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NAPOLI – “La Regione Campania sembra aver esaurientemente documentato l’istruttoria sulla base della quale ha inteso emanare la gravosa misura sospensiva”. In particolare, si è dato conto della “correlazione tra aumento dei casi di positività al Covid-19 e frequenza scolastica” e della “progressiva saturazione delle strutture di ricovero e cura”. Queste le motivazioni contenute nei decreti con cui la quinta sezione del Tar della Campania ha respinto i ricorsi presentati contro la Regione per chiedere l’annullamento dell’ordinanza che dispone la chiusura delle scuole fino al prossimo 30 ottobre. Nei documenti si precisa, inoltre, di “doversi dare prevalenza all’interesse pubblico sotteso al provvedimento impugnato”, interesse pubblico che “affonda nell’esigenza di tutelare il diritto primario alla salute“. La “lamentata compromissione degli altri diritti” non sembra “affatto assoluta, in ragione della assicurata continuità delle attività scolastiche mediante la pur sempre consentita didattica digitale a distanza”. Si sottolinea, inoltre, il carattere “temporaneo” della misura regionale e la possibilità per i genitori di “contemperare le attività lavorative con l’assistenza familiare nei confronti dei figli minori”. Fissata per il 17 novembre la trattazione collegiale in camera di consiglio.
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