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Video| Il progetto dell’Inps per sviluppare le competenze digitali e migliorare i servizi

Per attuarlo l'Istituto nazionale di previdenza sociale ha richiesto l'assistenza tecnica dello Strumento di sostegno tecnico della Commissione Europea, che sarà fornita dalla Direzione generale per il sostegno alle riforme strutturali e dall'Ocse tra il 2022-2024

Pubblicato:19-10-2022 18:06
Ultimo aggiornamento:19-10-2022 18:10

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ROMA – ‘Sviluppare competenze digitali per migliorare i servizi di previdenza sociale in Italia’ è questo il titolo dell’evento organizzato da Inps presso la sua sede romana. L’Inps fornisce già tutte le sue prestazioni online, ma considerata la sua centralità nel sistema di protezione nazionale italiano ha bisogno di rafforzare le competenze digitali del proprio personale per sfruttare al meglio le opportunità offerte dalle nuove tecnologie e condividere la propria esperienza con altre Pa non solo italiane. Per raggiungere questo obiettivo l’Inps ha richiesto l’assistenza tecnica dello Strumento di sostegno tecnico della Commissione Europea, che sarà fornita dalla Direzione generale per il sostegno alle riforme strutturali e dall’Ocse tra il 2022-2024.

Il progetto sostiene la trasformazione digitale dell’Inps focalizzandosi sullo sviluppo delle competenze digitali e del mind-set necessari per migliorare i servizi di protezione sociale in Italia. L’Istituto nazionale di previdenza sociale, Inps, è il più grande ente previdenziale italiano e uno dei maggiori in Europa. Raccoglie i dati di oltre il 90% di pensionati e dei lavoratori in Italia, e offre i propri servizi a oltre 40 milioni di cittadini ogni anno gestendo flussi finanziari superiori a 800 miliardi. Il percorso di digitalizzazione dell’Inps passerà attraverso l’analisi delle competenze digitali dei dipendenti e delle buone pratiche europee, poi da un piano di formazione per le competenze digitali dei dipendenti e infine una road map per una comunicazione efficace sui servizi digitali offerti dall’Inps. Questo dovrebbe permettere ai cittadini di ricevere servizi migliori e di essere sensibilizzati sui servizi digitali offerti dall’ente previdenziale, ma anche di promuovere un mind-set e competenze digitali fra i dipendenti e all’Inps di diventare un esempio di buone pratiche per altri enti della Pubblica amministrazione italiana e dell’Ue.

DI NICOLA: DIGITALIZZAZIONE INPS PASSA DA CHI SVILUPPA SERVIZI

La digitalizzazione dell’Inps “inizia dalle persone che devono sviluppare i servizi. La pandemia nella sua tragicità ha reso evidente una cosa: un servizio se deve essere rilasciato in maniera urgente deve essere anche rilasciato con nuove metodologie di sviluppo. In Inps le abbiamo adottate si chiama sviluppo metodologie agile, in cui abbiamo creato team cross funzionali con persone che vengono da diversi dipartimenti che vengono dal territorio, cittadini, ma anche enti come patronati o consulenti del lavoro. Insieme abbiamo creato sempre più team diversi che possano dare feedback al servizio. Lo rilasciamo in tempi rapidi a un set ristretto di persone, una volta ogni due settimane, una volta al mese, abbiamo dei riscontri, lo miglioriamo, lo rilasciamo e abbiamo ulteriori feedback fino a quando il servizio non diventa sempre più performante e a quel punto possiamo rilasciarlo a tutti i cittadini”. Lo dice Vincenzo Di Nicola, responsabile della struttura tecnica per la trasformazione tecnologica e innovazione digitale, a margine dell’evento ‘Sviluppare competenze digitali per migliorare i servizi di previdenza sociale in Italia’ presso la sede dell’Inps a Roma.


Il modello di riferimento è la piattaforma Netflix “fino a qualche tempo fa il pubblico aveva il monopolio dei servizi- continua Di Nicola- ultimamente questo monopolio è stato sfidato e messo in discussione dal privato. Il cittadino usa Netflix o Google Maps che sono servizi facili da usare e si chiede ‘perchè la Pubblica amministrazione non può essere come questi servizi?’. Per noi è una ispirazione, può sembrare una cosa contro intuitiva dire che il privato ispira il pubblico, ma per noi lo è. Perchè non dovremmo fornire la stessa qualità, efficacia e velocità dei servizi privati? Piano piano ci stiamo riuscendo” conclude.

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