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Il Governo vuole risparmiare? Ecco la proposta del M5S: “Prenda esempio dal S. Orsola di Bologna”

Il Governo vuole risparmiare (in modo intelligente) sui costi

Pubblicato:19-11-2015 17:10
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:36

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santorsolabolognaIl Governo vuole risparmiare (in modo intelligente) sui costi in sanità? E allora prenda esempio dal S.Orsola di Bologna: esporti su scala nazionale il modo in cui si cucina e si mangia al Policlinico. La sollecitazione arriva dal Movimento 5 stelle che ha presentato due specifici ordini del giorno per chiedere che la Legge di stabilità ‘assuma’ le buone prassi dell’Azienda ospedaliero-universitaria. Michela Montevecchi e Paola Taverna, assieme ad altri grillini, ricordano infatti che se l’esigenza è “di armonizzare la spesa per il servizio sanitario nazionale” e soprattutto “ridurre gli sprechi”, allora si può guardare al S.Orsola di Bologna dove “medici e dietisti hanno messo a punto un sistema per conseguire cospicui risparmi senza tagliare il personale, operando una riorganizzazione della cucina interna dell’ospedale gestita dai dipendenti con il ritorno a un sistema in house”.

Al Policlinico, spiegano i grillini nell’Ordine del giorno presentato in commissione Bilancio al Senato due giorni fa, “si utilizzano materie prime fresche che vengono cotte al vapore anzichè con altri sistemi di cottura più costosi; le vaschette monouso dei salumi sono state eliminate a favore del consumo di salume fresco tagliato in giornata in base all’effettivo fabbisogno”. Inoltre, si è “passati dall’utilizzo dei piatti e bicchieri di plastica alle vettovaglie di ceramica, che oltre a costituire un risparmio all’acquisto, costituiscono anche un risparmio in termini di inquinamento ambientale”.

Senza plastica “si risparmiano 60-70 mila euro all’anno e complessivamente in tre anni i costi si sono ridotti di circa due milioni e mezzo di euro”. Messi in fila i risparmi ottenuti in cucina, i 5 stelle sollecitano il Governo “a valutare l’opportunità, attraverso una revisione normativa circa la riorganizzazione regionale e locale dei servizi ospedalieri idonei, di promuovere tali forme di risparmio su vasta scala estendendo l’esempio virttuoso del Policlinico S.Orsola alle strutture sanitarie ospedaliere sull’intero territorio nazionale”. Ma non c’è solo questo. Con un secondo Ordine del giorno, i pentastellati chiedono al Governo di estendere anche il ricorso all’impiego del succo d’ananas come mezzo di contrasto negli esami delle vie biliari per la risonanza magnetica. Anche questo è un risparmio: gli istituti di radiologia, ricordano i senatori a 5 stelle, “acquistano di norma da un’azienda farmaceutica un liquido di contrasto a base di ossido di ferro che orientativamente ha un costo medio di 28 euro al litro rispetto al succo di ananas che costa euro 0,80”.


Il S.Orsola usa proprio il succo d’ananas “risparmiando denaro pubblico senza inficiare le prestazioni mediche prestate al cittadino”: e così nel 2014 ha speso per 162 litri di succo 131 euro anzichè 13.767 euro per comprare il mezzo di contrasto tradizionale; cioè un risparmio annuale di 13.600,00 euro. Di qui la seconda sollecitazione al Governo a “valutare l’opportunità, attraverso gli strumenti normativi più idonei, di promuovere tali forme di risparmio su vasta scala estendendo l’esempio virtuoso del Policlinico”.

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