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di Alessandra Fabbretti e Maria Carmela Fiumanò
SHENGJIN, (Albania) – Sono entrati intorno alle 15.45 i dodici cittadini egiziani e bengalesi nel Centro per richiedenti asilo di Bari Palese. Lo sbarco della motovedetta Visalli della Guardia costiera è avvenuto intorno alle 15 al porto del capoluogo pugliese, sotto una pioggia battente, dopo le ore di navigazione iniziate dal porto albanese di Shenjgin.
I migranti giunti al Cara Palese ora potranno fare ricorso contro il diniego dell’asilo ricevuto dalle commissioni territoriali ieri, mentre erano ancora nel centro di trattenimento e rimpatrio di Gjader. Non è chiaro tuttavia se nel computo dei giorni vanno considerate anche le giornate di ieri e oggi.
I migranti sono stati riportati in Italia in osservanza di una sentenza di Roma che ha definito “non sicuri” i loro paesi di origine. Agli osservatori di Tavolo asilo i migranti hanno riferito storie di minacce e violenze. Contro tale decisione, e per garantire l’operatività del “meccanismo Albania”, il governo Meloni intende adottare un decreto già al Consiglio dei ministri convocato dalla premier Meloni per lunedì.
Il governo di Tirana invece tace: neanche un commento sugli eventi degli ultimi due giorni, che rischiano di far saltare un’intesa quinquennale da 653 milioni di euro.
“Qualora fossi condannato, il problema non sarebbe mio ma dell’Italia perché dal giorno dopo scafisti e trafficanti saprebbero dove arrivare. Lo stesso vale per l’accordo con l’Albania. Se diciamo che non possiamo espellere nessuno, se qualcuno di questi dodici domani commettesse un reato, rapinasse, stuprasse o uccidesse qualcuno, chi ne paga le conseguenze? Quel magistrato che li ha riportati in Italia? Vorrei sapere perché tra tutti i lavoratori che pagano per i loro errori, i magistrati non pagano mai”. Lo ha detto il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini intervistato al Tg1.
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