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Bonus psicologo, è boom di richieste dai giovani. E molti non riusciranno a ottenerlo

A pochi giorni dall'ultimo termine utile per presentare le domande, ne sono già arrivate oltre 330mila. E più di sei su dieci vengono dagli under 35

Pubblicato:19-10-2022 19:07
Ultimo aggiornamento:24-10-2022 17:37

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ROMA – A pochi giorni dall’ultimo termine utile per presentare la richiesta (lunedì 24 ottobre), sono arrivate oltre 330mila domande per usufruire del Bonus psicologo. I numeri sono stati comunicati dall’Inps. Il governo Draghi ha stanziato un budget di oltre 20 milioni di euro per la misura, prevedendo che ogni percettore potrà ricevere al massimo 600 euro, in base al proprio Isee. La stragrande maggioranza delle richieste – forse quasi il 90% – sarà dunque rigettata per insufficienza di fondi.

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PIÙ DI SEI DOMANDE SU DIECI VENGONO DAI GIOVANI

Il dato che più salta all’occhio è che più del 60% delle domande per ottenere il bonus psicologo è arrivata da under 35. “L’ennesimo segnale inequivocabile che – insieme alle donne – i giovani sono stati i più colpiti dalla pandemia – spiega Eleonora Mattia, presidente IX commissione Politiche giovanili del Consiglio regionale del Lazio – Grazie alla lungimiranza di Filippo Sensi siamo intervenuti subito su questo disagio – incrementato da distanziamento e isolamento sociale – ma i numeri parlano chiaro e il tema richiede soluzioni complesse“.


Mattia prosegue: “In Regione Lazio – dove sono state registrate tra le più alte percentuali di richieste del bonus – abbiamo fatto la nostra parte con la misura AiutaMente che con 10.9 milioni di euro ha rappresentato la più grande azione di screening e intervento di primo livello in Italia su questi temi, investendo sul bonus regionale ma anche il potenziamento dei servizi territoriali e scolastici”.

“La scorsa settimana abbiamo approvato il progetto per la promozione del benessere della persona e l’accesso ai Consultori Familiari che, con una dotazione finanziaria di quasi un milione di euro a favore delle Asl del Lazio, si propone di intercettare all’origine il malessere giovanile – aggiunge Mattia – È urgente continuare ad investire e intervenire sulla prevenzione e in generale mettere al centro dell’agenda politica e amministrativa la grande questione giovanile: il benessere, le opportunità, la speranza dei ragazzi e delle ragazze – colpiti su più fronti dalla pandemia – devono tornare l’obiettivo primario”.

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