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Report del Consiglio Grande e Generale di San Marino del 18 ottobre – pomeriggio

Di seguito un estratto degli interventi della seduta

Pubblicato:19-10-2022 10:45
Ultimo aggiornamento:19-10-2022 10:45

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Nel pomeriggio si conclude l’esame del Pdl “Riforma delle norme di disciplina per i dipendenti pubblici”, presentato dal Segretario di Stato per gli Affari Interni, Elena Tonnini, che viene infine approvato con 29 voti a favore, 4 astenuti e zero voti contrari. Nelle dichiarazioni di voto, vi è l’annuncio di astensione da parte dell’opposizione, Libera e Rf, per le perplessità evidenziate sulla composizione della Commissione di disciplina.

I lavori in Aula proseguono con la presentazione in prima lettura del Progetto di legge “Disposizioni in materia di emissioni di titoli della Repubblica di San Marino” da parte del Segretario di Stato per le Finanze e il Bilancio, Marco Gatti. Il Pdl “nasce da una esigenza gia` emersa nella scorsa legislatura e che trova oggi ancor piu` concrete necessita` di introduzione”, spiega il Segretario di Stato nella relazione illustrativa. “Nell’ambito della migliore funzionalita` per la gestione del debito pubblico- prosegue- con particolare riferimento alle emissioni di titoli, e` stata predisposta una normativa che, da una parte, conserva le competenze politiche connesse ai vincoli annuali di emissione (che vengono stabiliti nel bilancio di previsione dello Stato); dall’altra inserisce delle nuove prassi tecniche, per semplificare l’iter amministrativo di emissione di titoli del debito pubblico, cosi` da rendere il processo piu` efficiente e rispondente alle tempistiche richieste dai mercati finanziari internazionali”.

Negli interventi dei consiglieri sul provvedimento, a livello bipartisan viene riconosciuta l’utilità e opportunità di un quadro normativo certo rispetto all’uso dello strumento di emissione dei titoli di debito pubblico. Non mancano osservazioni tecniche, suggerimenti e richieste di approfondimento su punti specifici del provvedimento, anche da parte di consiglieri di maggioranza.
Concluso il dibattito in prima lettura sul Pdl relativo all’emissione di titoli, la seduta viene sospesa. I lavori riprenderanno domani, come previsto dall’ordine del giorno, dal comma 7, relativo alla 2^ Variazione di Bilancio, in seconda lettura, e al riferimento del Segretario di Stato per le Finanze sulla recente missione annuale del Fondo Monetario Internazionale e successivo dibattito.
Di seguito un estratto delle dichiarazioni di voto sulla Riforma delle norme di disciplina per i dipendenti pubblici e dei primi interventi sul Progetto di legge “Disposizioni in materia di emissioni di titoli della Repubblica di San Marino”.


Comma 8. Pdl “Riforma delle norme di disciplina per i dipendenti pubblici”/ approvato con 29 voti a favore e 4 astenuti
-Dichiarazioni di voto-
Nicola Renzi, Rf

Non nascondiamo anche noi che nel provvedimento ci sono alcuni punti qualificanti, come quello dell’azione disciplinare in capo al dirigente in maniera più chiara, così come alcune tutele maggiori per i lavoratori. Però per noi rimane il problema determinante che inficia totalmente tutta l’impostazione del provvedimento che è la composizione della Commissione di disciplina. Non credo fosse impossibile trovare una composizione diversa che dividesse le competenze da Dgfp da un lato, e chi dovesse presiedere la commissione dall’altro. Questo è il motivo per cui non potremo votare il Pdl.
Marica Montemaggi, Libera
Il Pdl ha degli elementi positivi, il fatto che sia un testo coordinato e siano inserite cautele che prima della passata legislatura non c’erano, per esempio, ma ci sono enormi perplessità sulla composizione della commissione e sul fatto che non sia garantito il principio di terzietà, cosa che poteva essere affrontato in termini diversi. E’ evidente che dovremo vedere come questo Pdl nei suoi risvolti si adatterà alla pratica. Libera si asterrà nella votazione del Pdl.

