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Eva Kant e Diabolik contro il tumore del seno

Il ladro di professione e la sua glaciale compagna nel manifesto DonnaXDonna, diffuso per il Breast reconstruction awareness Day 2022

Pubblicato:19-10-2022 11:34
Ultimo aggiornamento:19-10-2022 11:34

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ROMA – L’Istituto Europeo di Oncologia (Ieo) è uno dei maggiori promotori del manifesto DonnaXDonna, diffuso in tutta Italia in occasione del Bra (Breast reconstruction awareness) Day 2022 con l’immagine, nata dalla matita del fumettista Giuseppe Palumbo, del ladro di professione Diabolik e della sua magnifica, glaciale complice e compagna Eva Kant. L’obiettivo è informare le donne sulle sempre maggiori possibilità di ricostruire il proprio seno dopo un intervento oncologico e il messaggio dei supereroi è chiaro: non rinunciate alla vostra immagine corporea e alla vostra bellezza a causa di un tumore.

L’IMPORTANZA DELL’INFORMAZIONE E DELLA CONSAPEVOLEZZA

lnformazione e consapevolezza– afferma il direttore della Chirurgia Plastica Ricostruttiva Ieo, Mario Rietjenspossono cambiare la vita di una donna con tumore del seno e l’esperienza Ieo lo dimostra. Come ricorda anche il manifesto, nel 30% dei casi di tumore mammario la terapia prevede una mastectomia, ma, secondo la media nazionale, solo la metà delle pazienti sceglie di fare una ricostruzione contemporanea all’asportazione del tumore, che ha risultati molto migliori per la tenuta dei tessuti”. “L’altra metà, invece, rinuncia- continua- oppure rimanda l’operazione di ricostruzione a un secondo momento quando l’intervento è più complesso e più invasivo. In Ieo, al contrario, il 90% delle mastectomie avviene con ricostruzione immediata. Segno che le donne sanno scegliere per sé se i loro medici le informano correttamente e sanno essere propositivi con loro. Quando abbiamo inaugurato la Divisione di Chirurgia Plastica Ieo quasi trent’anni fa, il motto di Umberto Veronesi era ‘Nessuna donna deve uscire dalla sala operatoria senza seno’“. “Noi abbiamo fatto nostra questa idea- sottolinea Rietjens- e in questi anni gli strumenti per realizzarla si sono più che moltiplicati, tanto che ora possiamo dire ‘nessuna senza il suo seno’ perché i nuovi materiali e le nuove tecniche ci permettono soluzioni personalizzate e adattabili nel tempo all’evolversi del progetto di vita della paziente. Il dialogo medico-paziente è una parte ormai fondamentale del processo di cura del tumore del seno“.

IL PROGETTO DONNAXDONNA

Il progetto DonnaXDonna, nato nel 2019 e coordinato da Beautiful After Breast Cancer Italia Onlus (Babc), riunisce 74 chirurghe plastiche e senologhe, psico-oncologhe afferenti alle maggiori Breast Unit delle regioni italiane. “Abbiamo scelto di riunirci in un gruppo strutturato- commentano le tre chirurghe senologhe di Ieo firmatarie del manifesto, Francesca de Lorenzi, Viviana Galimberti e Cristina Garusi– per mettere a fattor comune ciò che le donne ci dicono durante visite e esami, espressamente o con i loro gesti e i loro sguardi. Abbiamo così raccolto, in brochure scaricabili con un QRcode, i principali quesiti delle pazienti e abbiamo scritto le relative risposte, dopo aver esaminato insieme le evidenze scientifiche e gli studi in corso”. “Il nostro obiettivo- proseguono- è prima di tutto informare in modo omogeneo e completo la popolazione femminile sul diritto alla ricostruzione del proprio seno, riconosciuto dal sistema sanitario nazionale. In secondo luogo ci siamo impegnate a segnalare alle istituzioni politiche le criticità che le donne incontrano nell’esercitare questo diritto”. “Per esempio- sottolineano le chirurghe- l’attuale sistema di rimborsi spesso non tiene conto delle tecniche ricostruttive più innovative, con il rischio che alcuni centri non le propongano alle pazienti. A settembre scorso abbiamo evidenziato questo problema in un incontro in Senato”. “Anche il tema dei diritti si basa comunque sull’informazione chiara e completa delle opzioni di ricostruzione mammaria, paziente per paziente, dubbio per dubbio. Nell’edizione 2022 della brochure– dicono inoltre- ci concentriamo sulla ricostruzione del seno in rapporto alla radioterapia, una cura preziosa e necessaria che però spesso crea preoccupazioni alle pazienti”.


LA RADIOTERAPIA NON RAPPRESENTA UNA CONTROINDICAZIONE PER LA RISCOSTRUZIONE

“Il messaggio- concludono le senologhe- è di piena rassicurazione: la radioterapia non è una controindicazione per la ricostruzione perché abbiamo messo a punto tecniche avanzate che permettono di irradiare la mammella senza creare complicanze”.

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