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Direttivo Ps addio, in 13 verso tavolo riformista col Psd

Via dai vertici del Partito socialista per

Pubblicato:19-11-2015 15:10
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:36

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Via dai vertici del Partito socialista per creare un nuovo soggetto politico in grado di raccogliere l’area riformista sammarinese. I 13 membri della direzione della sigla del garofano rosso che di recente hanno lasciato i piani alti della forza di minoranza, senza comunque uscirne del tutto, si stanno muovendo per inseguire questa traiettoria, tracciata dall’ormai ex segretario Simone Celli, che ha lasciato la sedia riservata al numero uno il 10 novembre scorso. A dirlo, a nome di tutti, sono Federico Crescentini e Stefano Spadoni, che nel primo pomeriggio di oggi hanno incontrato la stampa all’Hotel Rossi di Domagnano per spiegare le ragioni dell’emoraggia e definire il futuro: “Nella direzione del partito di martedì scorso- esordisce Crescentini- sono state presentate le dimissioni di 12 dei circa 50 componenti dell’organismo“. La conta era orfana proprio del suo nome, perché il suo, di addio, era arrivato “circa un mese fa”, per ragioni identiche a quelle dei colleghi: “Siamo delusi dai risultati nulli ottenuti con il patto di legislatura che ci ha legati alla maggioranza- spiega il socialista- iniziato a marzo e senza sviluppi, se non con l’appiattimento del Ps nei confronti della coalizione di governo”.

Il secondo nodo riguarda la “questione morale– prosegue- rispetto alla quale servono la rottamazione dei membri delle generazioni che hanno gestito la cosa pubblica in determinati periodi e un pacchetto di leggi che definisca incompatibilità, incandidabilità e conflitto d’interessi, da estendere alle organizzazioni sindacali e agli imprenditori”. L’ultimo punto ha a che fare invece con la “creazione di un nuovo soggetto politico per l’area socialista riformista- prende la parola dopo di lui Spadoni- rispetto al quale il soggetto privilegiato è il Psd, ma non ci sono preclusioni nei confronti di Sinistra unita e dello stesso Ps, per il quale le porte sono aperte”. Proprio in questo senso, secondo i due, all’interno del Partito socialista qualcuno negli ultimi tempi avrebbe fatto buon viso a cattivo gioco “subendo passivamente la situazione”, riferisce Spadoni.


Chi potrebbe far parte della nuova sigla è ancora da definire, ma di certo bisognerà tornare sui passi fatti qualche anno fa: “Siamo d’accordo con Celli- conclude Spadoni- nel dire che uscire dal Psd, nel 2009, è stato un errore”. Oltre a lui, martedì hanno lasciato il direttivo Lorenzo Amadori, Peppino Ugolini, Valentino Muccini, Mirko Muccioli, Cesare Biordi, Alessandro De Biagi, Paride Bugli, Denis Casadei, Miriam Selva, Luciano Zanotti e Luigi Librandi.

Di Cristina Rossi – Giornalista professionista

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