizioni contabili relative al bilancio”, in cui il governo presenta due emendamenti e la Dc uno. Il Segretario di Stato Eva Guidi illustra quindi l’emendamento articolo 11 bis relativo a Cassa di Risparmio: “L’istituto si sta apprestando a presentare il bilancio, il risultato economico risulta quanto meno in pareggio per il 2019, per cui per il bilancio dello Stato è prevista la ripartizione delle quote 5 ter per il biennio 2019-2020 con la quota 10 mln di euro, per il 2021 sono previsti invece 22,3 mln di euro”. Marco Gatti, Pdcs, presenta l’emendamento abrogativo del comma 3 all’art. 11 perché prevede “un atto di fede del parlamento nei confronti degli amministratori di Cassa e del governo”, in quanto riguarda l’approvazione su eventuali variazioni al bilancio. Guidi replica: “Nessuna delega in bianco al congresso, tutti i passaggi saranno fatti in sede di Assestamento, quindi con una legge, la Delibera del congresso sarà quindi seguita da un passaggio in Consiglio grande e generale” . Gli emendamenti del governo sono approvati, quello del Pdcs viene respinto.

All‘Art.12 “Programmi lavori A.A.S.L.P. e investimenti”, viene presentato dal Pdcs un emendamento aggiutivo che elenca una serie di opere strategiche: “Quelle indicate sul Piano Strategico del Turismo riprese all’interno del Piano Strategico del nuovo Strumento per la Pianificazione Territoriale della Repubblica di San Marino, ovvero la riqualificazione delle aree Cava Antica P.6 e Cava degli Umbri P.7″. Quindi si individuano alcune opere prioritarie tra quelle indicate“all’interno del piano pluriennale degli investimenti di cui alla Legge n. 67/2015”: tra cui il Parcheggio di Borgo Maggiore; Campus Scolastico di Fonte dell’Ovo; il Polo Museale Nazionale; Carcere e sede della Gendarmeria. Il Segretario di Stato per il Territorio Augusto Michelotti interviene per spiegare l’accordo sull’emendamento: viene concordata così una nuova versione dell’articolo che recepisce larga parte dei contenuti della proposta del Pdcs.

All’emendamento Art.12 bis “Revisione delle norme in materia di progettazione e realizzazione di infrastrutture strategiche” si prevede che il congresso di Stato entro il 31 gennaio 2019 modifichi le norme “al fine di abbreviare le tempistiche e ridefinire l’iter autorizzativo per la progettazione e realizzazione di infrastrutture strategiche, sia pubbliche che private”. Inoltre il tramite decreto stesso, il governo può individuare le infrastrutture strategiche. Per il Segretario di Stato Nicola Renzi, l’emendamento mira “a combattere la burocrazia e accorciare i tempi laddove via siano opere di interesse nazionale”. L’opposizione esprime contrarietà, sollevando la questione di discrezionalità del governo. Per Roberto Ciavatta, Rete, il disposto è inoltre in contraddizione con l’articolo precedente con cui è il Consiglio grande e generale a individuare le opere prioritare. “Quello che è strategico non lo decide il congresso- manda a dire- ma quest’Aula semmai, che è delegata dalla cittadinanza”. Il Segretario di Stato Eva Guidi infine chiarisce: “Le opere strategiche sono già state individuate all’art. 12, sono opere di cui si parla da tempo, non si tratta di inventarsi di nulla”. Piuttosto, “la ridefinizione prevista dall’emendamento- puntualizza- è relativa all’iter autorizzativo”.