Riccardo Stefanelli, Pdcs

A nome del Pdcs voteremo a favore di questa legge. Riteniamo che il tema è certamente delicato, si è cercata una sintesi tra diversi interessi, quello della Pa e, nello stesso tempo, quello di garantire la possibilità di difesa e il contraddittorio, che non erano facile mettere insieme. Sulla questione della composizione della commissione: abbiamo convenuti tutti fosse punto delicato, si è cercato un equilibrio ma non sono emerse proposte e soluzioni alternative, se non quello di mantenere la situazione attuale. Ma uno dei motivi per cui si è messo mano alla normativa è perché, così com’era la composizione, aveva creato problematiche. Al momento è la soluzione migliore che è stata trovata. Può darsi nella sua applicazione emergano anche altre ipotesi. Noi riteniamo questo testo meriti di essere approvato.

Mirco Dolcini, Dml
Anche Dml voterà a favore del Pdl, è un tassello ulteriore nella modifica per una ricerca di maggiore efficienza dell’apparato pubblico. Si cerca di creare un circolo virtuoso nel cercare una Pa meritocratica ed efficiente.

Matteo Rossi, Npr
Per sostenere questa proposta di legge che inizia a metter mano ad un settore nevralgico per la nostra comunità e punta a migliorare i servizi della Pa rispetto agli obiettivi dei dirigenti, iniziando a parlarne e sfatando il tabù del pubblico impiego. Da Npr c’è grande sostegno. Consapevoli non sia la riforma risolutiva ma è un piccolo passo, un piccolo, grande segnale che va sostenuto.
Sandra Giardi, Gruppo misto
Come gruppo misto lascio libertà di voto ai miei colleghi, la discussione è stata articolata, l’argomento non è dei più semplici, in particolare per chi non vive la Pa. Vedo che il Segretario Tonnini si è confrontata a lungo con le organizzazioni sindacali e si è giunti a punti di incontro più che a una legge perfetta. Nella sua applicazione si potrà capire se l’obiettivo posto sarà raggiunto. Per quel che mi riguarda, come consigliere voterò favorevolmente al Pdl.
Paolo Rondelli, Rete
A conclusione di un dibattito abbastaza partecipato e dell’esame del lungo articolato credo si possa dire che in questo modo facciamo comunque un buon riordino della situazione delle norme di discipina riferita ai pubblici dipendenti in varie forme contrattuali, anche alla luce di alcune raccomandazioni degli organismi internazionali e del quadro previsto dalla legge di riforma della Pa di oltre 10 anni fa. Andiamo verso al miglioramento e a una maggiore speditezza dei procedimenti disciplinari. Quello dei dipendenti pubblici non deve essere un ambito di protezionismo, nè terreno di facile infrazione, ma i dipendenti pubblici devono rispondere a norme precise e devono essere coscienti delle cose cui si va incontro qualora intervenga in modo non dignitoso e non rispettoso del ruolo che si ricopre. Visto il grande lavoro fatto dalla Segreteria di Stato agli Affari interni e dal governo per questo Pdl, a nome del gruppo Rete, esprimo pieno sostegno e voto favorevole.

