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‘Amami e basta’: contro la violenza sulle donne il calendario delle wags della Roma

Le mogli dei calciatori della Roma posano in diverse zone della Capitale truccate con i segni della violenza

Pubblicato:19-11-2020 13:54
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 20:36
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ROMA – Le wags della Roma insieme contro la violenza sulle donne. Saranno infatti le mogli e le compagne dei calciatori giallorossi, truccate con i segni della violenza e immortalate in vari luoghi della città, dal Centro alle periferie, le modelle d’eccezione di ‘Amami e basta’, il calendario realizzato in vista del 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, realizzato da Roma Capitale con la fondazione Roma Cares e il ministero delle Pari opportunità e presentato stamattina in Campidoglio dalla sindaca Virginia Raggi insieme a Elena Bonetti, ministro per le Pari opportunità e la Famiglia, Guido Fienga, ceo dell’AS Roma, Veronica Mammì, assessore alla Persona, Scuola e Comunità solidale di Roma Capitale, Amra Silajdzic, moglie del capitano giallorosso Edin Dzeko e Francesco Pastorella, dirigente del nuovo Roma Department dell’AS Roma.

Oggi, ha detto Raggi, “presentiamo un’iniziativa non banale, non scontata e direi lodevole. Un’iniziativa per il contrasto alla violenza sulle donne che non si esaurisce il 25 novembre, ma che va avanti tutto l’anno perché questo fenomeno si consuma tutto l’anno. Con Roma Cares presentiamo un progetto importante, un calendario che ha come obiettivo la sensibilizzazione su questo tema i cui numeri drammatici lo inquadrano come fenomeno prevalentemente interno alle mura domestiche, e quindi quotidiano”.

Per l’occasione, ha sottolineato la sindaca, “si sono prestate delle modelle d’eccezione, le mogli dei calciatori che sono state ritratte mentre indossano una maglia con la scritta ‘Amami e basta’, truccate con i segni della violenza che purtroppo molte donne nascondono proprio con il trucco. Ogni pagina del calendario, inoltre, ricorda il numero nazionale per denunciare episodi di violenza e stalking, il 1522″.


In questo momento, ha proseguito la sindaca, “i numeri sono in aumento ma riguardano probabilmente l’emersione, perché le donne stanno prendendo sempre più coraggio. Noi vogliamo lanciare un percorso di autonomia che sfoci anche nel mondo del lavoro, con l’autoconsapevolezza di potercela fare da sole per poter avere più fiducia nel denunciare e per farcela: durante il lockdown i numeri delle denunce sono aumentati, l’anno scorso abbiamo preso in carico come Roma Capitale meno di 400 donne, quest’anno siamo passati a oltre 800. Siamo con loro, non le lasciamo da sole”.

Bonetti si è detta “grata per questa iniziativa molto coraggiosa, nonostante gli sguardi feriti si tratta di un’iniziativa di speranza e coraggio che si rivolge a tutte le donne affermando che non sono sole, perché c’è una città, una comunità, altre donne pronte ad accogliere la loro richiesta di aiuto. Il tema principale è la solitudine in queste case che diventano la prigione in cui le donne sono le vittime- ha sottolineato il ministro- La violenza vuole le donne sole e l’arma più grande è quella di avere coraggio, aprire la porta, uscire in strada e chiedere aiuto, ma per farlo bisogna sapere che fuori c’è qualcuno pronto ad accoglierci e guardarci con uno sguardo di fiducia e valore nei nostri confronti”. Per questo, ha concluso Bonetti, “è necessaria una rete che coinvolga le istituzioni e cambi il paradigma culturale del Paese, e in questo il fatto che il mondo dello sport e in particolare del calcio si metta a disposizione è fondamentale. Oggi facciamo un passo in più e dobbiamo esserne tutti orgogliosi e grati“. 

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