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Zaia: “Denuncerò chi attacca i veneti sui social”

La conta dei danni per maltempo, intanto, è arrivata a 500 milioni di euro, Venezia esclusa

Pubblicato:19-11-2019 12:30
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 16:37

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ROMA – “Ho troppo rispetto per i veneti per dire cosa penso di questi personaggi, ma come ho fatto con Vaia, quando una signora è andata sui social a dire cose terribili su Rocca Pietore ed è stata denunciata, così denunceremo tutti“. Lo afferma il governatore del Veneto Luca Zaia, rispondendo alla stampa che chiede un commento rispetto agli attacchi a veneziani e veneti pubblicati nei giorni scorsi sui social da alcuni privati cittadini di altri territori.

“Io sono per libertà di espressione, di movimento, di tutti i tipi, ma c’è un limite a tutto, credo che il legislatore debba prendere in mano la partita“, continua Zaia. Perché “quello che hanno detto è vergognoso, non esiste che qualcuno dica che i veneti devono morire annegati, quando poi ci sono due persone che nella tragedia hanno perso la vita”.

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Quindi insulti e attacchi via social non passeranno indenni. “Ste robe qua le regoliamo per bene”, assicura Zaia, che poi, rispetto a quanto affermato da Luigi Di Maio, dichiara: “Non replico al ministro degli Affari esteri”.

DANNI PER 500 MILIONI, VENEZIA ESCLUSA

I danni causati dal maltempo in Veneto, escludendo dal conteggio Venezia, ammontano ad almeno 500 milioni, spiega Zaia, precisando che si tratta ancora di un’ipotesi, perché al momento è impossibile avere effettuare un conteggio preciso, tanto più che, come sottolinea l’assessore regionale alla Difesa del suolo Gianpaolo Bottacin, i fenomeni sono ancora in corso. Venezia è esclusa dal conto perché “la gestione commissariale prevede una contabilità commissariale”, pertanto “dovrà essere il commissario sindaco a quantificare i danni al centro storico”, spiega Zaia ricordando il termine di 30 giorni per presentare una prima macro stima dei danni. Ma “il Veneto è stato colpito a 360 gradi”, sottolinea il governatore. E “sono stati danneggiati anche una cinquantina di cantieri post Vaia, che sono punti sensibili perché sono di fatto ferite aperte”. Le immagini, registrate da Zaia anche ieri, con un sorvolo del Veneto Orientale, “sono simili a quelle dell’alluvione del 2010”.

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