Comma 9. Progetto di legge “Disposizioni in materia di emissioni di titoli della Repubblica di San Marino” (presentato dalla Segreteria di Stato per le Finanze e il Bilancio) (I lettura)
Marco Gatti, Sds per le Finanze dà lettura della relazione illustrativa del Pdl:
Il progetto di Legge “Disposiziorni in materiaa di emissioni di titoli della Repubblica di San Marino”, nasce da una esigenza gia` emersa nella scorsa legislatura e che trova oggi ancor piu` concrete necessita` di introduzione. Nell’ambito della migliore funzionalita` per la gestione del debito pubblico, con particolare riferimento alle emissioni di titoli, e` stata predisposta una normativa che, da una parte, conserva le competenze politiche connesse ai vincoli annuali di emissione (che vengono stabiliti nel bilancio di previsione dello Stato); dall’altra inserisce delle nuove prassi tecniche, per semplificare l’iter amministrativo di emissione di titoli del debito pubblico, cosi` da rendere il processo piu` efficiente e rispondente alle tempistiche richieste dai mercati finanziari internazionali.
Con l’articolo 3 viene confermata, come previsto dalla normativa vigente, l’autorizzazione all’emissione di titoli del debito pubblico, consentita appunto nel limiti stabiliti dal bilancio di previsione dello Stato. Vengono inoltre precisate le motivazioni per le quali si puo` ricorrere all’emissione di titoli: la copertura del disavanzo previsto a bilancio, l’estinzione di mutui o prestiti precedentemente contratti, il finanziamento di infrastrutture o ulteriori progetti e opere ad interesse pubblico, ovvero interventi di rafforzamento finanziario delle posizioni di liquidita` dello Stato.
Di seguito, con l’articolo 4, viene proposta la possibilita` di definire le caratteristiche di ogni singola emissione di debito pubblico, tramite Regolamenti del Congresso di Stato, che costituiranno di fatto il regolamento di ciascuna emissione. Con questa modifica, l’iter di emissione di titoli, trattandosi di una pratica tecnico-amministrativa, diviene decisamente piu rapido, cosi` da consentire al Congresso di Stato di intervenire in tempi brevi qualora si presentassero eventuali condizioni di mercato favorevoli.Inoltre, nello stesso articolo, si propone una definizione delle singole caratteristiche dei titoli di debito pubblico, che dovranno poi essere rispettate da ciascun Regolamento di emissione.
Con l’articolo 5 viene proposta la costituzione di un fondo (un conto dedicato) per l’ammortamento del debito pubblico, che dovrà essere mantenuto presso la Banca Centrale della Repubblica di San Manna. Le risorse depositate nel suddetto fondo, non potranno essere destinate ad altro utilizzo, fatta salva specifica disposizione normativa approvata dal Consiglio Grande e Generale, che comunque dovra` prevedere le modalita` ed i tempi per il ripristino dello stesso. Viene poi introdotta la possibilita` di stabilire, tramite uno specifico allegato alla Convenzione per la gestione del Servizio di Tesoreria, le condizioni per la remunerazione delle risorse depositate nel fondo.
Come noto, in particolar modo per quanto riguarda le emissioni di titoli del debito pubblico sui mercati internazionali, vi sono numerosi documenti e atti, in cui puo` essere richiesta la giurisdizione di una corte straniera. Essendo la Repubblica di San Marino uno Stato entrato di recente sui mercati internazionali e che ancora non ha istituito una propria borsa valori, viene proposta l’introduzione dell’articolo 6, così da prevedere normativamente la possibilita` di individuare una giurisdizione straniera quando la Repubblica non è nelle condizioni di imporre la propria giurisdizione sui documenti e gli atti sopracitati.
Con l’articolo 7 si propone, come gia` anticipato, di definire le caratteristiche di ogni emissione di titoli del debito pubblico tramite appositi Regolamenti del Congresso di Stato, previo parere tecnico del Direttore della Finanza Pubblica; cosi` da coniugare le competenze politiche del Congresso di Stato e quelle tecniche del Dirigente preposto.
Successivamente troviamo tre articoli in materia di gestione, quotazione e collocamento dei titoli del debito pubblico, in cui si propone di introdurre la possibilita` di ricorrere anche ai mercati internazionali regolamentati, dato che al momento nessuna norma ordinaria lo prevede.
Al Titolo IV, con l’Articolo 11, si propone di introdurre la possibilita` di utilizzare i proventi delle emissioni di titoli del debito pubblico e le risorse rivenienti dalle operazioni di rifinanziamento di precedenti mutui o prestiti, sia per spese correnti che per investimenti di qualsiasi natura, salvo le limitazioni o destinazioni specifiche che possono essere stabilite annualmente dalla Legge di approvazione del bilancio di previsione dello Stato.