Torna al centro del dibattito consiliare l’articolo 79 del nuovo Testo unico per l’edilizia con l’emendamento del governo “Art.12 ter “Revisioni ed integrazioni alla Legge 14 dicembre 2017 n. 140 ed al titolo II della Legge 7 agosto 2017 n. 94”. L’emendamento prevede infatti l’adozione di un Decreto Delegato entro il 31 gennaio 2019, per introdurre una norma transitoria che intervenga sui “criteri di rispondenza al titolo edilizio relativamente ai fabbricati realizzati o modificati antecedentemente all’entrata in vigore” del Testo unico sull’edilizia, nonché la “ridefinizione di oneri e modalità per la regolarizzazione delle violazioni edilizie ed urbanistiche relative agli accessori comuni di edifici”. L’emendamento è fortemente criticato in particolare dai consiglieri Pdcs.“Non ho parole- manda a dire Stefano Canti- era quello che chiedevamo nel nostro progetto di legge, bocciato nell’ultima Commissione IV^ e con cui siamo stati accusati di fare pressioni al Segretario, non si poteva lavorare sul progetto di legge, discuterne?”. Alessandro Cardelli sprona governo e Segretario al Territorio ad ammettere di aver sbagliato sull’articolo 79. “Mi aspettavo che in Finanziaria si arrivasse a una proposta risolutiva- prosegue- non a una ulteriore delega in cui si dice che tra un mese risolverete il problema”. Piuttosto, il capogruppo auspica che il governo ritiri il proprio emendamento programmatico e sia accolto successivamente quello del Pdcs, il “43 quinquies”, che interviene sul medesimo argomento, seguendo il concetto “ vecchio regime per i vecchi immobili, nuovo regime per i nuovi”. In questo modo le compravendite immobiliari- assicura- ripartiranno da gennaio”.
Quindi il segretario Pdcs, Gian Carlo Venturini: “Basta venire con l’ennesima delega- manda a dire- perché il Segretario Michelotti non è riuscito a trovare la quadra, passerà alla storia come il segretario di gomma che non ascolta nessuno”. Anche Iro Belluzzi, Psd, invita il Segretario ad approvare gli emendamenti dell’opposizione che riguardano l’articolo 79 del Testo unico. Oltre a quello del Pdcs, ricorda infatti che Psd ePs hanno proposto un emendamento per abrogare l’articolo 79.
Dalla maggioranza Enrico Carattoni, Ssd, ricorda all’Aula che oltre ai numeri dei rogiti, sarebbe il caso di rilportare anche quelli delle controversie in tribunale degli acquirenti di immobili con abusi. E spiega che i termini temporali della deroga, ridotti ad appena un mese, prevedono un confronto immediato con gli ordini professionali volto a trovare una soluzione ai problemi legati all’articolo 79. Alessandro Mancini, Ps pone infine un ultimatum al Segretario Michelotti: “Si prenda l’impegno di fronte tutta l’Aula che in questa legge di bilancio sistema la questione, e non con un decreto delegato- manda a dire- o interviene nero su bianco e riscrive l’articolo, sull’emendamento Pdcs o di pugno suo, altrimenti io aspetto l’entrata in vigore della legge di bilancio e le presento una mozione di sfiducia da discutere il giorno di natale per gravi danni alle casse dello Stato e al settore immobiliare”. Il Segretario per il Territorio stigmatizza le critiche: “Non si può tornare indietro come chiede il Pdcs- ribatte- voglio arrivare a un contratto di vendita chiaro per tutti, acquirente e venditori”. Anche il Segretario di Stato Guidi difende l’obiettivo dell’articolo 79 e l’impegno al confronto portato avanti dal collega Michelotti. “Certe tolleranze sono state inserite- prosegue- si sono riviste diverse cose”. La delega dell’emendamento,” prevista in tempi così rapidi- sottolinea- darà la possibilità ancora una volta di affrontare il confronto con tecnici e ordini, che rappresenta l’unica strada per trovare una soluzione a garanzia di tutte le parti”.

All’Art.13 “Finanziamento dei Partiti e Movimenti Politici”, il Segretario Guidi spiega che il governo presenta un emendamento per aggiornare il calcolo del finanziamento, stabilito per legge in proporzione al 2,5 per mille delle entrate, in base alle variazioni delle entrate del bilancio dello Stato intercorse tra prima e seconda lettura. All’articolo 13 seguono alcuni emendamenti dell’opposizione: quello dell’indipendente Dalibor Riccardi, che rivede al ribasso la cifra, e quelli di Dim e Pdcs che definiscono una nuova distribuzione dei contributi che tenga conto dei risultati elettorali del primo turno e non in via esclusiva di quelli del ballottaggio. La seduta si interrompe e il dibattitto sugli emendamenti all’articolo 13 proseguirà in notturna.

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