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ROMA – ‘Le terapie estetiche del viso – normative e finalità’, è questo il titolo del convegno promosso dall’Associazione italiana medicina estetica odontoiatrica (Simeo) in programma il 23 settembre, dalle 15 alle 18, presso il Palazzo dei Gruppi parlamentari, a Roma. Un appuntamento per parlare di aspetti normativi, assicurativi e fiscali nelle terapie estetiche mininvasive e non invasive del viso, di estetica nei pazienti oncologici ma anche di formazione.
Un punto, quest’ultimo a cui Antonio Guida, presidente nazionale Simeo, tiene in modo particolare.
“L’Italia ha recepito in maniera tardiva le esigenze nazionali di terapie estetiche del viso e dal punto di vista della formazione siamo in ritardo“, spiega Guida intervistato dal direttore dell’agenzia Dire, Nicola Perrone. “È un ritardo che non riguarda solo il corso di laurea in Odontaiatria e Protesi Dentarie ma anche quello in Medicina e Chirurgia. Come associazione scientifica che conta 18 sedi regionali- sottolinea Guida- ci siamo interfacciati con quest’ambito a livello nazionale con una funzione suppletiva, ma personalmente credo che la formazione certificata spetti alle università. Simeo, come le altre associazioni scientifiche accreditate presso il ministero della Salute, dovrebbe invece svolgere una funzione ancillare che dovrebbe comportare esclusivamente aggiornamento e formazione post laurea“.
Per approfondire questo tema, al convegno Simeo saranno presenti anche Antonella Polimeni, rettore dell’università ‘La Sapienza’ di Roma; Nathan Levialdi Ghiron, rettore dell’università ‘Tor Vergata’ di Roma; Elena Beccalli, rettore dell’università ‘Cattolica del Sacro Cuore’ di Roma, oltre a Filippo Anelli, presidente Fnomceo; Raffaele Iandolo, presidente Cao nazionale; Antonio Magi, presidente Omceo Roma; Brunello Pollifrone, presidente Cao Roma; Carlo Ghirlanda, presidente nazionale Andi; Gerhard Konrad Seeberger, presidente nazionale Aio; Maria Albini, presidente Amei e Emanuele Bartoletti, presidente Sime.
“L’Oms considera lo stato di salute non come un’assenza di malattia ma come uno stato di benessere psicofisico– continua Guida- tant’è che nelle nostre università da più di 15 anni si studia la Pnei, ossia la Psiconeuroendocrinoimmunologia. È un compartimento che comporta uno stato di salute quando è in equilibrio. Quindi- spiega- piccole asimmetrie, semplici esiti dell’invecchiamento o lesioni del viso comportano un disagio di tipo psicologico che poi va ad alterare anche lo stato di salute”. Da qui l’importanza dell’odontoiatra anche nell’ambito delle terapie aventi finalità estetiche. “Queste terapie-dice il presidente Simeo- comportano necessariamente un’anamnesi, una diagnosi e una cura e quindi si tratta di una medicina di tipo preventivo, curativo e anche restitutivo che ha un impatto sulla salute sia dal punto di vista strettamente fisico che psicologico”.
All’appuntamento di lunedì si parlerà anche dell’importanza delle terapie estetiche del viso in ambito militare insieme al Tenente Colonnello Massimo Arrigoni, capo U.O.S. Stomatologia Policlinico Militare del Celio e il Tenente Colonnello Giuseppe D’Armento, sempre del Policlinico Militare del Celio.
“Proprio per la funzione che viene espletata dalle forze armate- spiega Guida- si va spesso incontro a delle lesioni del viso, non solo di tipo deturpante, e quindi di interesse prettamente chirurgico, ma anche per la semplice esposizione solare. Si può trattare di piccole lesioni che comportano dei disagi di tipo psicologico che si possono tranquillamente dominare avendo una conoscenza di queste nuove terapie che non sono, come si pensa nell’immaginario collettivo, di tipo riempitivo, come filler e botulini, ma devono essere di tipo restitutivo, quindi si va verso una medicina rigenerativa che tende a rallentare quelli che sono i normali processi dell’invecchiamento e a correggere gli inestetismi o le asimmetrie che capitano in seguito a traumi o lesioni nel corso dell’attività lavorativa, e non solo”.
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