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Il Comune di Torino apre alla rimodulazione della Tari visti gli utili di Amiat

Il ricco utile della partecipata che si occupa di raccolta rifiuti diventa un nodo politico. Confesercenti: "Intanto moriamo di tasse".

Pubblicato:19-10-2022 19:48
Ultimo aggiornamento:19-10-2022 19:48

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La giunta Lo Russo sta attenzionando il bilancio Amiat e i suoi utili, a quanto sembra ingenti, e l’assessore al Commercio Paolo Chiavarino apre a una “rimodulazione della Tari sulla base dei rifiuti prodotti”. Così ha affermato in commissione, dove sono stati ascoltati i rappresentanti dei commercianti torinesi tra cui il presidente di Confesercenti Torino Giancarlo Banchieri, che ha lamentato come Amiat, società per azioni che eroga i servizi d’igiene del suolo, di raccolta e smaltimento rifiuti per il capoluogo piemontese, faccia utili mentre ristoratori e commercianti pagano bollette salate.

Crema (Pd): “Amiat ha fatto utili per 20-25 milioni”

A quel punto il presidente della commissione Commercio Pierino Crema ha affermato come la questione degli utili “di 20-25 milioni” fatti da Amiat è all’attenzione della giunta Lo Russo come “un nodo politico da affrontare”. Insomma, “noi come città siamo proprietari di un’azienda. Un’azienda che fa anche molti utili, con gli extraprofitti, e che è anche proprietaria di Amiat. Io però credo che non sia la città”, ha spiegato Banchieri, “sono i cittadini i proprietari di quest’azienda attraverso la Città. Eppure sta succedendo che quell’azienda fa utili molto importanti, e i cittadini e le imprese si trovano in grande difficoltà. Io capisco che ci sono regole, la borsa, capisco tutto”. Ma secondo Banchieri l’azienda sta mettendo in ginocchio i suoi veri azionisti, i cittadini.

Banchieri (Confesercenti): “I ristoranti pagano fino a 20.000 euro di Tari”

“Vorrei che ciascuno di voi vedesse le tariffe di immondizia che paga un ristorante, che paga una macelleria. E’ una cosa insostenibile”, ha proseguito Banchieri, “quelle tariffe vanno riviste, chi tratta l’umido paga non per quanto consuma ma per quanto è grande. Cosa assolutamente ingiusta, da rivedere, con cifre per i ristoranti che arrivano a toccare tra i 10.000 e i 20.000 euro all’anno”. Il numero uno di Confesercenti ha anche detto la sua sugli extraprofitti di Iren, che “non esistono” secondo il sindaco Lo Russo, smentendolo: “Io qua ho trovato che la stessa Iren dice che pagherà 40 milioni di tasse sugli extraprofitti, quindi vuol dire che gli extraprofitti li ha fatti, questo penso che sia incontestabile”. “La questione sollevata di Amiat”, è intervenuto il democratico Crema, “e degli utili di Amiat è presente in giunta. In una recente riunione, la discussione è stata: diventa problematico, con la città che contribuisce ai bilanci di Amiat con più di 100 milioni di euro, se non ricordo male, poi veda che questa società chiude con un utile di 20-25 milioni di euro. Questo è un nodo politico da affrontare”.


Chiavarino (Commercio): “Ragioniamo sulla rimodulazione della Tari”

In chiusura di commissione, Chiavarino ha risposto a Confesercenti: “Per il discorso Tari, si potrebbe eventualmente ragionare intorno a una rimodulazione Tari sulla base anche di quanto viene prodotto di rifiuti. E’ un ragionamento che possiamo fare con l’assessora Foglietta, insieme all’assessora Nardelli. Mi pare ragionevole nell’ambito delle possibilità dettate dal bilancio”. Banchieri d’altronde aveva precedentemente evidenziato come “nessuno voglia chiuedere attività e perdere 2.000 posti di lavoro di Iren o di altri”, tuttavia “è ovvio che ci vuole un equilibrio”. Anche perché “negli anni abbiamo monitorato la differenza di tariffe sull’umido tra le grandi città italiane, e Torino- afferma- è sempre stata la più cara”

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