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La Regione Lazio porta l’agrospazio a Expo: eccellenza e innovazione

Illustrate le competenze e le eccellenze della filiera dell’aerospazio del Lazio per riflettere sulle possibilità di ricaduta delle innovazioni sviluppate in questo settore di punta in altri campi dell’economia

Pubblicato:19-10-2015 08:18
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:39

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satelliteMILANO – Seminare nel futuro per raccogliere nel presente. Questo lo slogan con cui si può racchiudere il senso della giornata organizzata dalla Regione Lazio, da Lazio Innova, da Aero Sekur e dal Centro di ricerca aerospaziale dell’università La Sapienza – con la collaborazione di Esa, Ceac, Asi, Cnr, Enea, università di Tor Vergata e università della Tuscia – che ha visto riunirsi a Palazzo Italia di Expo Milano 2015 rappresentanti nazionali e stranieri di alto profilo del mondo accademico, imprenditoriale e della ricerca nel settore dell’aerospazio, tra cui gli astronauti Maurizio Cheli e Paolo Nespoli.

Sotto il patrocinio dell’Asi – Agenzia spaziale italiana – e del suo presidente Roberto Battiston che si è prodigato nell’inviare un videomessaggio di caloroso benvenuto a tutti i relatori e al pubblico riunito nello spazio Auditorium, si sono dunque illustrate le competenze e le eccellenze della filiera dell’aerospazio del Lazio per riflettere sulle possibilità di ricaduta delle innovazioni sviluppate in questo settore di punta in altri campi dell’economia, in particolare l’agricoltura, contribuendo al miglioramento della qualità della vita delle persone.

“Agricoltura e aerospazio sono due temi apparentemente lontani, quasi opposti. Eppure sono due temi che, se messi a dialogo, possono produrre risultati e soluzioni di enorme valore per il sistema economico e sociale- ha dichiarato l’assessore allo Sviluppo economico e alle Attività produttive del Lazio, Guido Fabiani, nel corso dell’evento- l’applicazione delle conoscenze agricole allo spazio e delle tecnologie spaziali all’agricoltura è la chiave di una produzione agroalimentare sempre più efficiente e consona ai bisogni dell’umanità di oggi. Non stiamo parlando di fantascienza, o di trasformare la nutrizione umana in una nutrizione basata su pillole e integratori, ma stiamo parlando ad esempio di usare le applicazioni aerospaziali per garantire una maggiore tracciabilità dei prodotti, o un sistema di logistica più efficiente e quindi una catena produttiva più sana ed efficace”.


Dunque unione tra due settori apparentemente distanti, uno che accompagna lo sviluppo umano fin dai suoi primi passi, come il mondo agricolo, l’altro che invece lancia idee e prospettive nel tunnel del progresso e dell’innovazione scientifica: “Come ci dimostra questa giornata- ha continuato Fabiani- l’aerospazio può essere un potentissimo veicolo di innovazione orizzontale, di fertilizzazione di altri settori produttivi. È proprio il potenziale di contaminazione di altri settori che esso riveste che ci ha portati a includere l’aerospazio come area di specializzazione della Smart specialization strategy (S3) della Regione Lazio”.

agrospazioUn settore, quello dell’aerospazio che a livello regionale, per quanto riguarda il Lazio, ha un suo peso specifico piuttosto solido, con un fatturato complessivo di 5 miliardi di euro, 250 aziende, 30.000 addetti, 3.000 tra professori ricercatori o specialisti, 5 università con facoltà o programmi pertinenti, 6 incubatori o parchi scientifici e tecnologici, 10 centri di ricerca. Il tessuto è composto principalmente da aziende aerospaziali, di subfornitura, elettronica, informatica, avionica, comunicazione e società di servizi aeronautici, di manutenzione e aeroportuali. Insomma, come recita il manifesto dell’incontro, ‘Lo Spazio dà i suoi frutti’, le possibilità di sviluppo regionale grazie questa innovativa partnership tra agricoltura e ricerca spaziale sono molteplici, come ha spiegato anche il responsabile del Lazio per Expo, Guerino Briganti: “C’è l’idea da parte della Regione Lazio- ha detto ai microfoni dell’agenzia Dire- di scommettere su iniziative come l’Expo che hanno dato la possibilità di rappresentare complessivamente un’idea di unità regionale che guarda al futuro, non solo con la visione tradizionale di una regione che investe sulle proprie risorse, ma anche attraverso un’azione forte di innovazione spinta come quella dell’aerospazio”.

Ecco perché il Lazio sarà regione trainante in questo progetto: “Siamo consapevoli che oggetti complessi come l’aerospazio e l’innovazione necessitano di un lavoro di intervento sinergico di tutte le entità coinvolte. Ed è in quest’ottica- ha concluso l’assessore Fabiani- che il Lazio svolge il ruolo di coordinamento delle Regioni nell’ambito della cabina di regia nazionale sullo spazio istituita dalla presidenza del Consiglio dei ministri”.

di Nicola Mente – giornalista

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