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Autisti per il trasporto dei disabili di Roma: “Senza stipendio da mesi, intervenga il Prefetto”

Alessandro Farina, sindacalista della Filt Cgil: "Lunedì saremo in piazza, speriamo per l'ultima volta"

Pubblicato:19-11-2020 17:06
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 20:36

ipercura
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ROMA – Non hanno più i soldi per fare la spesa, per pagare le bollette, per sopravvivere, per questo si appellano al Prefetto di Roma Matteo Piantedosi, affinché possa intervenire per risolvere la loro situazione. Sono i circa 300 lavoratori, dipendenti della società ‘Tundo’ che si occupa del trasporto dei disabili per il Comune, 5mila persone servite ogni giorno.

“Siamo allo stremo- dicono – senza stipendio da mesi, nonostante con il nostro lavoro permettiamo ai disabili che vivono a Roma di potersi spostare per andare a scuola, al lavoro o andare a seguire specifiche e delicate terapie“.

Lunedì scenderanno in piazza per chiedere che il contenzioso tra il Campidoglio e la società che svolge il servizio in committenza torni a pagare loro gli stipendi. “Stiamo vivendo insieme a questi lavoratori e alle lavoratrici una situazione drammatica, – spiega Alessandro Farina, sindacalista della Filt Cgil – A noi serve un impegno concreto, per esempio, quello della Prefettura, sensibile a questi temi. Questi lavoratori – sottolinea il sindacalista – effettuano per Roma Capitale il servizio di trasporto disabili: sia quello individuale a chiamata che quello collettivo scolastico. Purtroppo la situazione è arrivata ad un punto di non ritorno, nel senso che sui servizi a chiamata siamo fermi agli stipendi di giugno, sul servizio scolastico, dopo una prima fase di cassa integrazione, gli autisti sono rientrati in servizio e sistematicamente il primo stipendio è saltato, e anche quello di ottobre facciamo fatica a pensare che possa essere regolarmente erogato”. Il motivo? La Tundo ha ceduto ad un’altra società parte dei crediti e quest’ultima vuole i soldi dal Dipartimento educativo per i servizi svolti nel trasporto scolastico. Ma il Dipartimento avrebbe già pagato il suo credito alla Tundo (circa un milione di euro) e non intenderebbe pagarlo nuovamente. In mezzo ci sono i lavoratori senza stipendio da mesi.


“All’interno di questo contenzioso – aggiunge Farina – l’auspicio è che si trovi un accordo tra le parti per far sì che la società possa vedersi pagate le fatturazioni e quindi di conseguenza pagare regolarmente i lavoratori. Stiamo parlando di circa 300 persone e famiglie, quindi è facile capire la valenza dell’impegno preso”.

I lavoratori sono già scesi in piazza in passato, consapevoli – con rammarico – di creare un disagio enorme a chi già vive il dramma della disabilità. Ma i lavoratori, senza stipendio da mesi, sono allo stremo: c’è chi non riesce a pagare la bollette, chi ha dovuto vendere l’auto, chi non sa dove prendere il denaro per fare la spesa. Nonostante tutto il lavoro va avanti. “Nessuno può pensare che questo servizio così delicato – spiega ancora Farina – possa continuare ad essere erogato solo grazie al senso di responsabilità che i lavoratori stanno dimostrando giorno dopo giorno. Lunedì 23 ci sarà uno sciopero di 24 ore, chiaramente con le fasce di garanzia. Manifesteremo sotto al Dipartimento Mobilità, la volta scorsa abbiamo manifestato in piazza del Campidoglio. Noi ci auguriamo veramente che si trovi una soluzione perché non ce la sentiamo più di creare difficoltà a chi già è stato meno fortunato nella vita, però è chiaro che questi sono gli strumenti che abbiamo a disposizione”.

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