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Roma. Un parco per i ragazzi di Borgo Sant’Isidoro (dopo 25 anni)

Un terreno abbandonato torna alla cittadinanza dopo 25 anni grazie all'Arsial che all'associazione Ragazzi del muretto ha dato in gestione per un anno un'area verde, trasformandola in uno spazio aperto

Pubblicato:19-12-2015 13:54
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:44

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ROMA – Le famiglie e i ragazzi di Borgo Sant’Isidoro da oggi hanno il loro parco. Un terreno abbandonato torna alla cittadinanza dopo 25 anni grazie all’Arsial che all’associazione Ragazzi del muretto ha dato in gestione per un anno un’area verde, trasformandola in uno spazio aperto a disposizione dei circa 50 nuclei familiari che vivono nell’area del Borgo.

Così, i bambini potranno giocare grazie alle altalene e agli scivoli montati sul prato, i grandi potranno incontrarsi e organizzare qui le loro feste patronali e i giovani potranno “incontrarsi, stare insieme, vedere un film e mangiare una pizza”, racconta Francesca, che stamattina ha animato l’inaugurazione del nuovo spazio attrezzato insieme all’amministratore unico di Arsial, Antonio Rosati, e a Igino Canestri, il parroco toscano che ogni settimana, il lunedì e il martedì, viene qui per seguire i fedeli ed è anche presidente dell’associazione che si occuperà, tra l’altro, di curare il parco.


Presenti anche tanti cittadini e soprattutto loro, i ragazzi, che con padre Igino hanno vinto la loro sfida: “Dobbiamo ringraziare l’Arsial che ci ha permesso di far rinascere questo pezzo di campo- spiega il sacerdote- da oggi servirà a tutti gli abitanti. E’ importantissimo perché qui non c’è niente. E allora anziché disperdere i ragazzi, questo luogo diventa di utilizzo soprattutto per loro. È l’unico posto di sfogo per le persone che vivono qui”.

Da oggi, allora, gli abitanti di Borgo Sant’Isidoro avranno il loro punto di ritrovo, un luogo aperto a tutta la comunità dove mettere in piedi le attività più disparate, dal torneo di bocce alle lezioni di italiano per i ragazzi arrivati da fuori. “Qui c’è quello che io chiamo un’idea di comunità- ha detto Rosati- ogni volta che vedo dei ragazzi mi si apre il cuore perché così lasciamo una testimonianza. A settembre faremo un atto che trasferirà la proprietà all’associazione- ha annunciato tra gli applausi dei presenti- ma naturalmente nell’atto metteremo che questo terreno deve rimanere per sempre della comunità di Sant’Isidoro, così”.

Poi, l’impegno di Rosati anche sul versante dell’acquedotto che insiste sui terreni di Arsial: “A giugno potrete iniziare i lavori di questi 500 metri”, ha detto ai presenti. E infine, ha aggiunto: “Stiamo passando tempi delicati, ma abbiamo un grande patrimonio e una grande possibilità: bisogna creare una idea di comunità, e in questo noi istituzioni vogliamo soltanto aiutarvi. Se siamo meno soli- ha concluso- le comunità sono più ricche”.

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