Con l’articolo 12 viene introdotta la possibilita` di concludere operazioni con strumenti finanziari derivati connesse alle emissioni di titoli del debito pubblico, utile in particolar modo alla copertura del rischio di tasso che si affronta con emissioni a tasso variabile. Anche in questo caso, viene previsto il supporto del Direttore della Finanza Pubblica alla Segreteria Finanze per poter concludere le suddette operazioni.
Di seguito si apre il Titolo VI relativo alle norme processuali, quali: il riconoscimento di provvedimenti giurisdizionali esteri, la notificazione di atti provenienti dall’estero e altre norme in tema di assunzione di prove e di materia cautelare. Questi articoli sono essenziali, anche alla luce dell’esperienza fatta con la prima emissione internazionale nel 2021 per l’emissione dei titoli di Stato sui mercati internazionali. La Segreteria Finanze si e` infatti trovata a dover affrontare numerose problematiche dovute alla mancanza di una normativa ordinaria di riferimento con normative speciali in fase di emissione. Infine, con l’articolo 17, si propone l’introduzione di alcuni profili fiscali, cosi da rendere piu` attrattivi i titoli di debito pubblico della Repubblica di San Marino, nonche´ per semplificare i rapporti con i soggett incaricati per le attivita` connesse alle emissioni di titoli sui mercati internazionali.
Visto che il nostro ordinamento prevede già un regolamento del congresso di Stato, senza andare a creare nuovi strumenti, abbiamo individuato nel regolamento del congresso di Stato lo strumento tecnico per l’emissione dei titoli per le parti tecniche dello stesso. La particolarità di questo strumento è che fa sì che venga istituito presso Banca Centrale un conto dedicato in cui si movimentano le operazioni sul debito. Per avere una corretta gestione bisogna che lo Stato si impegni a non incrementarlo. Il fatto che vengano accantonate le risorse, attraverso la cessione di partecipazioni da parte dello Stato, destinate a questo conto, fa sì di generare ammortamento in liquidità effettivo che consente di poi trovarsi con minore esigenza di rinnovo dei titoli in scadenza. Anche tutto il rinnovo dei titoli non passerà più, come oggi, sul conto generale dello Stato, ma sarà gestito in un conto dedicato, per non confondere le liquidità.
Eva Guidi, Libera
E’ una esigenza sentita quella di avere uno strumento operativo e più snello per l’emissione dei titoli. E si legge anche nella relazione e lo riteniamo un valore positivo il fatto che la speditezza possa essere utilizzata per approfittare di finestre con tassi favorevoli, nel periodo che stiamo affrontando è un elemento particolarmente utile. Senza contare che ci possono essere anche momenti di particolare urgenza e questo decreto si deve vedere per quello che è, uno strumento che può servire per inserire in modo più semplice delle risposte in determinate circostanze. Ci ripromettiamo di fare degli approfondimenti, essendo un provvedimento molto tecnico. Ma mi sento di fare delle osservazioni e di dire che come gruppo siamo disponibili ad approfondimenti.
In generale, la questione di copertura del Fondo di garanzia lo ritengo un elemento molto utile. Dà la possibilità di andare a fare un accumulo, in modo tale che poi ci sia eventualmente meno bisogno di far fronte a tutta la liquidità dello Stato, perché c’è un fondo di copertura. Sarebbe importante fare delle valutazioni su quanto mettere nel fondo, e qui si può andare a modulare, ci possono essere anche parametri legati all’andamento di bilancio, si possono stabilire le percentuali di copertura, ma delle regole bisogna metterle. Non scandalizza il fatto che si ricorra al fondo in caso di necessità, ma i criteri vanno indicati già da adesso. Poi per la gestione del debito, visto le dimensioni importanti che sta assumendo all’interno della nostra Repubblica, e vista anche la necessità di personale altamente specializzato nella sua gestione, andrei anche oltre, penso che sarebbe utile se non creare un vero ufficio di gestione del debito, magari una sezione nel dipartimento già presente all’interno della struttura pubblica. E’ un ufficio che dovrebbe avere riferimenti altamenti tecnici e di alta professionalità, introdotto in Repubblica in un momento in cui c’è bisogno di una gestione del debito particolarmente oculata. Così come le consulenze previste sul Direttore della Finanza pubblica e gli advisor individuati… io penso non siano sufficienti. Ultimo aspetto, mancano le rendicontazioni al Consiglio, ma ci si può lavorare.
