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Aaiito: 1 italiano su 2 crede di essere allergico o intollerante

L'allarme viene lanciato durante il Congresso Nazionale dell’Aaiito

Pubblicato:19-10-2016 14:58
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:11

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aaiito2ROMA – Un italiano su quattro soffre di patologie allergiche. La rinite allergica colpisce il 25% della popolazione; l’asma il 5-6%. Le allergie alimentari in età pediatrica colpiscono il 7-8% dei soggetti, mentre nell’adulto il 5-6%. Eppure quasi un italiano su due crede di essere un soggetto allergico o intollerante. L’allarme allergie e intolleranze viene lanciato durante il Congresso Nazionale dell’Aaiito, Associazione degli Allergologi e Immunologi Territoriali e Ospedalieri Italiani, dal 19 al 22 ottobre, presso il Palazzo del Consiglio Regionale di Reggio Calabria.

IL CONGRESSO

“Uno degli obiettivi principali di questo Congresso e della stessa Associazione- dichiarano Beatrice Bilò, Presidente Aaiito, e Antonino Musarra, Presidente eletto dell’Aaiito- è rappresentato da un aggiornamento scientifico di alto livello dei suoi soci che nel corso di questo Congresso riporterà sui principali aspetti innovativi relativi alla diagnostica e alla terapia delle malattie allergiche, con particolare riferimento ai gravi quadri di allergia alimentare, respiratoria e da farmaci. E di innovazioni in questo settore ce ne sono parecchie, tutte orientate verso una ‘medicina di precisione’ che cerca di costruire per il singolo paziente il suo specifico percorso diagnostico-terapeutico”.


LE ALLERGIE E LE INTOLLERANZE ALIMENTARI 

Secondo le stime più recenti l’allergia alimentare interessa il 7-8% dei bambini di età inferiore a 3 anni e circa il 3-4 della popolazione adulta. Tuttavia la percezione globale di “allergia alimentare” nella popolazione generale risulta molto più alta, intorno al 30%. Gli alimenti responsabili della stragrande maggioranza delle reazioni allergiche sono: latte, uova, arachidi, pesci, frutta secca, soia nei bambini e, negli adulti, arachidi, noci, pesci, crostacei, soia, verdura e frutta. Così in un comunicato l’Aaiito.

Quello delle intolleranze alimentari– aggiunge la Dr. Beatrice Bilò è un problema che risulta sempre più avvertito, spesso in maniera esagerata. Un fenomeno in crescita, con numeri raddoppiati nell’arco di cinque anni. Il problema è che spesso questa percezione, quella di essere intollerante o allergico a qualcosa, non corrisponde a realtà”. Quelli che si sottopongono più frequentemente a controlli sono le donne, soprattutto quelle tra i 40 e i 50 anni. I sintomi, effettivamente,sono spesso di difficile interpretazione: problemi intestinali, cefalea, prurito e stanchezza vengono facilmente etichettati come causati da allergie.

TEST “SENZA VALORE SCIENTIFICO”

Quella delle intolleranze è sicuramente una ‘moda’– dichiara il Dr. Antonino Musarrasulla quale si concentra la maggioranza degli equivoci a causa della grande disinformazione. ll mercato ovviamente ci lucra, immettendo in commercio strumenti ed esami spesso non attendibili. Sono pochissimi, infatti, quelli che hanno un reale valore scientifico: solo il test per il lattosio e il test per l’intolleranza al glutine sono stati riconosciuti ufficialmente validi. Ed è facile accorgersi dell’approssimazione di questi test: a volte basta ripetere il test dopo pochi giorni per avere valori totalmente opposti. Questi test sono spesso eseguiti in farmacie ed erboristerie: in questo modo si alimenta un settore che si basa più sulla fantasia che sulla scienza”.

allergie alimentari

Fra i test incriminati più frequenti ricordiamo il test citotossico, eseguito sul sangue, che esamina le modificazioni dei globuli bianchi a contatto con un alimento; il test kinesiologico, che valuta le variazioni di forza muscolare; il Vega test, che analizza le variazioni di conduttanza della cute. La convinzione comune è che queste allergie/intolleranze alimentari possano provocare disturbi di vario tipo, che vanno spaziano dai problemi gastrointestinali a quelli cutanei, dalle alterazioni umorali all’aumento di peso. “E’ vero che l’eliminazione di alcuni ingredienti dalla nostra dieta potrebbe indurre una apparente sensazione di benessere e di leggerezza, ma questo non significa che la diagnosi sia corretta. Non è un caso che le prime sostanze che vengono eliminate dalla dieta sono proprio le amine e il grano, che spesso provocano disturbi e pesantezza”, conclude il Dr. Musarra, Presidente eletto dell’Aaiito.

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