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E’ donna il nuovo vescovo di Londra: nominata dalla Regina Elisabetta, faceva l’infermiera

Solo nel 2005 la Chiesa di Inghilterra ha aperto all’episcopato femminile

Pubblicato:19-12-2017 07:42
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:00

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ROMA – È donna il nuovo vescovo anglicano di Londra. Si chiama Sarah Mullally ed è stata la Regina Elisabetta ad approvare la sua nomina come 133° vescovo di Londra.

Il vescovo Sarah succede al reverendo Richard Chartres che si era ritirato ad inizio anno. Si installerà nel 2018 con una cerimonia alla St. Paul’s Cathedral.

Londra ha così un vescovo donna dopo che solo nel 2005 la Chiesa di Inghilterra ha aperto all’episcopato femminile, a seguito di una aspra disputa e vent’anni dopo la comparsa delle prime donne preti.


Fu Libby Lane la prima donna inglese ordinata vescovo in una cerimonia che si svolse nella cattedrale di York, alla presenza di un centinaio di vescovi e diverse centinaia di fedeli.

Infermiera di professione, il vescovo Sarah era un funzionario statale nel Dipartimento della salute prima dell’ordinazione sacerdotale. È stata ordinata nel 2001 e nel 2015 fu nominata vescovo di Crediton nella diocesi di Exeter.

“È un grande onore essere nominata alla sede di Londra”, la sua prima dichiarazione. “Avendo vissuto e lavorato a Londra per oltre 32 anni, il pensiero di tornare qui è come andare a casa. Mi viene spesso chiesto come sia stato avere due carriere, prima nel Dipartimento della sanità e ora nella Chiesa. Preferisco pensare di avere sempre avuto una sola vocazione: seguire Gesù Cristo, conoscerlo e farlo conoscere, cercando sempre di vivere con compassione al servizio degli altri, sia come infermiera, sia come sacerdote o vescovo. Avere ora l’opportunità di farlo in questa città è un meraviglioso privilegio”. Le prime congratulazioni sono dell’arcivescovo di Canterbury, Justin Welby: “Essendo una delle prime donne consacrate come vescovo nella Chiesa d’Inghilterra, non solo ha tracciato una pista per gli altri, ma ha anche coltivato i principi della reciproca accoglienza che continuerà a dare frutti a Londra”.

Fonte: agensir.it

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