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Acquaroli: “Ancona sia il punto di riferimento per la comunità”

Primo discorso in Aula per il neo presidente della Regione Marche

Pubblicato:19-10-2020 14:00
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 20:04
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ANCONA – Sisma, spopolamento delle aree interne, giovani, crisi economica, scuola, sanità, turismo ed agricoltura, sono solo alcuni dei temi toccati dal presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, nel suo primo discorso all’Aula, durato circa 40 minuti. Un intervento nel corso del quale il neo governatore, anche alla luce delle polemiche nate in seno alla composizione della giunta dove non ci sono esponenti politici dell’anconetano, ha parlato del rapporto con il capoluogo di regione. “Le Marche sono una regione piccola che deve sapersi stringere intorno alla forza e al ruolo che il capoluogo deve avere- dice Acquaroli-. Il capoluogo deve tornare a essere punto di riferimento per la comunità marchigiana. Bene la forza ai territori periferici ma va costruito un rapporto che possa rilanciare la figura e l’autorevolezza del nostro capoluogo. Primo motore di un treno che ci veda tutti protagonisti”.

Il neo governatore ha sottolineato che nella regione “c’è un campanilismo che si riaccende ed un sentimento di disgregazione negativo che vede Nord contro Sud ed Est contro Ovest”, ribadendo poi l’importanza che una regione piccola come le Marche “sappia fare squadra per costruire una visione condivisa e credibile all’interno dei nostri confini regionali ma anche all’esterno” e auspicando inoltre che sulle problematiche più grandi, dalla carenza infrastrutturale ai servizi nelle aree interne, si crei “un dialogo con i territori limitrofi per raggiungere una massa critica importante numericamente e qualitativamente”.

Punto nevralgico dell’intervento del presidente anche la necessità di garantire un riequilibrio territoriale partendo da un presupposto ossia “che le aree interne non sono un problema bensì un’opportunità a livello sociale, economico e che possono evitare l’insorgere di problemi ambientali”. Un riequilibrio territoriale che deve necessariamente passare per un miglioramento dei servizi nell’entroterra marchigiano. “La sanità non può prevedere un cittadino di serie A ed uno di serie B soprattutto quando si parla di servizi essenziali, di emergenza/urgenza e di presidi e vicinanza ai territori- continua-. Serve anche una legge urbanistica che sappia farsi portatrice di misure per far tornare centrale il ruolo dei borghi della nostra regione costruendo un riequilibrio tra asse costiero e asse interno”.
Sulla ricostruzione Acquaroli ha rilanciato l’esigenza di “rafforzare una filiera istituzionale che parta dalle istituzioni centrali, passando per l’ufficio del commissario, la Regione e arrivando fino a sindaci e ai Comuni perché non ci sarà ricostruzione senza coinvolgimento dei Comuni”.


Per fronteggiare la crisi economica che dal 2008 ha investito le Marche e rilanciare un nuovo modello di sviluppo la nuova maggioranza regionale tenderà a “privilegiare il dialogo delle piccole-medie imprese con le imprese medio-grandi”, dice Acquaroli, aggiungendo che ci sarà un “sostegno forte delle istituzioni alle piccole imprese per dialogare con le grandi realtà”. Misure che potranno essere attuate anche grazie alle risorse comunitarie. “Il Recovery fund– continua Acquaroli- è uno strumento essenziale per dare risposte alla nostra comunità, penso in primis sulle infrastrutture”.

Quindi un pensiero agli operatori della sanità che nelle prossime settimane saranno impegnati nel fronteggiare la seconda ondata dell’emergenza sanitaria. “Saremo al loro fianco- conclude Acquaroli- perché saranno il volto delle istituzioni e cercheremo di essere all’altezza del loro impegno”.

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