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CAGLIARI – Un “bottino” di circa 125 chili tra sabbia, ciottoli e conchiglie, prelevati dagli arenili sardi da incauti turisti. È il bilancio dei controlli effettuati quest’estate dall’ufficio della Polizia di frontiera aerea e marittima di Cagliari nell’aeroporto di Elmas, in 61 distinti interventi.
“Nonostante la campagna di informazione e sensibilizzazione rivolta ai turisti attraverso la diffusione di locandine e brochure informative nelle concessioni balneari- è specificato- e la predisposizione di appositi cartelli che ne prevedono il divieto presso gli arrivi nazionali ed internazionali dell’aeroporto di Cagliari-Elmas, si è registrato, rispetto agli anni scorsi, un forte incremento dell’attività sanzionatoria posta in essere dall’ufficio della Polizia di frontiera”.
Nella stragrande maggioranza dei casi, fa sapere la Polizia, a essere colti sul fatto sono turisti stranieri, che tentano di partire portandosi appresso i souvenir naturali della Sardegna, in ricordo della loro vacanza nell’isola.
Tre esempi su tutti vengono riportati dall’ufficio di frontiera di quella che è una vera e propria razzia: in uno stesso controllo un cittadino straniero è stato fermato mentre trasportava nel proprio bagaglio 32 sacchetti che contenevano sabbia prelevata dalle più rinomate spiagge della provincia, tra cui Porto Pino, Piscinas, Su Giudeu, Fontanamre, Su Portu, Cala Domestica, Porto Cauli, Buggerru, Masua, Nora, Santa Margherita, Su Guventeddu, spiaggia Campana, Poetto, Portixeddu, Is Figus, Teulada.
Un secondo turista è stato fermato con 12 bottigliette di plastica, con all’interno sabbia prelevata da altre spiagge dell’isola, tra cui La Maddalena, il Poetto, Platamona, Porto Torres, Tuerredda, Cala Goloritzè, Costa Verde e dal litorale di Dorgali dettagliatamente e scrupolosamente catalogate dagli stessi contenitori. Un terzo aveva con sé 16 chili e mezzo di sabbia prelevata in una spiaggia imprecisata nel comune di Villasimius. La quasi totalità dei passeggeri “all’atto della contestazione della sanzione amministrativa- fa sapere la Polizia- e del conseguente sequestro, ha dichiarato di ignorare la normativa ambientale di riferimento”.
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