Il prossimo governo Trump è l’incubo del MeToo: in cinque (Presidente compreso) sono accusati di reati sessuali

Le accuse mosse a Gaetz, Musk, Hegseth e Kennedy Jr. avrebbero fermato chiunque, ma per il neo-eletto Presidente (anche lui condannato) non sono affatto un problema

Pubblicato:19-11-2024 17:11
Ultimo aggiornamento:19-11-2024 17:11

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ROMA – Sarà un caso, ma per la statistica è un dato fuori scala: al momento sono già quattro i “nominati” della prossima amministrazione Trump ad essere accusati di reati sessuali, a vario titolo e in varie forme. Considerato lo stesso prossimo Presidente degli Stati Uniti, sono cinque: Trump stesso (ritenuto responsabile in un processo civile l’anno scorso per molestie sessuali a una donna), il segretario alla Difesa, il procuratore generale, il segretario alla Salute e ai Servizi Umani e il neo-nato zar dell’efficienza. Ovviamente nessuno di questi ha finora ammesso alcunché, sia chiaro. In ogni caso il prossimo governo Usa è l’incubo del movimento #MeToo.

Fa notare il New York Times che solitamente accuse di questo genere “hanno abbattuto i titani di Hollywood, Wall Street, Silicon Valley, Washington, dei media, e dello sport. Invece non si sono rivelate un ostacolo nel processo di selezione di Trump”. E’ pur sempre Trump quello passato alla storia per “Grab ‘em by the pussy. You can do anything”.

Per esempio Trump sembra determinato a forzare la nomina di Matt Gaetz , il deputato repubblicano accusato tra l’altro di aver avuto rapporti sessuali con una ragazza minorenne, a capo del Dipartimento di Giustizia. E “forse non sapeva che Pete Hegseth, l’anchorman di Fox News che ha nominato per presiedere il Pentagono, aveva pagato una donna che lo aveva accusato di violenza sessuale.


E così Trump non ha espresso finora alcuna preoccupazione per le accuse secondo cui Robert Kennedy Jr., prossimo ministro della salute, avrebbe palpeggiato una babysitter di famiglia. O che Elon Musk, neo-consulente incaricato di tagliare gli sprechi della burocrazia, sia accusato di aver creato un ambiente di lavoro sessualmente tossico, in cui le donne sono trattate come oggetti. 

Lui stesso nega ancora di aver aggredito sessualmente la scrittrice E. Jean Carroll nel camerino di un grande magazzino negli anni ’90, nonostante ci siano due sentenze civili che dicano il contrario, e che per questo è stato condannato a pagare 83,3 milioni di dollari. Per non dire delle decine di donne che lo hanno accusato di molestie sessuali.

Secondo Leigh Gilmore, autore di “The #MeToo Effect: What Happens When We Believe Women” e professore emerito alla Ohio State University. “Trump sta creando una visione del mondo. Sta cambiando le norme mentre si muove”.

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