Gaetano Troina, Dml
Stiamo esaminando in prima lettura un testo molto tecnico di cui c’era necessità. Ritengo opportuno fare alcune sottolineature, in ottica di collaborazione, per arrivare nell’ambito di Commissione a una normativa il più corretta e completa possibile. Trovo importante che all’articolo 3 si faccia riferimento alle possibili destinazioni dei titoli di debito. Non vedo tra le possibiità -e lo riterrei invece importante- il finanzimento a iniziative di sviluppo economico. Troverei importate destinare risorse a questo intervento. Per le caratteristiche dei titoli si rimanda a una regolamentazione da farsi attraverso Regolamenti del congresso. Per quanto capisca sia una necessità che deriva dal dover procedere speditamente, in certi frangenti, ritengo il regolamento e il non passare a quest’Aula possa essere delicato, tenuto conto che comunque le ‘emissione dei titoli di debito pubblico’ riguardano decisioni di natura politica e sarebbe opportuno che quest’aula potesse vagliare. Bene che si sia proceduto al deposito del Pdl, porteremo il nostro contributo per giungere a un testo il più completo possibile.
Gerardo Giovagnoli, Npr
La presentazione di questo provvedimento è doverosa, trattandosi di impegni dello Stato che dovremo essere chiamati ad affrontare con regolarità, purtroppo, perché una volta che si inizia l’era del debito internazionale, diventa difficile tornare indietro. Mai dire mai. Per motivi anche diversi dal coprire le vicende legate al deficit e alla liquidità, quella dell’emissioni e del debito sembra una delle posizioni non particolarmente forte, invece se si tratta di investimenti e infrastrutture, ritengo valida anche l’opzione dell”aumento del debito pubblico. Sicuramente il provvedimento doveva arrivare in Aula e si devono determinare logiche stabilite per legge e non discrezionali, per potersi avvalere di forme di finanziamento dello Stato che dobbiamo tenere sotto controllo e deve essere uno strumento utilizzato con intelligenza, sfruttando i ragionamenti fatti in queste ore rispetto l’energia. Probabilmente emettere titoli per vicende legate ad infrastrutture energetiche sarebbe uno degli invesitmenti con ritorno certo e particolarmente utile per la Repubblica.
Matteo Ciacci, Libera
Avete aperto la strada del debito, con una somma molto rilevante che va gestita bene. Cosa non fatta in questo periodo, si è invece bruciato queste risorse per la spesa corrente e sul sistema bancario. Ma lo strumento dei titoli di debito può essere usato anche in altre casistiche. Approfitto per chiedere delucidazioni sulla questione legata a Bns e ai risparmiatori che avevano risorse importanti nell’Ex Banca Cis. Volevo capire Segretario se è intenzione del governo agire come si è agito a luglio, senza liquidare le risorse dei risparmiatori, ma trasformando le obbligazioni in nuovi titoli e se sì, a che tasso. Chiederei al Segretario se, oltre al deprezzamento di questi titoli, almeno questa liquidità, che potrebbe essere usata a garanzia dei titoli assegnati ai risparmiatori, potesse essere immediatamete convertita, mi risulta che questo non sia avvenuto sempre. E mi metto nei panni dei risparmiatori che si vedono bloccate queste somme.
Andrea Zafferani, Rf
Dal punto di visto concettuale la legge è giusta, è utile avere un quadro giuridico per definire in modo preciso la gestione del debito, senza lasciare la questione al caso per caso, è un intervento opportuno. Da una prima lettura ho perplessità su alcuni aspetti e in Commissione potremo approfondire. Dai colleghi di maggioranza ho sentito argomentazioni di buon senso, a partire dall’idea di scegliere lo strumento per le emissioni, regolamento o decreto. Mi pare lei preferisca per speditezza il regolamento, d’altro canto ci possono essere scelte strategiche nel decreto o regolamento, come la scelta della giurisdizione di riferimento e non è un dettaglio. Se fose estera, discendono una serie di obblighi di recepimento di decisioni esterne, è una scelta politica.
Questa legge è Segreteria-Finanze-centrica, ma non abbiamo le competene per gestire queste cose. Vogliamo ripetere il caso Cargill dove decide tutto la Segreteria Finanze, senza chiedere niente? Dobbiamo costituire un struttura professionalizzata per il debito pubblco, creiamola. Non può continuare a farlo la Segreteria finanze. L’idea sembra giusta ma alcune parti di declinazione pratica le ritengo critiche, dovremo lavorarci.

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