ROMA – Botta e risposta via twitter tra Carlo Calenda, che ieri ha ufficializzato la sua candidatura per la cora al Campidoglio, e Fabrizio Barca, economista già ministro della Coesione territoriale nel governo Monti.
Su twitter, infatti, Barca scrive: “‘Calenda si autocandida’. Sappiamo quale stampa lo appoggerà. Non sappiamo: Con quale strategia per Roma? Con quali competenze e saperi su Roma? Con quale squadra per Roma? Espresso da o in sintonia con quale movimento, partito, alleanza sociale per Roma? Roma glielo chiederà”.
A stretto giro, la replica di Calenda: “Fabrizio fino a 2 settimane fa il problema era il No di tutti quelli a cui è stato chiesto. Oggi è il mio Si’? Il cv lo conosci, il programma si costruirà insieme a chi lavora nelle municipalità, alla coalizione, recuperando quanto fatto al Mise. Per questo dobbiamo partire subito”.
“Anzi- aggiunge l’aspirante sindaco di Roma- ti dirò di più Fabrizio, penso che abbiamo esperienze e conoscenze molto complementari. Come sai ti ho cercato spesso senza successo nei giorni scorsi. Facciamolo in ticket lavorando insieme. Spalla a spalla. Chi può fare deve fare”.
La controreplica di Barca non si fa attendere: “Carlo, grazie per risposta. Il mio punto è di metodo. “È stato chiesto, altri han detto no,io dico si”. Ma da chi? Da coalizione sociale che esprime saperi/aspirazioni? Scelto per visione/strumenti per Roma? Ecco, i NOSTRI bagagli tecnici non bastano. Questo è il punto. Da cui le domande”
Le #primarie possono rappresentare una grande prova di democrazia ma possono essere anche questo, sopratutto quando le condizioni scoraggiano la partecipazione.
“Ho portato centinaia di persone a votare. Pagavo i miei operai per farli andare a votare” pic.twitter.com/wxK0BRC1xu
— Matteo Richetti (@MatteoRichetti) October 19, 2020
La candidatura di Calenda infiamma il dibattito anche in casa Pd che, da un lato, deve scongiurare il pericolo di una divisione nella coalizione di centrosinistra e, dall’altro, non è disposto a farsi imporre la scelta del candidato. Il leader di Azione, però, chiarisce il suo pensiero sulle primarie ritwittando un video, pubblicato da Matteo Richetti, nel quale Salvatore Buzzi, condannato insieme a Massimo Carminati nell’ambito dell’indagine ‘Mondo di Mezzo’, spiega come era in grado di manipolare l’esito delle primarie.
“In ogni città- commenta il segretario dem Nicola Zingaretti- il centrosinistra si sta organizzando per vincere le elezioni. Anche a Roma c’è una bellissima comunità che si sta oganizzando, fatta di partiti, associazioni ed esperienze amministrative. Un patrimonio di forze, di donne e uomini, che ha già vinto a Roma e che ora sta discutendo sul manifesto del centrosinistra e sugli obiettivi, per poi attivarsi per selezionare il percorso da intraprendere facendo decidere ai romani”.
“Credo- continua Zingaretti- che la partecipazione popolare e la valorizzazione nelle città di queste donne e questi uomini sia un immenso patrimonio per vincere le elezioni. Ho sempre detto che il percorso è aperto a tutti, quindi anche a lui”.
Alle parole del governatore del Lazio seguono quelle di Enzo Foschi, vicesegretario del Pd Lazio e ‘uomo forte’ di Zingaretti a Roma: “Calenda si autocandida a sindaco di Roma. Ne prendiamo atto. Ora sta a lui decidere che fare. Può partecipare con altri al progetto politico e civico che stiamo tutti assieme costruendo oppure può decidere di andare da solo e fare un grande favore alla destra. Noi continuiamo a sostenere che rompere l’unità sarebbe da irresponsabili. Chi ama Roma dovrebbe metterla davanti a tutto, anche prima dei propri interessi politici e prima del proprio ego personale“.
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